30 novembre 2016

Perché no?

Di nuovo leggermente off topic, ma che volete, gare nel fine settimana scorso non sono riuscito a farne, e il mio allenamento di sabato mattina su per il Monte Bondone non ha dato spunti sufficienti per un epico racconto. 

Neanche la fine ormai imminente del concorso per scrittori di trail running ha fornito materiale per un epico racconto, dato che non solo non ho vinto io (è ormai ufficiale, a 2 ore dalla chiusura delle votazioni ho 1000 voti di distacco dalla prima), ma non ho neanche perso dalla "fighetta bionda" (come si autodefinisce quella che per un po' mi aveva conteso il primato, prima che irrompesse la rappresentante del Popolo Eletto, con tutto il suo seguito).

Quindi, off topic per off topic, almeno rimaniamo alla stretta attualità, andando a mettere il culo nelle pedate con un breve post sul referendum.

Chi non gli frega nulla di cosa ne penso in proposito, o ha già assolutamente deciso cosa voterà, può cliccare qui se maschio, qui se femmina.

A chi prosegue nella lettura, lascio un paio di considerazioni, con la premessa che non ho approfondito molto la questione, ma lo ha fatto una persona di cui mi fido ciecamente (della quale riporto un commento più articolato sotto), e tanto mi basta: io voterò no.

Principalmente perché mi pare che questa riforma non risolva nessuno dei problemi che qualcuno dice risolverà, mentre contiene vari aspetti inquietanti (maggiori dettagli sotto).

Inoltre mi fa molta impressione che una delle principali motivazioni che si sentono a sostegno del "sì" è che c'è bisogno di cambiamento, qualunque esso sia. Sarebbe come dire che siccome ci siamo rotti le scatole di avere le telecronache di Stegal, va bene che le faccia chiunque altro, anche Zonato.

Ecco, quando sarete nel segreto dell'urna con la vostra matita copiativa in mano, dove Dio vi avrebbe visto (ma non gli frega più nulla) e Marx no (e tanto è morto) immaginatevi alla prima di Coppa Italia dell'anno prossimo, con 5 ore filate di telecronaca di Zonato nelle orecchie. Vediamo se avete il fegato di votare sì...




La parola all'esperta

Io voto NO, convintamente, per una serie piuttosto lunga di ragioni.

Primo, ho letto con cura il testo della riforma, anzi, con le mie quinte al serale stiamo studiando insieme il testo comparato, come è, e come sarebbe.
Trovo che sia pieno di contraddizioni, parti poco chiare, astruso da leggere e anche da applicare. 
Non porterà alla snellezza che promette, anzi rischia di impantanare il procedimento legislativo (diventano 4 le modalità di fare le leggi, sono difficili da distinguere, prevedono comunque un bicameralismo, pur se nella maggior parte dei casi - ma non tutti -  imperfetto).
Dà maggiori poteri allo stato centrale togliendoli alle Regioni, andando contro la riforma del 2001 per la quale avevo votato sì (in compagnia di molti che oggi votano di nuovo sì...).
Dà maggiore potere al Governo (che ne ha già molti e li usa male) sul Parlamento, toglie la rappresentatività del popolo ad uno dei due rami del Parlamento (che comunque approverebbe le leggi costituzionali in regime di bicameralismo perfetto) senza che questo rappresenti davvero i territori.

Secondo. Insieme con la riforma elettorale (italicum, già in vigore) questa riforma rende possibile che una minoranza (anche del 20%) possa avere: la maggioranza alla Camera, dare la fiducia al Governo, scegliere il Presidente della Repubblica, influenzare pesantemente Corte Costituzionale, e Consiglio superiore della Magistratura (Attraverso un meccanismo di numeri che è facile dimostrare). Il tutto in nome della "governabilità" (ma io non voglio vivere in un paese "governabile", semmai vorrei un "buon governo") e a scapito della rappresentanza democratica. No, grazie!

Terzo, non condivido per nulla il metodo con cui si è arrivati qui. Questo referendum comporta e comporterà una grossa spaccatura, proprio sulla carta costituzionale che invece dovrebbe unire (e così ha fatto nel secondo dopoguerra)
Da questo punto di vista che vinca il sì o il no, il danno comunque è fatto. Purtroppo. (E ' una delle cose che mi rattrista di più)

Quarto, trovo illegittime le modalità di approvazione della riforma.
Maggioranze variabili, che hanno potuto contare su parlamentari eletti (nominati) attraverso una legge elettorale dichiarata incostituzionale dalla corte costituzionale.
Legittimati forse a fare una legge elettorale (ma l'italicum è secondo me pessima)
ma non di sicuro una riforma della Costituzione.
Inoltre è una legge di riforma presentata dal Governo che l'ha fatta diventare un suo prodotto sulla base del quale chiede la fiducia al popolo.
Molto grave! Nell'assemblea costituente i membri del governo non presenziavano neppure alle sedute per non influenzare l'assemblea...

