19 settembre 2024

Verso il CI Long di Passo San Pellegrino

Nella teoria economica dominante, non bisognerebbe mai far contenti i propri competitor. Solo che se i propri competitor sono anche i tuoi unici clienti, tocca. Quindi, Stegal, questo è per te. (avviso che ho litigato con le immagini, che non vogliono stare dove dico io, e allora sono tutte in fondo.

Anni fa un noto ex allenatore della nazionale di orienteering mi diceva che non bisogna presentarsi ai grandi appuntamenti da favoriti.

Così io mi sono preoccupato di fare una estate orientisticamente imbarazzante, con 3 sole gare, pessime.

Ho iniziato con la O-marathon, che ormai da un po' è una 1\2 marathon, ma è bella lo stesso. Io pensavo anche di essere andato bene, nonostante una pessima prima scelta lunga (sono andati quasi tutti dall'altra parte, ma Hueller veniva dalla mia, e Hueller mica è scarso), una col senno di poi non geniale scelta per la 5, e, soprattutto, parecchio ravanage per trovare la 21. Poi all'arrivo ho scoperto che Cipriani era già arrivato da 17 minuti, e ci sono rimasto un po' male. Ma sono cose che capitano. 

Per firarmi gioco sporco e gareggio nella gara di casa a Piedicastello. Il mio suocero presidente mi avvisa che c'è un trabocchetto per andare alla 1. Io per metà traccia spendo un sacco di energie cercando il trabocchetto, poi lascio perdere. In effetti il trabocchetto era nella versione provvisoria del tracciato, in quella definitiva non ce n'era nessuno. Comunque, come al solito salgo sparato il Doss Trent, come al non-solito non mi perdo nel boschetto in cima, come al solito scendo lungo le scalette invece di fare più metri ma metterci lungo meno tempo lungo la strada, e alla 20 penso "ma guarda che scelta sciocca che fa quella lì per andare alla 100". Quando, dopo essere arrivato, vedo anche Aaron fare quella scelta lì, mi viene un piccolissimo dubbio, e scopro che c'era una 21. Mi ci precipito, ma il finish ha spento la mia sicard e ciao. PM.

A ferragosto l'anno scorso soffersi molto perché non potetti partecipare alla gara di Val Piana, un bellissimo posto sopra Ossana. Allora quest'anno vi partecipo. Però soffro molto anche quest'anno, perché mi sono appena ripreso da un piccolo infortunio, sono a corto di preparazione, e non solo le ri-prendo da Cipriani, ma anche da Aaron, Eddy e Schuster.

Poi lascio perdere con la bussola, mi do alle corse in montagna, mi schianto contro l'ultimo candello orario al Kima, sfodero alcune prestazioni sorprendenti alla Transalpine Run, e mi infiammo un po' un ginocchio per non arrivare troppo in forma ad una epocale sfida in M45 con Cipriani, Ruggiero, Neuhauser, Origgi, PM Grassi, Jabr e un po' di altri. Questa sera vado a giocarci su un po' a basket a vedere cosa succede. 










26 maggio 2024

O-Coppa Italia in Val di Sella

La Val di Sella è un posto molto bellissimo per farci orienteering, se poi torna in "campo" il Perfido Ruggiero ci sarebbero tutte le condizioni per divertirsi molto un sacco nella middle di sabato e nella long di domenica. Io però non è che mi senta proprio benissimo, per via di un sacco di catarro che ho cercato di guarire, con scarso successo, correndoci sopra per tre settimane, e di un sacco di mal di gambe che ho cercato di farmi venire, con molto successo, iniziando gli allenamenti seri in salita proprio nella settimana precedente alle gare. Sarebbe anche il mese di maggio, quello in cui tradizionalmente faccio le mie peggiori gare dell'anno, con il cervello in salamoia, black out inspiegabili e scelte da arresto per offesa al pubblico pudore. Comunque, si va.

Egli sarebbe anche disponibile ad una M40 o ad una M45, ma non se ne parla neanche, M35 tutta la vita, che è più lunga e più bella e le posizioni del podio non sono già state tutte appaltate prima di partire.

