25 settembre 2016

Nel mezzo dei boschetti di Sgonico

Nel mezzo dei boschetti di Sgonico
tornaron a trovarsi i due nemici
bruciati da un furore tanto antico.

Trovatisi negli Italiani Longi
fumavan come tori fuor dal naso:
l'attesa era oramai solo pel gongi.

Al via scattò in avanti il bel Ruggiero
correndo come al solito spedito
con il suo sguardo sempre altero e fiero.

Le prime le beccò abbastanza bene
sorretto da una forma invero buona
che lo facea volar fra balze amene

letal gli fu però la numer sei
a cui lui disperato iniziò a dire:
“Se ti trovassi lieto io sarei.”

Ma lei restò in silenzio a lui celata
godendo forse un poco nel cuor suo:
“Al Perfido lezion va certo data!”

Trovolla infin il povero Ruggiero
il cui morale ormai stava crollando
tal da pensar “meglio era se non c'ero.”

Da lì fino alla fin fu un bel calvario
con molti errori sparsi sul terreno
mentre a partir ci andava ora il Dario.

All'ultimo minuto giunto al via
Pedrotti non vedea l'ora di andare:
“Corriamo e poi vediam: sia quel che sia.”

Non molto avezzo a quei duri terreni
sbuffava come un mantice in salita
sperando in cuor suo tempi più sereni.

Seguendo una miriadi di muretti
trovava più o meno le lanterne
correndo or grandi passi ora passetti.

Anch'egli giunto alla numero sei
rischiò di comprometter la giornata
buttando giù nel cesso i giorni bei

fortuna volle che giunto a un sentiero
si avvide ch'era quel che andava al via:
di culo una gran botta fu davvero!

Da lì fino al fin non fu perfetto:
fra i rovi e le roccette qualche errore,
e qualche gran ramata contro il petto.

Giunto al traguardo non era contento:
“Di meglio di certo far si potea”
pensava in cuor suo con animo spento.

E proprio così avean fatto altri:
Denni e Rolando eran stati migliori:
eran davvero parecchio più scaltri.

Però lo Stegallo tosto avea detto
quando il Pedrotti arrivava al traguardo
che dietro assai era il Maledetto.

Così alla fine il bronzo andò a colui
che meglio seppe regger la pressione
persino in questi tempi un poco bui.

4 commenti:

  1. Solo un erririno.. Le parole
    "Bel" e "Ruggiero" non possono stare
    nello stesso verso��

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  2. Nella selva di Sgonico,
    il Leprotto sfoggiava un bel sorriso,
    avea battuto il suo nemico,
    quello a lui assai inviso.

    Una medaglia al collo avea
    di un bel bronzo colorato,
    ma in cuor suo lui la volea
    di un metallo più pregiato

    E mentre il Mario conquistava
    la medaglia, quella bella,
    lui pensò che meritava
    una bella marachella.

    Così, tornato dalla battaglia,
    ride pensando al suo rivale,
    che guardando la medaglia
    ci sarà rimasto male!

    E sfregandosi le mani,
    in fronte al proprio caminetto,
    lui già pensa a quel domani
    quando l'oro avrà sul petto.

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