11 aprile 2010

Campionato Italiano Sprint M35 - 2010 Monghidoro

35 minuti è il tempo che serve per andare dall'arrivo alla partenza, più o meno il doppio di quello che bisogna metterci dalla partenza all'arrivo per avere qualche speranza di podio. Dato che è molto presto ma in zona arrivo non riesco a starci, parto "al passo", seguendo le fettucce lungo le stradine che girano attorno a Monghidoro, e guardo e ascolto gli orientisti chiacchierano. Mocellini (M12) discute con un suo amico sulle punizioni che si infliggeranno a vicenda se riescono a metterci meno di un tot ad arrivare al traguardo. Il disaccordo è sull'eventualità che nessuno dei due riesca a raggiungere il suo obiettivo: in quel caso ognuno dei due darà una pedata nel sedere all'altro o nessuno farà nulla? Accanto a me un senior molto senior arranca alla velocità del mio passeggio lento, e mi chiedo se alla sua età riuscirò almeno ad essere al suo posto.

Nella mia testa è tutto un continuo pensare a Candotti che parte fra poco, Cipriani e Visioli che mi partono 2' e 1' davanti, Carbone e Grilli che mi partono 2' dietro. E Rigoni. Che parte 3' dopo e qualcuno mi ha detto che sicuramente prenderà anche me. Ma sarà vero? Ma quanto dovrebbe fare per prendermi? E quanto dovrei fare per non farmi prendere? E se mi prende e io gli resto incollato ho qualche possibilità di podio? E se ha incollati anche Carbone e Grilli? Fortunatamente 35' sono lunghi, e sono abbastanza per farmi arrivare alla conclusione che forse è meglio se penso solo a me e alla mia gara. Assumo anche un aiutante: Thomas. E' un bambino che sta giocando con altri bambini sul marciapiede dove passa il fiume di orientisti, che quando passo mi chiede "Tu come ti chiami?" Decido di provare a concentrarmi solo su di lui.

La cosa funziona, e quando arrivo nella zona partenza dopo il riscaldamento serio, sono in quella condizione di "trance agonistica" per cui sento gli inizi delle frasi delle persone attorno, che vanno a spegnersi senza che il mio cervello gli vada dietro.

Ma ho ancora il problema scarpe. Le mie "La sportiva" hanno dei tacchetti in gomma che mi sembrano adatti al tipo di gara, ma dei lacci tubolari ad altissima capacità di autoslacciamento. Prima di lasciare la macchina ho provato a fissarli con il nastro adesivo, ma non mi convince: se si slacciano lo stesso, ora che riesco a togliere lo scoc e riallacciarle passano 2'. così tolgo lo scoc e faccio un doppio nodo tirando i lacci come se a quelle stringhe dovessi appendermi per superare un crepaccio. Così mi pare possa funzionare.

Clear, controllo numero brichetto, check, descrizione punti in porta descrizione punti, scalette e sono davanti alle cassette porta cartine. Per scrupolo controllo subito che nella mia cassetta ci sia quella giusta.

Bip-Bip-Bip-Bip-Biiiiip.

Il triangolo in carta è nella reltà un arco giallo sulla strada principale di Monghidoro, davanti alla chiesa, e i primi 3 punti sono da centro storico hard. In particolare il secondo è imbucato sotto un portico la cui esistenza non si immagina minimamente mettendo il naso nella piazzetta da cui vi si accede. 4 e 5 sono invece in un parco a cui si arriva arrampicandosi su una collinetta che sollecita un po' le gambe. La 6 nascosta su una scaletta, la 7 nel baricentro del centro storico, in un posto dove si potrebbe anche fare casino. Ma ho il cervello in apnea. Nessun pensiero lo sfiora, se non quello della lanterna successiva, e procedo con precisione millimetrica a velocità sostenuta.

La 8 è a 60 metri dalla 7, e andando alla 9 intravedo Visioli, ma mi sembra vada dalla parte sbagliata. Invece sono io che sto tornando sul viale della partenza invece di fare la parallela sotto. Dietrofront e 10'' persi, ma mi pare che la concentrazione non ne abbia risentito.