Sabato, gara middle, arriviamo tardi e parcheggiamo lontano, io mi metto in mente che non riuscirò a salire sul bus navetta e mi avvio a piedi. 3 km di riscaldamento, cambio veloce, partenza per la partenza, e arrivo lì pochi secondi prima del mio minuto. Cominciamo bene, ma ancora meglio alla 1, non ho il coraggio di affrontare i coccodrilli, vado lungo il prato, poi inizio a salire, poi vedo il micronaso e capisco che sono corto, poi vedo una lanterna più in alto e più in dietro e dimentico che sono cortissimo, e insomma poi ci perdo 2 minuti e mezzo e ciao.

Alla 2 cincischio prima dei sassi (lungo il sentiero...), la 3 mi sembra lontanissima e cincischio invece di andarci deciso, alla 4 cincischio e in aggiunta la segnalo ad un Erebus che è in M35 anche lui e mi rimarrà incollato fino alla 9 (che non vedo io e lui mica me la segnala), nelle lanterne successive non riesco a fare meglio di un 6° posto alla 6 ma riesco a fare un 17° alla 9 e un 19° alla 12 (dove vado parecchio avanti e indietro rimanendo sempre troppo corto, con l'Erebus che non mi aiuta affatto). Il Perfido, che partiva 6' dopo di me, mi salta alla 9, poi manca la 11 e lo vedo tornare in direzione opposta alla mia, poi mi ripassa mentre io vago alla ricerca della 12.

Finisce con un miserevole 12° posto, con una prestazione complessivamente patetica, dove gambe - fiato e cervello sono andati d'amore e d'accordo, da culo. Il Perfido si prende il bronzo. Bravo lui.

Domenica, alla long, non mi sento molto meglio, anzi. Al ritrovo, mentre mi cambio, per la primissima volta nella mia vita penso che magari potrei rimanere lì sul prato al sole. Andando in partenza, dopo 1 km penso che, se stessi andando a fare un allenamento per conto mio, me ne tornerei a casa e mi metterei a letto. Ma la val di Sella è proprio un bel posto e allora proviamoci.

Alla 1 sono già 14° ad un minuto dal primo, con ancora più problemi di autostima di quelli che avevo prima di partire, ma poi per fortuna si comincia a salire e gambe e polmoni sembrano stare parecchio meglio del giorno prima. La 3 la prendo dalla forestale alta, e forse non sarà la scelta migliore, ma ci arrivo giusto giusto e lasciando andare le gambe sulla forestale l'entusiasmo mi assale a tradimento e insomma inizio a divertirmi e andrò avanti così fino alla fine.

Non perfetto, non fulmineo, mai meglio del 4° tempo di tratta, non geniale nella sceltona per la 13, ma un solo errore serio (1' alla 12 dove mi faccio tentare dal crinale sbagliato) e tantissimo ori-piacere, che mi fanno chiudere al 6° posto, dietro a gente proprio forte, che però non è poi così lontana (ok, tranne Choban, che però è quasi nazionale Ukraino e ha 15 anni meno di me). Il Perfido chiude di nuovo terzo, e bravo lui di nuovo.



  

5 maggio 2024

O-coppa Italia a Maniago e Valeriano

Quando io ho iniziato a correre in M35 c'era un unico problema. Si chiamava Carlo Rigoni, e vinceva sempre lui. Poi, a seconda degli anni, c'era un numero più o meno alto di altri atleti forti, con cui però tutto sommato potevo giocarmela, nel senso che se facevo la gara della vita o poco meno, potevo anche batterli. 

Ad un certo punto si era più o meno sempre gli stessi, ci si conosceva bene, ci divertivamo parecchio, e le gare erano un gran divertimento.