Quinto, è una riforma ispirata e voluta dai poteri forti dell'economia finanziaria.
Ecco un estratto del documento  il "rapporto sull’area euro", della società finanziaria J.P. Morgan (ritenuta responsabile della crisi dei mutui subprime del 2008, secondo l’inchiesta della procura di New York, attualmente impegnata nel salvataggio di Monte dei Paschi di Siena),  (28 maggio 2013):
    «all’inizio della crisi, si pensava che i problemi nazionali fossero di natura economica, ma si è poi capito che ci sono anche problemi di natura politica. Le Costituzioni e i sistemi politici dei Paesi della periferia meridionale, sorti in seguito alla caduta del fascismo, hanno caratteristiche non adatte al processo di integrazione economica, (...) e sono ancora determinati dalla reazione alla caduta delle dittature. Queste Costituzioni mostrano una forte influenza socialista, riflesso della forza politica che le sinistre conquistarono dopo la sconfitta del fascismo. Perciò questi sistemi politici periferici hanno, tipicamente, caratteristiche come: governi deboli rispetto ai parlamenti, stati centrali deboli rispetto alle regioni, tutela costituzionale del diritto al lavoro, consenso basato sul clientelismo politico, diritto di protestare contro ogni cambiamento. La crisi è la conseguenza di queste caratteristiche. (...) Ma qualcosa sta cambiando: test essenziale sarà l’Italia, dove il nuovo governo può chiaramente impegnarsi in importanti riforme politiche ». 
Io lo trovo inquietante.

Sesto, trovo scandalosi gli slogan per il sì. In particolare quelli che dicono che votare sì significa diminuire i politici. Io voglio che ci siano sempre più politici, ovvero persne che si occupano del bene pubblico. Magari vorrei che ci fossero quelli, in Parlamento, invece che i deputati di carriera come la maggior parte di quelli che sono in parlamento ora perché scelti dai partiti e non dai cittadini (vedi la critica alla legge elettorale passata e presente di cui sopra).
Dire ai cittadini che si vuole meno politica è essere falsi, demagoghi o ipocriti.

Settimo, per quella che chiamo la "teoria della bicicletta". Quando arranco su per i passi dolimitici con mio marito impreco e mi viene da dire che il problema è la mia vecchia bici. Ma in cuor mio so bene che il problema sono le mie gambe poco allenate e i miei chili di troppo.
Il problema del nostro paese non è  la Costituzione.
Potrebbe essere modificata, certo, nella parte del bicameralismo, secondo varie proposte che sono state presentate, ma la costituzione e il bicameralismo perfetto non possono essere identificati come la causa di nessuno dei mali di cui soffriamo oggi (quante buone leggi si sono fatte, e in fretta, quando c'è stata la volontà di farlo!)
Le responsabilità dei disastri attuali (economici e sociali) sono altre (politiche) e altrove (anche nelle scelte di politica economica sbagliate di questo governo).
Inutile voler cambiare la bicicletta (che peraltro, se pur vecchia, va ancora benissimo!) quando sono i ciclisti che non funzionano.

Ottavo, 20 ex presidenti e vicepresidenti della Corte Costituzionale si dichiarano per il NO. Ho letto alcuni dei loro testi critici e li condivido. Ci sono anche i costituzionalisti per il sì, ma meno e, secondo me, meno autorevoli.

Infine. Se mi chiedi se non c'è qualcosa di buono nella riforma, non posso mentire. 
Alcuni cambiamenti che vengono lì proposti, li approverei. Ci stanno, e sono migliorativi.
Posso elencarteli, se vuoi.
Ma sono questioni secondarie, che non possono assolutamente controbilanciare le ragioni di cui sopra.

25 novembre 2016

Festa finale comitato trentino

...ma prima cominciamo con le cose serie. La tenzone per il miglior scrittore vivente sulla corsa in montagna, sta volgendo al termine nel peggiore dei modi, ovvero, non sto vincendo io.


La situazione attuale (ore 17.54 del 25 novembre) è quella nel grafico qui a fianco, che mi vede al quarto posto staccato di 150 voti dalla prima, 30 dalla seconda e 20 dalla terza. Il problema principale è che il pezzo attualmente in testa, oltre a non essere esattamente un capolavoro della letteratura, parla di una gara di 13 km, che nel mondo trail è poco più che un riscaldamento. I più scafati fra i miei lettori hanno poi evidenziato altre scottanti questioni, ma evitiamo di menzionarle, che se no poi i servizi segreti mi vengono a cercare.

I più scafati dei miei lettori hanno anche scoperto che si potrebbe allegramente barare e votare me o chiunque altro all'infinito, ma tutti sanno che sono corretto come un chierichetto, quindi lungi da me. Però se non mi avete ancora votato, fatelo!

In cambio (oltre a farvi vedere la "famosa scaletta", oggettivamente un pelo più corta di come mi era sembrata lì per lì, eccomi di nuovo a deliziarvi con il racconto niente meno che della festa finale del Comitato Trentino. In breve, sono calati i germanici, e me le hanno suonate. Ovvero, Ingemar è sceso in Trentino per sentire cosa si diceva da queste parti rispetto alle imminenti elezioni in FISO, e già che c'era mi ha dato un minuto e mezzo.