9 e 10 nel parchetto sotto la partenza e poi giù a capofitto alla strada, scegliendo al volo la variante destra + alto per la 11, che si rivelerà più corta e più veloce. Salitella per la 12 e poi l'unica vera scelta di percorso per la 13: a occhio la scelta alta sembra più corta ma con più necessità di lettura della carta, così decido di riposare un po' il cervello andando dal basso. Vedo davanti a me Visioli e lo raggiungo, ma poi rallento un po' perchè forse sto esagerando. Punzoniamo quasi insieme la 13 e insieme facciamo una scelta discutibile (che faranno in moltissimi) andando alla 14 sotto la linea rossa in un prato con salitella invece che su strada asfaltata in discesa.

La 15 è fra le case, per la 16 mi tengo un po' troppo a sinistra ma il cimitero mi fa da sponda, e punzono prima di Visioli che nel bosco ha la corsa un po' ostacolata. Per la 17 c'è solo un pratone in discesa, dove allungo arrivando prima anche alla 18, ma poi mi confondo un attimo con il codice della 19 e Andrea Torna davanti anche alle ravvicinatissime 20 e 21. Ma lo brucio sul rettilineo, ufficializzando un vantaggio di 1' su di lui.

Stegal sbraita che sono in testa! Il che dà una certa soddisfazione: ne mancano 4, ma Cipriani, Candotti e Visioli sono dietro. Dopo 1' arriva Rigon, che si insedia come previsto al primo posto, ma senza "dame di compagnia". E dopo il non-arrivo di Hueller nei due minuti successivi, è ufficiale: sono vice campione italiano M35 sprint!

Mentre Stegal sproloquia su di me cose imbarazzantissime, mi aggiro per la zona arrivi con un sorriso che fa tutto il giro della testa, e con una adolescenziale voglia di saltare e urlare, che impiego utilemente andando a farmi una corsetta di defaticamento nei campi, dove incontro una lepre (che mi semina, nonostante io sia il vicecampione italiano sprint...). Le "attenzioni" di Stegal continuano anche quando mi infilo in palestra per fare la doccia, e prima di chiamarmi sul podio: non fossi un maledetto esibizionista, credo sprofonderei.

Sul podio, mi trovo con una medaglia al collo nel primo campionato italiano che corro con qualche velleità, in compagnia di Rigon, Maddalena e Cipriani. Forse dovrei appendere le scarpe al chiodo e chiudere in bellezza.

Tre dediche, una considerazione e due domande.

Dediche
1 Al mio "preparatore atletico" Matteo Merati, che con le sue 11 mail mi ha permesso di arrivare fino a qui.
2 Al mio ori(d)entista preferito Paolo Mazzola, che venerdì mi ha curato un molare che non mi avrebbe permesso di arrivare fin qui.
3 A Stegal, che in settimana mi aveva fornito uno psico-doping accettato delle norme IOF, ma potentissimo.

Considerazioni
Nella mia vita ho fatto 2 gare con Maddalena, e ho ottenuto 2 podi importanti.

Domande
1 Quanto vorrà Maddalena per partecipare ai campionati italiani middle?
2 Quanto vorrà Rigoni per rimanere a casa ai campionati italiani middle?

4 commenti:

  1. Adesso basta attenzioni! Adesso sei un superfavorito... no, lasciamo perdere, bastava vedere ieri il buon Carlo rispondere alle provocazioni dello speaker con grande sincerità e spirito mentre lo speaker stesso iniziava la litania "Apriamo la rubrica persi e ritrovati: il bambino Dario, il bambino Carlo, il bambino ecc.ecc. che si sono avventurati da soli lungo il percorso MElite si rechino urgentemente alla tenda di arrivo per essere soccorsi da amici e parenti in pensiero!"
    (tutto vero!)

    Scherzi a parte, complimenti Dario. Quando ti ho visto al punto spettacolo ho pensato: lo dico o non lo dico che è in testa? Il bello è che non mi ricordo cosa ho detto :-)

    Stegal

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  2. E perchè non dovrebbe passare al Trent-O ?
    mmhhhhmmmhhh... forse ho capito :-)

    Stegal

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  3. Non tradirò mai i colori del glorioso US San Giorgio! (se no poi col cavolo che posso andare a pranzo dal Suocero-Presidente)
    Ma confesso di averci pensato...

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