Poi l'età ha iniziato a fare il suo corso, con effetti differenziati (o con percezioni differenziate degli effetti) e quelli che un tempo correvano tutti in M35 si sono sparpagliati fra divano, M35, M40, M45 e M50. E, in più, in M35 ultimamente sono entrati dei veri M35, che sono dei post elite poco post e molto elite e per me scegliere la categoria è diventato un cruccissimo:

meglio correre in M35 che è tecnicamente più stimolante ma contro gente che (almeno in bosco) se loro non vengono rapiti da un unicorno che invece a me dà un passaggio, non batterò mai, o correre in M40 o M45 che sono tecnicamente più facili e un po' più corte e non ci sono avversari fortissimi e quindi ho discrete possibilità di vincere, o in M50 che è tecnicamente ancora più facile e ancora più corta ma ci sono avversari fortissimi che però ho qualche possibilità di battere anche senza l'aiuto degli unicorni?

Maniago & Valeriano sono state le prime gare in cui mi sono posto davvero il problema, giungendo ad un compromesso che mi sembrava onorevole: coppa Italia sprint in M35 e Campionato Italiano Middle in M50. Per la serie, come invecchiare di 15 anni in una notte.

Il sabato si corre a Maniago, quel bel posto la cui squadra di orienteering ha quel nome simpatico (Semiperdo), dove in periodo dal tempo pessimo, il meteo ci grazia per quasi tutta la gara, e mi godo una M35 fronte retro, che sono effettivamente in grado di onorare al meglio, o almeno al quasi meglio.

Parto malissimo, perché alla 1 mi sembra di essermi già perso, ma le gambe mi portano nel posto giusto, io mi prendo la briga di leggere il codice della lanterna che ho davanti, è la mia, e me la cavo con una ventina si secondi persi, che non avrebbero cambiato nulla.

Per il resto, mi addormento un pelo alla 7, sbaglio scelta alla 9 e probabilmente anche alla 10 e alla 11, mi impappino a trovare la galleria della 18 ("perché andavi così piano?" mi chiede Cipriani dopo avermi visto da quelle parti) e a decidere come andare alla 19, ma per il resto non sono male, e corro abbastanza in fretta, e mi porto a casa il terzo posto e la solita bottiglia di vino per mia moglie (che io sono astemio).  

La domenica si corre in quello che dalla vecchia carta sembrerebbe un perfido bosco, ed in effetti lo è abbastanza, e io dopo notti insonni di riflessioni decido di giocarmi i miei primi Italiani Middle M50, per il gusto di confrontarmi con Pin (che su una carta del genere dovrebbe polverizzarmi), Cipriani, Hueller, Boneccher,  Grassi S, Madella, Corona P, Cavara M. ecc. ecc. ecc. Consapevole che su questa carta qui in M35 non mi basterebbero neanche gli unicorni, che se avessi fatto un buon risultato in M40 o in M45 avrei pensato ("sì, ma quelli forti erano in M50..."),  e che su questa carta qui non è che tecnicamente potevano esserci grossissime differenze fra il tracciato della M50 e quelle teoricamente più difficili.

Senza stare qui a menarla troppo, credo correre la M50 sia stata una buona idea, perché

  • mi sono divertito molto
  • mi sono giustamente dovuto accontentare della medaglia di legno dietro Cipriani - Pin - Hueller
  • ho corso al meglio di quello che la mia tecnica orientistica mi permette dopo così poche gare in bosco dall'inizio dell'anno (che non è moltissimo) 
  • ho giustamente subito l'onta di essere preso da Pin che partiva 2' dopo di me e ancora di più quella di fargli sbagliare quasi tutte le lanterne successive perché io partivo troppo a caso e lui non aveva il coraggio di lasciarmi andare in mona e proseguire per la sua strada
  • ho fatto veramente bene sol una manciata di lanterne (1, 9, 12, 15)
  • ho fatto veramente male la 7 nonostante fosse evidente che un anno prima di trovarla ero finito nella depressione che mi ci poteva portare, e la 10 nonostante fosse bastato accorgersi che dovevo scendere due curve di livello)
 Ecco, tutto qui.