Ho un ottimo alibi (un 64 km + 3000 m proprio dalle stesse parti, il giorno prima: mi sembrava di avere due paracarri al posto delle cosce e sulla tratta lunga ero), ma sempre un minuto e mezzo di distacco rimane. Nello specifico, me la sono presa un po' con calma nell'andare alla 1, ho limitato molto i danni quando c'era un po' di salita (e alla 16 ho addirittura fatto un abbondante miglior tempo perché sono stato uno dei pochi che si sono accorti di quella scala lunghissima e ripidissima che saliva prima del punto), sono andato un po' a spasso nel parchetto vicino al palazzo del ghiaccio prima della penultima, e per il resto sono stato più bolso  di Ingemar praticamente in tutte le lanterne, con particolare nota di demerito alla 7, gran parte in discesa, dove sono riuscito a prendere, grazie ai paracarri di cui sopra, 17''.

Per consolarmi ho mangiato come un porcello alla festa finale del comitato, dove ho ricevuto anche l'abbondante premio destinato ai vincitori di due titoli (vinti ad onor del vero, soprattutto il middle, soprattutto per scarsità di avversari) che constava di pasta + luganega + speck + vino. Ho nuovamente pianto lacrime amare sui 6 minuti che mi ha rifilato CCristellon al campionato trentino long, senza i quali avrei avuto diritto all'abbondantissimo premio per i tripletari, che a vederlo pesava almeno 3 kg.

In attesa e nella speranza che ritorni l'oricup inverno (fra l'altro, oggi a Trento c'erano 12 gradi, quindi si poteva tranquillamente anche fare una oricup qualsiasi) appendo la bussola al chiodo, e mi rintano nella "preparazione invernale", tornando a sognare VeNotte, per la quale sono già stato contattato: mi hanno chiesto se parteciperò anche se il ritrovo sarà nel posto dell'anno scorso con le docce fredde, invece che in quello con le docce bollenti degli anni prima. Ho detto di sì, purché tengano separata la classifica M35 dalle altre...

Buon inverno, ma, prima che arrivi, uscirà finalmente "Siena, per me!".




16 novembre 2016

Care O-Lettrici e Cari O-Lettori

Care O-Lettrici e Care O-Lettori,
sono con la presente ad elemosinare il vostro aiuto in un progetto molto moderatamente ambizioso e decisamente extraorientistico: vincere un concorso on line per il miglior racconto di corsa in montagna, organizzato dal sito www.trailrunning.it.

Se non ne leggete nessuno, o solo il mio, non state neanche mentendo dicendo che il mio è quello che vi piace di più.

Dite che sto barando? Lo stanno sicuramente facendo anche quelli che sono in testa in questo momento: in un giorno hanno ricevuto 60 voti, del tutto impossibile senza qualche mezzuccio.

Orsù, aiutatemi! (e io vincerò uno zainetto da corsa del valore di un centinaio di euro scarsi, e in cambio continuerò a deliziarvi con i post a cui siete abituate/i).

Per chi vuole sostenere, ma non perdere neanche un minuto, basta andare qui
e cliccare sul primo, "Sentiero 500" di Dario Pedrotti

Per chi vuole prima almeno leggere cosa cavolo ho scritto, può leggerlo qui.

Per chi vuole anche leggere tutti gli altri, perché non è sicuro che il mio sia il migliore (e vuole averne conferma...) li trova tutti qui

Per chi invece non vuole proprio saperne di farmi questo piccolissimo favore, clicchi qui.

Non vi chiede né indirizzo mail né iscrizione né niente, suvvia...
ciao

Dario

14 novembre 2016

Siena secondo Orimaster Segatta

"C’era una volta il prode Don Pedrotte, della borgata di San Giorgio, il qual è facile ricordare, noto fu per avere ucciso il Drago per salvare la giovane Silene, figlia del re di Selem.

Il prode don Pedrotte, giunto nella città di Siena per domare il perfido Rugeiro nel palio delle bussole e delle carte, si affiliò quindi subito nella contrada del Drago, per onorare le gesta eroiche del santo Giorgio di cui portò le effige sulla tenuta di combattimento.

Alla partenza del palio delle bussole e delle carte, nemmeno passando per la zona della “mossa”, Don Pedrotte però giunto alla curva del Casato, deviò inspiegabilmente verso sinistra adentrandosi nei meandri della città, invece di compiere i canonici tre giri della piazza.

Città dalla quale rispuntò 21 minuti dopo sconfiggendo il perfido (della contrada della Lupa perché sperava di sbranare il Don) e pure l’invasore straniero scandinavo.

La vittoria nel palio delle carte e delle bussole portò onore e gloria a Don Pedrotte che appena dopo la disfida, per riposare dalle fatiche, sedette in alto nella piazza del campo a contemplare le bellezze architettoniche.

