E arrivò il 25 aprile e i campionati italiani middle, altipiano dell'Argentario, a 2o minuti da casa. Era un po' il momento clou dell'anno: organizzazione degli amici del Trent-o, distanza abbordabile su cui poter sognare buoni piazzamenti senza rischiare mezze ore di distacco dai primi, e 45 allenamenti già nelle gambe, che per me erano proprio tanti. Avevo fatto i lunghi lenti a dicembre e gennaio, le andature a gennaio e febbraio, e persino le ripetute in gita scolastica a Granada e Madrid nel tepore del marzo spagnolo. Per quanto potevo, ero pronto.
Dopo un breve momento di annebbiamento che mi fa arrivare quasi in partenza senza il coso porta descrizione punti, al secondo tentativo arrivo all'orologio da cucina sull'albero, carico come non mai. Conosco tutti quelli che ci sono in partenza, ma riesco a trasmettergli telepaticamente che SONO CONCENTRATO, e mi fanno solo dei brevi cenni. Tranne S.D., ultimo controllore prima del via, che quando mi vede mi annuncia squillante con evidente intento denigratorio: "A quelli forti gli controllo la cartina!" ed estrae la cartina dall'ultimo cestino, per poi riporla dicendo "è giusta!".
Al bip lungo agguanto la carta di cui sopra e parto. La carta è un incubo, piena di verdi e verdini e qualche centinaio di buche disseminate ovunque, ma la prima tratta è breve: scendo a destra - breve prato - dosso - sud ovest dritto in buca. Complice la discesa, volo, mi tuffo nella buca e trovo la lanterna 59. Ma la mia descrizione punto dice 31. Vabbeh, poco male, sono stato talmente veloce che ho tempo per rimediare. Certo, è scocciante sbagliare la prima, ma non perdiamo altro tempo. Esco sul sentiero, ri-attacco la lanterna, e ricado nella stessa buca. Mi spazientisco un po', ma la ri-attacco da un altro punto: 59. Comincio a deprimermi, la prendo larghissima fino alla torretta, attacco di nuovo. E di nuovo buca 59.
Attorno a me vagano decine di orientisti di mezza età con andatura da cercatori di funghi e aria distesa di chi se le trova bene, e se no amen. E io, con i miei 45 allenamenti, i miei 60,13 punti in lista base e tutte le mie arie da elìte, sono esattamente come loro. Bastano un paio di buche e vado nel pallone come un esordiente. Mi sento il più ridicolo orientista del mondo.
Poi mi cade l'occhio sulla categoria: W19-34. Risalgo come una furia le 8 curve di livello che mi separano dalla partenza, lancio qualche pesante imprecazione in direzione di S.D. e, con l'occasione, di Friz, prendo la carta giusta, e riparto.
Mi lancio come un forsennato verso il primo punto e lo raggiungo a tempo di record, quando vedo il numero 31 sto quasi per piangere, ma mi concedo solo il tempo del bip prima di schizzare verso la seconda.
Il problema è che a quel punto sono in gara già da 18 minuti, e ho sprecato le energie mentali che mi sarebbero servite per tutti e due i giorni. Le lanterne successive sono quasi tutte abbastanza ostiche, perchè il bosco è tosto, arrivo benino alla 2 (8° tempo assoluto), bene alla 3 (5°), ma già andando alla 4 perdo il filo e altri 3 minuti e mezzo, che affossano ogni residua speranza di qualificarmi per la finale A. Prima di arrivare al traguardo, riesco a strappare un 6° tempo alla 8 e alla 11, ma anche un 32° alla 15, grazie alla brillante idea di seguire giusto un attimo Micha, accorgendomi giusto un attimo troppo tardi che aveva un altro percorso. La classifica finale dice che sono arrivato 19esimo, a 10' 6'' da un miracolato Eddy Sandri ultimo dei qualificati della batteria B. Considerando che ho perso almeno 14' alla lanterna 1, c'è di che essere un po' depressi.
A "tirarmi su il morale" ci pensa la spiegazione surreale di S.D. "Eh, sì, io avevo controllato che la cartina corrispondesse al cestello, ed in effetti il cestello era W19-34 e la cartina anche. Non sono stato lì a guardare se tu eri W o M." In realtà poi verrà fuori che non ero stato l'unico pirla che ha preso la carta sbagliata (siccome i cestelli erano tutti sullo stesso lato per via dei 3 canali di partenza, l'ultimo non era come al solito il M19-34 ma il W19-34, che di solito è sull'altro lato). Solo che gli altri, tipo Carlo Cristellon, avevano capito molto più in fretta di avere in mano la carta sbagliata.
Dato che a quel punto tutto era perduto fuorchè l'onore (almeno non tutto), alla domenica mi sono presentato al via della finale B agguerritissimo, contando almeno in un "colpaccio alla Santoni", che vincendo la finale B del campionato italiano Middle 2008 si era portato a casa più punti in lista base di gran parte di quelli che avevano corso la finale A.
La carta è ancora più ostica del giorno prima, la concentrazione di buche (che dicono essere scavi dei cercatori d'argento che un paio di secoli fa popolavano la zona) è impressionante, ma sono concentrato e corro molto bene fino a metà gara. Gli split diranno che alla 8 ero 2° a 40'' da Michele Franco. Ma anche l'onore va a farsi friggere con una sciagurata scelta "alla Tenani" per andare alla lanterna successiva. Fra me e la 9 vedo troppe curve di livello che vanno e vengono, e vengo preso dal mia solita fobia da marroncino. Così mi ricordo che dai miei studi delle scelte di percorso di Tenani ho visto che spesso lo allunga un po' per appoggiarsi ad un sentiero vicino, e così la prendo larga per andare al sentiero. Con il senno di poi, Tenani qui quella scelta non l'avrebbe mai fatta, perchè la allungava di un Bel Po', ma il vero problema è che una volta arrivato sul sentiero, la smania di recuperare secondi mi fa sbagliare completamente strada.
Con il classico meccanismo del "piego la realtà a quello che la carta mi dice" riesco ad andare avanti per un bel po' convinto di sapere dove sono ("però, che strano che questa torretta non sia segnata in carta, chissà come mai..."), e quando mi rassegno all'evidenza di non essere dove pensavo, non sono più in grado di ricostruire l'errore che mi ha portato lì. Corricchio avanti e indietro, cerco di prendere qualche punto di riferimento inequivocabile da cercare in carta, ma sono troppo lontano da dove pensavo, e prima di ritrovarmi ci metto più di 10 minuti. Tanto da dimenticarmi che stavo andando alla 9 e da punzonare, ormai molto depresso, la 10.
Non avessi fatto PE, la mia performance sarebbe valsa una posizione fra il 30esimo e il 35esimo posto della finale B.
Anche il mio campionato italiano middle non è andato molto bene.
Caspita... in qualche modo i punti Elite li avrai fatti! Allora dopo le prime puntate da "Paria", non posso che aspettarmi una quarta puntata con una "Rinascita" nella quale l'eroe del serial si avvia all'"Armageddon" finale (e ogni riferimento a Frank Miller e puramente voluto).
RispondiEliminaAspetto con una certa ansia le prossime puntate, e grazie come sempre per la bella lettura. Mi è sembrato di tornare sull'Argentario, il che per me è sempre una sensazione piacevole
Stegal