22 aprile 2024

O-coppa Italia a Schia

Se quando vai in partenza lo spaeker di te elogia solo le tue doti letterarie dicendo che lui non vede l'ora di leggere il mio blog, vuol dire che come atleta ormai non hai più niente da dire (se poi viene fuori che il mio blog è l'unico oltre al suo, vuol dire che forse non hai più molto da dire neanche come blogger...).

Comunque, io mi ripropongo di dargli motivo di ricredersi sulle mie doti orientistiche, e mi avvio in partenza il sabato sulle colline di Schia, in provincia di Parma, per la prima coppa Italia middle in bosco, pieno di buoni propositi.

Buoni propositi che a me sembra che siano già andati su per il camino alla2, ma invece ci erano già andati alla 1, dove sono già nono, a mezzo minuto dal primo su un minuto e mezzo di gara (sua), perché evidentemente in salita sono meno fulmine di quello che pensavo, e perché faccio il giro un po' troppo largo. Alla 2 poi effettivamente vado in confusione e arrivo, basso, al torrentello prima di capire che sono troppo basso e troppo in là, e torno in su e in qua, e insomma perdo altri 3 minuti e ciao.

Il resto della mia gara è miserello, vero che ci sono un po' di giallini bastardi, vero che qualche curva di livello non sembra proprio uguale alla realtà, ma non è un buon motivo per ondivagare quasi sempre, correre più piano di quello che pensavo di poter fare, sentirmi complessivamente fiacchetto, collezionare due 16esimi posti alla 7 (prendo la direzione alla cavolo, arrivo al prato sbagliato e non capisco più una cippa) e alla 11 (invece di salire due curve, aggirare il costone e trovarmi sulla pista sopra alla lanterna, scendo, ci metto molto di più ad aggirare il costone e arrivo sul prato sbagliato allungandola assaissimo). Insomma, na ciofeca.

Meno male che la domenica si corre più o meno sulla stessa carta, che è una long quindi più adatta ai miei mezzi fisici, e che fin che c'è vita c'è speranza.

Palle.

La domenica sono bolso uguale, la gara non è lunga di km ma lunga di tempo, cioè non serve correre ma ci vogliono potenza e agilità, che io non ho mica tanto, e insomma arrivo di nuovo ottavo, con la 5 come unica lanterna fatta dignitosamente (ma solo perché c'è tanta salita), nessun errore grave ma tante scelte discutibili (in primis quella di non allacciarmi bene le scarpe e perdere almeno una trentina di secondi per allacciarmele di nuovo entrambe, in secundis quella per la 4, dove rimango bassissimo ripassando per lo start, mentre conveniva stare un bel po' più in su).

Due giornate piacevoli, tempo bello, tanto sole e rischio scongiurato di pochissimo di ustionarmi tutta la pancia, dormita da giovani in palestra riuscita quasi egregiamente, piacevole serata del sabato, paesaggi piacevoli, ma fare orienteering seriamente è un'altra cosa.

Chissà se l'aver scoperto, dopo solo un anno abbondante, che le mie scarpe da bosco sono almeno un numero troppo piccole, porterà giovamento.



1 aprile 2024

Bi-Coppa Italia a Comacchio

Il presente post è offerto da Stegal, che mi ha pagato n° mele 1 per la sua stesura (e ci siamo ridotti a citarci a vicenda ogni volta perché, un po' come nella TV di 40 anni fa, ormai ci sono solo 2 canali da guardare...).

Ritorna finalmente la Coppa Italia e lo fa con due gare sprint a Comacchio, provincia di Ferrara, delta del Po', gran bel posto, anche orientisticamente parlando.

Io decido di essere ancora giovane e mi iscrivo in M35, che è una categoria strana, popolata da gente che ha fatto l'élite fino a ieri con ottimi risultati, gente che l'ha fatta e basta, gente che ha cominciato "da vecchi", gente che era fortissima da giovane ma ha saltato l'età senior per i più svariati motivi, gente che l'età senior non l'ha saltata ma non era esattamente un élite. E quest'anno in M35 abbiamo proprio di tutto, a Comacchio c'era pure un certo Pittau, che nel 2011 a Monghidoro vinceva la medaglia d'argento agli italiani sprint, dietro a Simion e davanti a Mamleev e Tenani (anch'io nel 2011 a Monghidoro vincevo il mio primo argento sprint, ma io correvo già in M 35...).