Il salvataggio della giovane Silene, aveva avuto il suo seguito storico e la contrada del Drago inneggiò lunga vita in interminabili festeggiamenti a Don Pedrotte.


E vissero tutti felici e contenti."

Andrea Orimaster Segatta

10 novembre 2016

Siena: secondo voi?

Mia moglie dice che quando vinco i miei post sono brutti, e che quindi non dovrei scrivere di Siena. Stegal mi tormenta ogni 5 minuti chiedendomi di pubblicare, e tanto per non mettermi pressione mi scrive

"Deve essere qualcosa di epico, di unico (non succederà più J ), di inimmaginabile….
Una roba che poi arriva Stefano Spielberg e dice che si f0tta E.T., si f0ttano i Predatori, si fotta pure la Guerra Stellare perché il film sulla tua vita li cancellerà tutti dalla memoria.
A proposito, va bene Al Pacino per fare la parte di Pedrotti?
Un po’ troppo basso dici?"

Insomma, non ce la farò mai, anche perché lo sappiamo che i capolavori nascono dalla sofferenza e dalla mancanza, non dalla gioia e dalla pienezza. E io a Siena sono stato piuttosto soddisfatto.

Quindi, provateci voi a scrivere il mio post su Siena.

Vi metto cartina e split, fatene quello che volete, e poi mandatemi i vostri capolavori, nei commenti.

Io per un po' metto che i commenti devo approvarli, così nessuno vedrà i vostri capolavori fino a che non li pubblicherò in un prossimo post.

Vediamo cosa siete capaci di fare...



9 novembre 2016

dlin dlon - Publicità

In Toscana succede anche di venire avvicinati ripetutamente da persone che magari prima non è che ti fermassero molto spesso, o di essere salutato da gente che magari prima non lo facevano mai.
Potrebbe essere che il motivo sia che a breve ci sono le elezioni per il nuovo Presidente della FISO...

Io non mi schiero da nessuna parte, principalmente per il fatto che almeno nell'orienteering mi limito a farmi le mie gare senza avvicinarmi neanche un po' alle stanze dei bottoni e alle riflessioni in merito. Forse non è una idea tanto saggia, visto che se continua con questo trend, a fare le gare fra qualche anno ci troveremo solo in 4-5, ma al momento di più proprio non posso/voglio fare.

Mi limito quindi a riportare i link delle due piattaforme dei due candidati, augurando loro buona fortuna.



Anzi no, non mi limito, perché sono andato a dare un'occhiata ai siti, e non resisto...
Credo che per votare con cognizione di causa i lettori dovrebbero avere le informazioni che uno dei due candidati omette mentre l'altro pubblica, e sapere alcune cose in più, in particolare:

1) che tempo ha Gazzerro sui 5.000 e sui 10.000? 

2) quanti metri percorre Gazzerro in un'ora in pista?

3) cosa sarà un confronto all'americana in Friuli?

4) anche Zanetello ritiene che quello delle olimpiadi a Roma era un sogno?

5) "continuare la relay virtuale che iniziata anni fa in Italia con Vladimir Pacl, ci vede protagonisti ogni quattro anni con un passaggio di testimone che onora chi ci ha preceduto e responsabilizza verso il futuro chi verrà" si potrebbe anche tradurre con "faremo un campionato italiano in notturna o almeno una gara di contorno di coppa Italia come tutte le nazioni civili" o con qualsiasi altra frase di senso compiuto?

6) quelli che si candidano con Zanetello sono celibi o sposati e quanti figli hanno? E perché Simoni e Giovanelli non hanno voluto esprimersi in proposito come i loro compagni di partito?

7) sarà così difficile trovare una foto di Simoni e una di Giovanelli per completare l'album delle figurine che così fa una figura un po' meschina?


Orsù, lettori, inviate i vostri quesiti, per un voto più consapevole.
Che se no va a finire come negli USA.




8 novembre 2016

Non ci resta che piangere



E giunse infine il giorno della finale di coppa Italia, gara sprint a San Gimignano, la città delle 72 torri, di cui ne sono rimaste solo 18 (che non potevano superare i 51 metri perché quella era l'altezza della torre del Capo, un po' di cultura non guasta).

Max Bianchi da par suo è da un anno che la smena, ma c'è poco da fare, è un posto bellissimo. Entrando in città si ha l'impressione che a destra e a sinistra della strada principale ci sia gran poco, ma in realtà ci sarebbe abbastanza da fare molto più di una sprint. Bellissimo, peccato per il tempo un po' di merda, che rende tutto un po' sdruciolevole (e durante la gara degli elite anche molto molto piovoso).

Io smanio dalla voglia di fare una bella gara e di mazzuolare il Perfido Ruggiero. Lui smania di mazzuolare me, ma lo dà meno a vedere, più o meno.

Datemi sta cartina, che parto.

