Un lettore mi scrive "ma com'è che il commento alla gara CSI di Villazzano compare in un baleno, mentre quella del Campionato Italiano tarda ad essere pubblicato?" insinuando in questo modo che sono più rapido nel pubblicare sulle mie vittorie farlocche che sulle mie batoste epocali.
Ovviamente tutto ciò è falso e offensivo. Anche perché, sebbene alla fine io abbia concluso con un imbarazzante undicesimo posto, anche quest'anno (come in TUTTI gli italiani long corsi in M35) ho corso per una parte di gara con una medaglia al collo, l'argento, per la precisione.
Il solito lettore puntualizzerà certamente che questa volta ho corso con l'argento al collo solo fino alla prima lanterna, ma queste sono insignificanti particolari da azzeccagarbugli.
Se Tenani, che di italiani long ne ha fatti (e vinti) qualcuno più di me, dice che questo è stato il più bello di tutti, non sarò certo io a contraddirlo. Era bello, duro e molto difficile. E io non sono stato all'altezza. Diciamo che mi sono mancate una decina di ore in carta, possibilmente in zone come questa, e mi poteva andare anche molto peggio. Perché in effetti complessivamente non sono andato malissimo, e se avessi evitato due crimini evitabilissimi, non sarei stato lontano dal podio.
Eccovi una cronaca sprint della gara long.
1 parto bene, ma proprio bene, senza foga, concentrato, facendo una scelta tranquilla, che porto a termine nel migliore dei modi, tanto che sono secondo dietro a Pagliari.
2 è talmente facile che sbaglio: basta seguire i sentieri fino alla lanterna. Solo che sbaglio bivio. Mi salva un recinto, ma da lì sono molto meno sicuro, e forse la carta in quella zona non è neanche perfetta. Fatto sta che la trovo un po' di culo, perdendo 3'.
3 scelta lunga, con opzione da pavidi. Mi ci butto senza remore. C'è chi ci mette molto meno di me, ma la strada mi permette di non rischiare più di tanto.
4 crimine numero 1. Uscendo dalla 3 trovo Cristellon, partito 2' dopo di me, ma un po' disperso in zona. Sta andando alla 4. Lo seguo a distanza, cercando di non seguirlo. Dopo un bel po' mi pare che sia passato troppo e che stia andando alla 5. In un modo che non ho capito lui ha punzonato la 4 senza che io me ne sia accorto, e sta davvero andando la 5, e io sto andando in mona: 5' persi.
6 non ci sono scelte pavide, mi butto sotto la linea rossa, contando tutto il contabile. Arrivo al ristoro e al collinone, ma poi non riconosco le forme e vado troppo a destra.
7-8-9-10 non sono un fulmine ma non faccio danni, mi sa che sono finalmente entrato in carta
11 altro trattone, ma la carta non mi fa più paura. Riconosco buche e dossi e ci arrivo perfetto. Un minuto peggio del primo, ma va benissimo così.
12 crimine numero 2. Bisogna fare molta attenzione: io mi sento ormai in confidenza con la carta, e non la faccio. Giro come un pirla 3 volte, prima di prenderla con la dovuta calma e trovarla facilmente. 8' persi.
13-14-15-16 ormai è andata, cerco solo di non fare troppa brutta figura
17 non riesco a non fare troppa brutta figura: ho raggiunto di nuovo Bezzi, che come al solito mi esorta a fare attenzione. E invece supero la lanterna di 10 metri e mi giro a vederlo punzonare alle mie spalle, prima di me.
18-19-finish in qualche modo arrivo in fondo.
L'epica battaglia fra il Perfido e don Pedrotte si conclude anche questa volta in favore del primo, solo che questa volta vale a lui il nono posto, e a me l'undicesimo. Che vergogna...