Comunque, la gara è proprio carina, c'è da fare molta attenzione e andare sparati, io non vedo un taglione di curva da fare per la 1 (e infatti mi danno 7''), mi appisolo un po' fra la 1 e la 2 (e me ne danno 14...), dalla 2 penso bene di andare alla 7 perché c'è uno steccato che confondo con la linea rossa (altri 23'') e cincischio un po' prima di salire le scalette verso la 4 (+15'').

A quel punto sono 7° a 58'' dal primo, e posso rilassarmi, che il rischio di far fare troppa brutta figura agli ex élite è scongiurato. Così posso permettermi di fare 6 migliori tempi e 4 secondi tempi nelle successive 16 lanterne, preoccupandomi solo di rallentare troppo prima di girare il banale angolo prima della 9 (+16'') e, forse, di non fare la scelta migliore per la 18, ma o non la fa nessuno, o non era la migliore.

Finisce che finisco 4°, a 7'' da Pittau, 29'' da Morara e 56'' da Gaio, e nel dopo gara rosico non poco (e ancora di più nel vedere la foto del podio, sul far del tramonto, in quel bel posto). Ma oltre a rosicare mi dico che non sono poi così lontani e posso riprovarci il giorno dopo.

Il giorno dopo la cartina è nell'altra metà Comacchio, bellina pure lei, mentre io lo sono molto meno. Già la 1 la prendo un po' troppo con calma e alla 2 mi faccio fregare dalla curva del canale, vado in confusione, perdo 1' tutto in un colpo, e tanti saluti: 18° a 1'10'' dal primo. Aggiungo ancora un po' di ignominia facendo il 19° tempo (su 22) alla 7, prima entrando nel vicolo sbagliato, poi lasciandomi intimorire dal battente di una porta che chiudeva per metà quello giusto.

Per il resto corro, pure benino (5 migliori tempi e 2 secondi) ma non basta per far tornare uovo la frittata.

In due giorni, ho fatto 11 migliori tempi di tratta, 1 in più di Morara, 7 in più di Pittau e 2 soli in meno di Gaio. Solo che loro si sono portati a casa due medaglie a testa, io solo un legno. Il che sembrerebbe voler dire che ho le gambe da ex élite, ma la testa no.



17 marzo 2024

Polisportivo

Si sa che da giovani è importante provare più sport possibili per poi scegliere quello “giusto” a cui consacrare i propri sogni e le proprie fatiche, negli anni successivi. 

Io ho dedicato la settimana scorsa a perlustrare i miei talenti, o presunti tali. 

Basket

Martedì 12 marzo vengo convocato da coach Valla per la partita Bressanone – BlueBear, complice anche la “moria” di lunghi, dovuta a viaggi all’estero e infortuni. In una palestra enorme dove sul parquet sono tracciati millanta campi di colori diversi, vengo schierato addirittura in quintetto base, cosa che non mi succedeva dal 1914. L’impressione è che più che un atto di fiducia nei miei confronti, si tratti di una specie di “via il dente via il dolore”: qualche minuto in campo me lo deve pur concedere e allora togliamoci subito il pensiero. 

Anyway, chissene, sono in campo, gioco la palla a due (perdendola) e mi godo 6-7 minuti in mezzo a gente in media 20 anni più giovane di me (con punte di 30 abbondanti) senza sfigurare: difendo decentemente, piglio qualche rimbalzo in attacco e in difesa, faccio alcuni buoni movimenti in attacco, e metto dentro anche 2 punti dopo rimbalzo in attacco (su tiro sbagliato, mio). 

Quando mi tira fuori mi sembra una ragionevole rotazione, e confido nel futuro (ho sulla coscienza una imbarazzante palla persa per insensato ribaltamento sull’altro lato del campo, senza passare dal giocatore più vicino, ma mi pare un peccato perdonabile). 