Al minuto 00:27 finalmente me la danno e mi schioppetto fuori dal vicolo di partenza, bellissimo anche lui. Un centesimo di secondo di indecisione fra la destra e la sinistra e poi via a destra, per staccare il miglior tempo (34'') a parimerito con un certo Stefano Maddalena e 2'' meglio del Perfido. 

Altro centesimo di secondo di indecisione e poi a destra. Non è che mi sia proprio accorto accorto che c'è un discesone e una salita, ma probabilmente è la strada migliore, e poi quando c'è salita a me va bene. Nuovo miglior tempo, stavolta senza compagnia, 3'' meglio di un certo Ola Skepp (che qui pare essere arrivato secondo in una frazione della 10mila del 2004...), 7'' meglio di un certo Stefano Maddalena, 12'' meglio del Perfido.

Nessun centesimo di secondo di indecisione per andare alla 3, e nuovo miglior tempo, 4'' meglio di Skepp e 5'' meglio del Perfido. Il certo Stefano Maddalena probabilmente si ferma ad allacciarsi una scarpa, perché perde 26''.

A quel punto mi concedo una esitazione poco più che microscopica per andare alla 4, e mi piglio 6'' da quello con la scarpa ri-allacciata, e poi sbaglio scelta (o la faccio male) per andare alle 5, dove fra l'altro penso che anche se non leggo la posizione della lanterna rispetto all'arco è lo stesso, che tanto cosa vuoi che sia un arco, solo che l'arco è alto 60 centimetri, e quindi era parecchio meglio arrivarci dalla parte giusta: 20'' gettati al vento e scettro ceduto a Skepp.

Per la 6 non faccio quello che avevo in mente di fare, ma almeno lo faccio velocemente, e sono secondo 20'' davanti alla scarpa allacciata e al Perfido, appaiati al terzo posto. 

Uscendo dalla 6 mi lancio verso quella dopo, e solo dopo un bel po' mi accorgo che sto andando alla 11. Risalgo una delle vie principali di S.G. imprecando come un camallo, e finendo 20'' dietro il Ticinese.

Quella dopo un po' meglio (2'' peggio di Skapp ma 1'' meglio di Maddalena e 4'' meglio del Perfido), mentre per quella dopo ancora faccio una scelta un po' del cavolo e ci lascio 10'' (ma il Perfido 6'' più di me). Preciso e veloce a quella dentro la torretta, che tante vittime ha mietuto (compreso il povero Skepp che ci lascia un minuto abbondante e ogni speranza di vittoria) e altri 4'' al Tic. e 10'' al Perf.

Secondo tempo a quella dopo, 8'' peggio di Maddalena che probabilmente fa un salto per scavalcare le mura della fortezza (ma 3'' meglio dei quattro che fanno tutti insieme il terzo tempo) e di nuovo a quella dopo ancora, soli 2'' peggio del Divino (e 10'' meglio del Perfido Imbolsito).

45'' + 11'' di volata e sono al finish, stanco ma felice, con Stegal che sbraita che ho sbriciolato il miglior tempo. Gongolante vado a scaricare, e vedo un sacco di punti esclamativi, ed una scritta in inglese che dice "Situation: NOT OK - Missing Point(s)". Io non sono fortissimo di inglese, ma il significato di questa frase mi è tragicamente chiaro. Prima di gridare al complotto do una occhiata a quale lanterna insinuano che io abbia saltato, e non ne trovo 1, ma ben 3: la 7, la 8 e la 9. In effetti da quelle parti non ci sono proprio andato. Quello che credo sia successo è che con la cartina rovescia ho preso il 6 per un 9 e ho deciso che dovevo andare alla 10, "aiutato" anche dalla riga che andava proprio da quella parte.

Stefano Maddalena, che ha vinto in 17'20'', per fare quelle 3 lanterne ci ha messo 64''
Mario Ruggero, che è arrivato secondo in 18'15'', per fare quelle 3 lanterne ci ha messo 64''.
Ilya Gusev, che è arrivato terzo in 18'19'', per fare quelle 3 lanterne ci ha messo 72''.

Io ho chiuso in 16'56''.

La moglie del Perfido dice che con i se non si vincono le gare. Quindi mi limito a un costernato "Strasigh!!!!" e a rimpiangere, per i prossimi 140 anni, cosa avrebbe potuto essere e non è stata questa gara. E meno male che era brutto tempo e almeno non hanno fatto le premiazioni in piazza, e che non hanno messo le foto del podio sul sito dell'IKP.

3 novembre 2016

Ode all'Avversario

In principio, quando ancora correvo addirittura in MC, c'era stato Daniele Martignago. Alle volte ero io a battere lui, alle volte era lui a battere me, spesso erano vari altri a battere tutti e due, ma era a lui che pensavo quando arrancavo su per una salitella, nel mio singolo allenamento a settimana. Poi io sono stato morso dalla tarantola dell'agonismo, e ho iniziato ad allenarmi più spesso e a salire di categoria, lui è rimasto tranquillo in MB (e magari si diverte di più di me...).

