2 settembre 2017

La Professoressa e il Palestrato

Dato che la Gazzetta di oggi non ne parla, dovrò farlo io.

Alla faccia degli US Open, dell'Ultra Trail del Monte Bianco, dell'infortunio a Valentino Rossi,  della chiusura del mercato per le squadre di calcio, il più importante evento sportivo di ieri a livello mondiale è stata la sfida fra la Professoressa e il Palestrato.

Nonostante qualche becero parruccone abbia insinuato che il nome della sfida facesse pensare al "titolo di un film di un certo genere degli anni settanta", l'iniziativa era in realtà una delle attività di fund raising messe in campo per sostenere l'ennesimo nuovo progetto (top secret) di mia moglie.

Abbandonata la vendita di torte davanti alla parrocchia e la produzione di centrini all'uncinetto, questa volta ha deciso di buttarsi in prima persona, e di mettere a frutto le sue doti sportive, lanciandosi in quella che ai più sembrava una sfida temeraria. Come dice il titolo, la tenzone era infatti fra l'Anto (la Professoressa) e Joe (il Palestrato). Il nome "Joe" è di fantasia, dato che visto l'andamento dell'incontro ha chiesto di conservare l'anonimato (ma è comunque questo il nome che metterà sul passaporto falso con il quale nei prossimi giorni varcherà la frontiera per andare a rifugiarsi nella Legione Straniera...). Non è invece di fantasia il suo soprannome.

Joe infatti è da molti anni dedito ad una intensa attività fisica in palestra, con la quale ha costruito un fisico a dir poco scultoreo, grazie al quale riteneva di poter fare un sol boccone, tennisticamente parlando, della Professoressa. Il poveretto ha però da una parte sottovalutato gli ultimi due anni di lezioni di tennis e la determinazione a raggiungere i propri risultati, della Professoressa, e dall'altra, a detta degli esperti presenti sulle tribune, sopravvalutato decisamente le sue doti tennistiche.

Della partita in sè c'è purtroppo pochissimo da dire. Iniziata con fortissimo ritardo per un presunto incidente in tangenziale (stando a Joe) e in forse fino all'ultimo per le condizioni atmosferiche che sembravano dover precipitare da un momento all'altro, si è risolta con un punteggio imbarazzante, che ha messo fin troppo in evidenza la disparità di valori in campo. 

Visto il poco tempo a disposizione, la formula scelta era quella al meglio dei 5 game giocati con la formula al tie break, fino all'11, e il risultato è stato un perentorio 

11-3, 11-3, 11-2 

A voler cercare a tutti i costi una chiave tecnica del match, si può dire che la Valer ha dimostrato una certa lentezza nello scendere a rete e uno smash non brillantissimo, ma ha surclassato Joe in tutti gli altri fondamentali del tennis.


Il folto pubblico presente, che pure ad onor del vero era inizialmente schierato prevalentemente a sostegno della Professoressa, ha cercato in tutti i modi di sostenere il Palestrato, ma non c'è stato davvero nulla da fare. Anzi, alla fine gli stessi iniziali sostenitori di Joe hanno chiesto di essere cancellati dalla foto ricordo, per non poter essere in futuro collegati in nessun modo a lui.
In ogni caso, oltre a permettere la raccolta di un po' di fondi per il progetto, la partita ha scolpito nei cuori dei presenti una lezione fondamentale: 



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