Futuro che si fa attendere fino ad un paio di minuti prima della fine del secondo quarto, che chiudiamo in vantaggio di 6 punti. All’inizio del terzo quarto rimango in campo, ma duro molto meno. Un tiro sbagliato, una stoppata ricevuta, un’altra palla persa fotocopia della precedente, uno (o due?) buco in difesa, e questa volta il richiamo in panca sa proprio di punizione. Infatti non metterò più piede in campo. Vinciamo di 10 con un sontuoso ultimo quarto, nel quale mi limito ad incitare dalla panchina. So di poter giocare parecchio meglio di così. 

Da capire se e come posso riuscire a farlo.

Ultratrail

Sabato 16 marzo si corre l’Ultrabericus, la classicissima di primavera del trail running, 65 km di insensati sentierini e stradicciole fra gli insensati boschetti sui colli Berici, conditi da 2.500 metri di dislivello e da milioni di primule e violette. L’anno scorso (perché io questa corsa insensata l’ho già fatta 4 volte) ci sono arrivato dopo 3 mesi di stop causa fascite plantare e con un totale di 80 km nelle gambe da inizio anno, e l’ho patita da morire. Quest’anno mi sono allenato come un matto e sono pronto a correrla in 7 ore o poco più. 

Invece un cavolo, probabilmente questa settimana ho lavorato troppo (e io, di lavoro, sgombero appartamenti…) e sono arrivato stanco alla gara, che sarà una mezza agonia dall’inizio alla fine. Uniche “schiarite”, attorno al 30° km, quando dopo 2 minuti di bagno rigenerante in un vascone riparto tutto pimpante (ma sperpero spingendo troppo nei 10 km successivi tutte le energie guadagnate, invece di centellinarle fino alla fine) e verso la fine, quando il mio corpo miracolosamente si risveglia e tiro alla morte gli ultimi 5 km (con il risultato di arrivare al traguardo più che finito). 

Chiudo al 132° posto, in 8 ore e 37’, con una media al km peggiore di quando ho corso su questo percorso la 100 km. Però sono piuttosto orgoglioso di essere arrivato in fondo, e almeno questa volta il problema non me lo sono procurato da solo partendo troppo forte. 

Orienteering

Domenica 17 marzo, circa 15 ore dopo che sono arrivato al traguardo dell’Ultrabericus, si corre la prima gara di coppa del Trentino di orienteering, una sprint da una ventina di minuti, di quelle dove bisogna tirare come i disperati. Why not? 

La mia gara comincia in qualche modo già il giorno prima. Dato che tornato a casa da Vicenza sento le gambe un pelino pesanti, decido di somministrarmi 45’ di cyclette, per tentare di disimballarle. 

L’idea sarebbe quella di pedalare in scioltezza davanti alla partita di Sinner a Indian Wells, ma dopo 3 games in cui Jannik sembra intenzionato ad asfaltare Carlitos, la partita viene sospesa per pioggia e io ripiego su un interessante documentario su Goldrake. In ogni caso il piano sembra funzionare, perché al mattino le gambe sono solo legnosette, che, rispetto a pietrificate, è parecchio meglio. 

La fortuna oltre agli audaci sembra aiutare anche quelli un po’ folli, e in una giornata in cui non potrei scendere sotto i 4 al km neanche con un ghepardo alle calcagna, la gara si svolge su una carta dove la tratta più lunga di corsa pura saranno 50 metri. È un intrico di scelte velocissime e tratte brevi in mezzo ad edifici e passaggi molto simili, dove non bisogna MAI perdere la concentrazione. 

E, per una volta, non la perdo. Ho solo due piccoli momenti di indecisione alla 14 (dove per qualche secondo mi dimentico di fare il giro all’edificio e mi stupisco di non trovare la lanterna nella rientranza) e alla 21 (dove non capisco al volo che la lanterna è sopra e mi dispero un po’ non trovandola sotto). Per il resto, un treno svizzero, magari giusto un pelo bolso.