Qualche anno più tardi, ci fu Andrea Visioli, battezzato per l'occasione "Il Nemico". Solo i lettori più affezionati si ricorderanno che questo blog è nato proprio per raccontare una epica sfida con lui nel rimpiantissimo meeting di Venezia. Era il 18 novembre 2009, alla fine di una (per me) mitica tenzone, mi rifilò 3 minuti. Con Andrea poi le nostre bussole non si sono incontrate molte altre volte, ma una basta per tutte: campionato italiano sprint 2010 a Monghidoro, la mia prima medaglia (argento dietro a Rigoni) in un campionato italiano, raggiungendo nel finale proprio Visioli, che partiva 1' prima di me.

A Monghidoro nasce anche la rivalità successiva con quello che su queste pagine diventerà il Rivale: il Cip, al secolo Andrea Cipriani. Prima di quel campionato italiano mi chiamava "Darietto", poi il fatto di essere finito sul gradino del podio sotto il mio gli ha fatto perdere l'uso del diminutivo. Negli anni successivi ce le siamo suonate spesso di santa ragione, approfittando anche delle più promozionali garette invernali, prima di giungere all'apoteosi di questo blog, i campionati italiani middle 2012, con il bronzo ex-aequo. Nell'aneddottica anche il campionato italiano long 2011, dove lo raggiungo a metà gara e a quel punto sono medaglia d'argento, ma mi perdo con lui e più di lui, e alla fine lui prende l'argento e io il mongolino d'oro e il decimo posto.

Dopo che le nostre strade si sono allontanate per questioni anagrafiche, il ruolo di Avversario Numero 1 è rimasto vacante per parecchio tempo. O meglio, occupatissimo e vacante allo stesso tempo. Perché sono andato a finire in zona Rigoni, che è sicuramente Numero 1, ma pochissimo Avversario, a meno che con il termine non si intenda che è una sorte avversa trovarselo contro. Non sto qui a contare quante volte mi ha battuto lui negli ultimi anni, mentre faccio piuttosto in fretta a contare quante volte l'ho battuto io: 1, al campionato italiano sprint 2016. E quello che poteva essere (orientisticamente parlando) il giorno più bello della mia vita, è stato funestato dal culmine della parabola ascendente di Egli, il Male Assoluto, lo Stato Canaglia: il Perfido Ruggiero.

Il Perfido Ruggiero ha tutto, ma proprio tutto, quello che si può chiedere all'archetipo dell'Avversario:

  • ha un passato misterioso, fortissimo da giovane è scomparso per anni, poi è riapparso con fortune alterne, prima di infilare una stagione 2016 da leggenda
  • ha il fisique du role, bello, atletico, faccia da guascone, se uno si immagina un rivale, se lo immagina così
  • ha anche un nome adatto, uno di quelli che potresti inventarti per lui, se non lo avesse già
  • è fortissimo, ma umano: per battere Rigoni devono allinearsi 4 pianeti del sistema solare e lui deve essersi infortunato almeno 3 volte nei due mesi precedenti. Per battere Ruggiero sarebbe bastato "solo" un pochino di più di quello che sei riuscito a fare
  • è uno a cui piace molto stuzzicare gli avversari (tipo, oggi dopo aver visto le griglie di sabato, dove siamo divisi da un solo minuto, mi ha scritto questo squisito messaggio: "00:41:00 - 00:40:00 = 00:01:00 = 60 miseri secondi... sei spacciato")
  • ha una moglie alla sua altezza, che non perde occasione di pigliarti sottilmente per il culo, se sei uno a cui suo marito le suona con imbarazzante frequenza
  • alle volte si batte da solo (cosa che sciupa un po' la sua leggenda, ma per gli avversari è molto tranquillizzante, anche se scazzante: se si batte da solo non c'è gusto a batterlo)
  • ha un sacco di amici su FB, quindi se parli di lui nel tuo blog, e lui ti posta, poi hai un sacco di lettori
  • è uno che ha tempo da perdere a leggere i numerosi blog dei suoi avversari
  • è un agonista sfrenato, ma di quelli che in gara esiste solo quello, ma dopo 2 minuti chissenefrega
  • gli piace un sacco vincere e gli scazza un sacco perdere, ma dopo 2 minuti chissenefrega
Insomma, sabato e domenica, quando il sole batterà a picco sulla mia giacca in pelle e frange, riflesso dalle rotelle dei miei speroni, lucidati per l'occasione, quello che avrò dietro le spalle girato di spalle, con le mani a poche millimetri dalle sue Colt, sarà una specie di Harry Potter senza cicatrice in fronte. E quando Stegal inizierà a contare, non volerà una mosca in tutto il West.

