14 settembre 2016

Brenta & Serrada

Dato che l'anno scorso ho preparato tanto benino gli italiani long e li ho corsi tanto malino, quest'anno ho pensato di non pensarci su troppo. E non sapevo ancora che un certo Daniele Pagliari quest'anno farà gli italiani long in M35 (ma comunque peggio per lui).

Così sabato scorso sono andato a sgambettare 10 ore attorno al gruppo di Brenta, in quella cosa che per i normali è folle (64 km con 4200 metri di dislivello!?!?!?!) e per i folli è normale (solo 64 km con 4200 metri di dislivello...) che si chiama Dolomiti di Brenta Trail. Per chi ama il genere, è semplicemente una gara da non perdere. Io mi limiterò qui alla breve descrizione della parte della mia giornata di sabato scorso più "interessante" per chi il genere non lo apprezza.

La gara partiva alle ore 6.00 e io ho pernottato in tenda a 200 metri dalla partenza, in un posto un po' abusivo fra il parcheggio e un parco giochi, sotto un paio di alberelli. Ho messo la sveglia del cell alle ore 4.50, lottando con me stesso per non metterla alle 5, e mi sono addormentato. Durante la notte mi sono svegliato un paio di volte, riprendendo felicemente sonno velocemente, fino a quando ho sentito una voce lontana, come di speaker (non The Speaker, solo uno speaker). Ho pensato che facevano prova microfoni, o che iniziavano a dare il benvenuto a quelli che erano arrivati solo la mattina a prendere i pettorali, o cose del genere. Poi ho aguzzato l'orecchio, e ho sentito una cosa del tipo "gli atleti si avvicinino per la punzonatura". Nel mondo sportivo non orientistico la punzonatura è quella cosa che fai prima della gara, per far vedere che effettivamente parti, e sul programma avevo letto che iniziava alle ore 5.45. Leggermente allarmato ho quindi guardato il mio orologio, che segnava le ore 5.46. Ho quindi fulmineamente capito che

1) il mio cell quando è spento non si prende la briga di accendersi solo per la sveglia
2) la gara partiva di lì a 14 minuti
3) ero in ritardo di 54 minuti sulla mia tabella di marcia

Fortuna ha voluto che prima di andare a letto mi fossi preparato lo zainetto e i vestiti e fosse tutto lì pronto a portata di mano. Così

1) mi sono vestito 
2) ho rinunciato alla thermos di caffè che mi ero portato apposta
3) ho trangugiato una lattina di succo di mirtillo che c'era nel pacco gara
4) ho sperato che al mio ritorno la tenda e il suo contenuto non fossero stati portati via dai vigili
5) mi sono avviato correndo in partenza, mangiando un panino al formaggio

e alle 6 sono regolarmente partito con il resto del gruppo, impiegando solo un paio di km per capire cosa stavo facendo.

Il resto della gara, per gli amanti del genere, è stata una figata, con giusto qualche problemino negli ultimi miseri 2 km di discesa, probabilmente perché avrei dovuto mangiare 30 grammi di torta in più al ristoro di metà gara. Comunque gran bella gara, che ho chiuso nel rotondissimo tempo di 10h00'00'', senza neanche avere dietro un orologio (l'ho dimenticato in tenda, ma è stata l'unica cosa)(ah, per la cronaca, la tenda al mio ritorno c'era ancora, con tutto il suo contenuto).

   

Il giorno dopo, mi sono presentato al via della JTT di Serrada di Folgaria. Andando in partenza avevo le gambe un po' perplesse, e ancora di più lo sono state quando hanno visto che per arrivare al via bisognava arrampicarsi lungo una pista da sci.

Comunque, dopo il triangolo loro non si sono più lamentate, e a me è persino sembrato di andare quasi veloce come al solito. Cosa che gli split hanno dimostrato essere una pia illusione, ma è lo stesso. 

La gara era divertente, molto fisica ma anche discretamente tecnica, con la prima parte sui costoni, e la seconda in un postaccio dove mi sono perso ogni volta che ci ho messo piede. Questa volta no, ed è stata la buona notizia del giorno. È vero, l'ho presa prudente, ma ci sono entrato con un ritardo di 5'25'' da Ingemar e ne sono uscito con 6', il che, considerando che alla 1, che era solo da correre un po' in salita, mi aveva già dato 1 minuto per via delle mie gambe non proprio magiche, è un ottimo segno. 

O almeno lo sarebbe se ci fossero buone probabilità che a Sgonico ci arriverò con gambe decenti, ma non è detto per niente, dato che domenica vado a divertirmi attorno alle 3 Cime di Lavaredo.

Aspra nota di demerito di giornata, ma mia scelta 8-9, in lizza per la "best scelt of te ier 2016". Le alternative erano

1) discesa ripida, trasferimento in giallino dubbio (rivelatosi infestato di ortiche) e 3 curve ripidissime in su fra le rocce

2) 2 curve in su, trasferimento su forestale in discesa, comodo attacco e discesa al punto da prato. 

Considerando che Ingemar mi ha dato 2'40'', ho come il sospetto di non avere scelto la migliore delle due. Con il senno di poi non mi è sembrata particolarmente brillante neanche la mia scelta per la 6, anche se gli split dicono che ci ho messo meno degli altri. 

Arrivederci a Sgonico.

p.s. no, non ho fatto PM alla 16, ho solo sbagliato a sistemare la traccia sulla mappa.





3 commenti:

  1. Per Misurina ti consiglio di dimenticarti altre 4 o 5 cose, tali da rendere affannosa e casuale la tua prova, così chissà che a Sgonico stavolta non fai il colpaccio. Sul fatto di definire la gara di Serrada divertente avrei una decina di obiezioni da fare, ma preferisco non renderle pubbliche, considerato che il blog è seguitissimo. Una chiacchieratina con Aaron mi piacerebbe però farla, cribio!

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  2. ho solo sistemato male la traccia gps sulla cartina

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