La nostra carta è uguale a quella degli M18 e a quella degli Elite: il primo M18, dal “basso” dei suoi - 32 anni, mi dà 2 minuti; il primo degli Elite, orientisticamente su un pianeta diverso dal mio, me ne dà 5; nella mia categoria vinco con 13’’ sul secondo, ad onor del vero senza avversari particolarmente blasonati, e con il più forte in condizioni di salute precarie (e mai del tutto a suo agio nelle sprint). 

A questo punto, la scelta dello sport a cui dedicarmi sembrerebbe obbligata. Peraltro, di sceglierne uno, non ne ho proprio nessuna intenzione.





 

28 febbraio 2024

Oricup Madrano

Si è tenuta sabato scorso a Madrano l'ultima prova dell'Oricup Inverno (lunga vita!) con una gara di contorno all'evento clou della giornata: il nuovo capitolo della saga Pedrotti Vs Cipriani. Tracciava Andrea Segatta, il meteo è stato clemente.

1

Pedrotti (P) ci pensa un po' prima di optare per la destra, poi va un pelo lungo al primo bivio, poi un pelo lungo al secondo, poi non capisce più niente quando nella realtà trova un pratone e sulla carta un verdone. Cipriani (C) si perde un po' ma arriva ad una lanterna che guarda a caso è la sua. P + 57''

P litiga ancora un po' con il verdone poi cerca di accelerare. P + 14''

3

seconda scelta di giornata, P a sinistra, C a destra. Meglio a destra. P + 15''

4

corri mona. P -1''

5

corri mona in salita. P -3''

6

corri mona in piano. P +1''

7

ci sarebbe la scelta a sinistra, ma non ci va nessuno. Corsa in discesa. P +10''

8

vedo il Tracciatore e penso che magari sta controllando qualche trabocchetto o chissà cosa e approfitto per cambiare scelta a metà traccia e impiantarmi in un recinto non attraversabile. P + 59''

corri mona. P +1''

10 

corri mona. P -2''

11

corri mona in salita, ma sbrigati anche a guardare nel posto giusto, io no. P +8''

12

penso per un po' se andare a dx o sx, poi vado su per la salita a dx come un motorino. C va dall'altra e ci mette 9'' di meno :-( 

13

pari

14

che idea del cavolo andare su nel piazzale della chiesa e tornare giù. P +3''

15

vista prima. P -1''

16

penso per un attimo di andare da sopra, ma mi ravvedo. P -1''

17

sfogo tutti i miei cavalli su per la salita e uso tutti i miei tacchetti sul sentierino fangoso. E ci metto uguale a lui.

18

la 17 era sotto la strada a bordo sentiero, decido che questa è una di quelle tratte che il comunicato diceva che danno una bella vista sui laghi, o qualcosa del genere, e vado a fare cappuccetto rosso nel bosco. C va dall'altra e ci mette 10'' di meno

19

vado in fondo e poi torno su, ma no dai che passo di qua, ma cos'è sto portico? P + 5''

20

se sbaglio qui mi sparo. P -1''

21

mi pare meglio da destra, corro, lui di più. P +1''

22

mi sa meglio da destra, anche a lui. P -3''

23

mi faccio intimorire dalla rampetta e faccio il giro, lui no. P +15''

24

cappuccetto rosso conosce la strada, il lupo no. ma il lupo è più veloce P +4''

25

rampazza, non posso perdere. invece sì. P +1''

26

in picchiata cercando di non finire in strada. P +2''

27

scatto in piano. lui scatta di più. P +1''

FINISH

pari


morale, P 34.40, C 31.18. Come stanno cantando in questo momento dal mio spotify i Pinguini T.N., "ahi ahi ahi".

 

PS "corri mona" non era una critica al tracciatore, è che lì c'era da correre, punto. 

PS2, quelli della gara di contorno hanno fatto 28.03 (Leonardo Grisenti), 31.58 (Gabriele Borinato), 32.06 (Marco Gianelle), 35.00 (Alessandro Gretter)