Perché ci sarò proprio io schiena a schiena con il Perfido? Perché così ha stabilito la Storia in questo 2016, almeno quella che si occupa delle gare sprint di orienteering:

1° tappa S.R. Tour - Pieve di Soligo: 1° Ruggiero 16'21'' - 2° Pedrotti 16'53'' - 3° Neuhauser 18'36''
2° tappa S.R. Tour - Revine Lago: 1° Ruggiero 17'32'' - 2° Pedrotti 17'58'' - 3° Neuhauser 18'31''
Campionato it. sprint - Canal San Bovo: 1° Ruggiero 16'52'' - 2° Pedrotti 17'28'' - 3° Rigoni 17'36''
3° tappa S.R. Tour - Borgo Valsugana: 1° Ruggiero 14'40'' - 2° Rigoni 14'43'' - 3° Pedrotti 15'18''

I pronostici mi sono contro, i distacchi sono in evidente aumento: 32'', 36'', 36'', 38''. Ma l'autunno pare non aver portato molto bene a Harry Potter. Non peraltro che io sia proprio all'apice della forma: è vero che ho corso l'ultima gara prima delle Finals che peggio non si può, ma la gamba (e la confidenza con carta e bussola) non sono certo quelle di Canal San Bovo.

Ma ci divertiremo comunque un sacco, anche se i tanti concorrenti stranieri (fra i quali un certo Stefano Maddalena) dovessero relegare le nostre tenzoni a futili contese per posizioni di rincalzo (ma ovviamente spero di no, perché sicuramente Max Bianchi ha preparato premi da capogiro, e perché la foto sul podio in piazza del Campo fa capogirare ancor di più).

Su tutto ciò, oltre al fatto che parliamo di orienteering e quindi potrebbe come al solito succedere di tutto (si narra che ad un Meeting di Roma un certo Mario Ruggiero, mentre era in testa all'ultima gara, o giù di lì, si sia involato per uno stradone non riuscendo a fermarsi prima di arrivare a Roma Termini, stazione che con la sua gara aveva pochissimo a che fare), pesa una incresciosa incognita: ieri sera mangiando una mandorla caramellata mi sono spaccato in due un molare. Quindi buona parte delle mie prestazioni del fine settimana potrebbe dipendere da quanto domani l'ori(d)entista Paolo Mazzola mi affetterà e imbottirà di farmaci per sistemare la cosa.

Curioso il fatto che il giorno prima del campionato italiano sprint di Monghidoro di cui sopra, al quale aveva partecipato anche Stefano Maddalena, l'ori(d)entista mi aveva curato proprio un molare. Solo che a me stavolta un podio dietro al favorito e a Maddalena non mi andrebbe mica bene...

P.S. merda...

       


1 novembre 2016

Road to Finals

Il prossimo fine settimana in Toscana ci sono le Finals. Finale di Coppa Italia il sabato a San Gimignano, e finale di Sprint Race Tour domenica a Siena. Due gare sprint in centro storico, il mio pane. Mio e di Quell'Altro. Quindi bisognava prepararsi per bene, e io l'ho fatto.

Step 1 - Coppa del Trentino Sprint - Mezzolombardo
Sprint in centro storico, preparazione ideale. Ci ho corso già un po' troppe volte perché sia una allenamento davvero significativo, ma pazienza. A renderlo un po' più significativo ci pensa per fortuna la presenza di Carlo Cristellon, che due settimane prima mi ha privato della gioia del Triplete sui titoli trentini, strappandomi quello della long. E poi ci sono anche Ingemar e Eddy. Le Finals sono ancora sufficientemente lontane, quindi c'è una sola cosa da fare: vincere. E la faccio, con 11 migliori tempi su 17, e in altre 5 distacco dal miglior tempo uguale o inferiore ai 2''. Unico errore alla 5: non mi accorgo del giro da ovest. La posizione in carta del numero della lanterna non aiutava, ma  8'' sono un errore grave in una gara del genere. Comunque, primo con 50'' su Carlo e 2' e rotti su Eddy.

 

Step 2 - Val Adamè
Lunghissimo dalle parti dell'Adamello: con la preparazione di due gare in centro storico non c'entra una sega. Ma mi sono messo in testa che voglio andare in Val di Fumo in questo splendido autunno, e un lunghissimo al mese lo voglio comunque fare, perché mi piace e perché mi serve per sopravvivere alle garone che mi piace fare in estate. Ho preparato per bene il mio piano di azione, pernottamento in un alberghetto in val Daone (tagliatelle fatte in casa al ragù di cervo, polenta di patate, tosella alla griglia, insalata mista e meringata: il paradiso esiste) e partenza alle 5.30. La giornata scorre fantastica fino alla parte alla della Val Adamè, da dove devo salire (sotto una spettacolare vedretta) fino al bivacco Baroni e poi fino alla forcella che mi riporterà in val di Fumo. Prima c'è un po' di neve, poi un po' di più, poi decisamente troppa. Ma io proseguo. Dal minuto 1'54'' del video sottostante, proseguire è una cosa stupida e pericolosa (quei sassi non si vedono, sono sotto mezzo metro di neve, sia loro sia le voragini fra uno e l'altro), ma io proseguo. Al minuto 2'01'' quello che vedo io in loco sono tre strisce di neve di notevole pendenza, separate da due rocce. La strada giusta è quella in mezzo, ma i segnali sono sotto la neve. Provo a salire a destra, ma non ci riesco, provo a salire a sinistra, ma non ci riesco, dal centro, dove c'è il tipo con la maglietta verde, non se ne parla proprio. Probabilmente da sinistra riuscirei anche a salire, ma guardando sopra (dove nel video c'è il segnale bianco e rosso) vedo una cosa che assomiglia molto ad una parete quasi verticale di neve. È solo a quel punto che mi rendo conto che morire mi dispiacerebbe, soprattutto a due settimane dalla Finals. E torno indietro. Grazie ad un passaggio di due gitanti riesco ad arrivare a Brescia, da cui torno comodamente a casa in treno, dopo soli 45 km e neanche 3000 metri di dislivello.


Step 3 - Gara CSI a Pergine Valsugana
È un misto con più bosco che centro storico, ma a questo punto non si può fare troppo gli schizzinosi. Le Finals adesso sono proprio vicine, quindi c'è una sola cosa da fare: NON vincere.

Non è facile. In M35 non siamo in molti e ai miei avversari di giornata do in media almeno 7-8 minuti a gara. Però sento che posso farcela.

Non parto bene perché alla 1 ho già 10'' di vantaggio sul secondo, meno male che infrattarmi su per i rovi invece che andare subito al sentiero mi permette di perderne 20. Cercare di ammazzarmi giù per la 3 senza le scarpe chiodate però mi riporta in testa, e la 4 è troppo da correre per non fare il miglior tempo (seppur in condominio). C'è bisogno di una grande idea, di quelle risolutive, e la mia mente geniale la partorisce all'istante: facciamo finta che la 4 sia la 9, e comportiamoci di conseguenza.

Certo, non è facile, bisogna ignorare tutta una serie di elementi che dovrebbero farti capire che la 4 NON è la 9 (tipo un muretto e una casetta che ci sono in carta e nella realtà immediatamente a nord della 4, e che NON ci sono immediatamente a nord della 9), ma ho la forza psicologica per resistere a questo e ad altro. Ad esempio per resistere al fatto che salendo non incontro nessun grosso sentiero. Riesco ad ignorare il fatto che dovevo salire solo 5 curve, mentre io ne salgo 17 (diciassette! sic e sigh) prima di pensare che forse sono salito un po' troppo. È solo lassù, al limite delle nevi perenni, che mi accorgo che si è staccato lo spinotto che collega il cervello al resto del corpo, lo riattacco, e guardandomi intorno capisco nel giro di 5'' dove sono arrivato. 

A quel punto la NON vittoria è in tasca, e pazienza se mi sento il più deficiente degli orientisti deficienti: sono riuscito a perdere 8 minuti in un punto solo, senza neanche dare a vedere che in realtà era tutto premeditato. Però non sono ancora tranquillo. Mi ha raggiunto Nicola Bertoldi, che mi sembra essere il più serio candidato alla vittoria, e nelle due lanterne successive lo stacco troppo facilmente. C'è ancora parecchio da qui alla fine, e nell'orienteering non si sa mai.

Così mi servo di Francesco Raimondo per i miei loschi fini. Lui corre in 19-34, ma la carta è la stessa. Abbiamo punzonato insieme la 7 e andando alla 8, a circa 50 metri dal punto, si butta in una canaletta a sinistra. Vedo che punzona, SO BENISSIMO che non è la nostra, ma lo seguo facendo finta di niente e portandomi dietro anche Nicola Bertoldi, che ha visto che seguivo Francesco Raimondo, e non può capire quanto io sia astuto. Naturalmente a nessuno dei 2 passa per la mente di controllare il codice della lanterna. A nessuno di loro due, intendo, perché io so benissimo che è quella sbagliata. Ovviamente non posso far vedere che so di aver fatto PE e quindi proseguo come nulla fosse, e come volessi recuperare a tutti i costi il tempo perso.

Lo faccio in modo talmente efficace che perdo ancora 1'20'' alla 9, prima scegliendo consapevolmente la via più del cavolo per arrivarci e poi guardando stranito la torretta per 10'' prima di rassegnarmi al fatto che quella che dovevo cercare era una mangiatoia. Poi perdo un altro minutino scegliendo probabilmente il lato giusto per andare alla 10 ma
a) mancando il praticello che mi avrebbe fatto risparmiare 100 metri
b) andando a schiantarmi contro un cancello non visto (e in verità segnato come un muretto) che mi costringe ad un lungo aggiramento del padiglione più grande dell'ex manicomio di Pergine

A quel punto posso permettermi di fare il miglior tempo sulla 11 (ben 1'' più veloce del misterioso Bee, atleta che non ho mai sentito nominare e che avrebbe vinto se alla 17 non avesse inspiegabilmente perso 10 minuto) prima di fare appositamente la scelta sbagliata alla 12, in modo da potermi poi permettere 7 migliori tempi da lì alla fine.

Chiudo ultimo degli squalificati. Viatico eccellente in vista delle Finals.