19 dicembre 2011

Magic Moments 2011

In un anno un po' avaro di soddisfazioni agonistiche, mi rendo conto adesso che alcuni dei momenti più belli sono stati degli allenamenti, che pur essendo sempre religiosamente finalizzati all'orienteering, sono stati senza carta e bussola, ma mi hanno portato in posti bellissimi. E c'è stata anche qualche gara emozionante, o almeno dei pezzi.

10 - I coppa Italia - notturna Torcegno
Pare sarà l'ultima gara in notturna di livello nazionale nella nostra patria, ed è una ragione in più per ricordarla con affetto. Tecnicamente niente di eccezionale, ma parterre di lusso e mia prestazione sopra le righe (o forse sono stati gli altri a stare sotto le righe). Rimane il fatto che il mio 16° posto in Elite mi concede il lusso di mettermi dietro fra gli altri gente come Tommaso Scalet, Massimo Bianchi, Roland Pin, Davide Miori, PM Grassi, Carlo Cristellon.
 
9 - Monte Subasio
Sono in vacanza un paio di gioni ad Assisi a fine agosto, e naturalmente mi alleno. La sera prima ho pensato che mi piacerebbe andare sul Subasio, ma ci vuole del tempo. Quanto verso le 5 mi ritrovo improvvisamente sveglio colgo il segno del destino e parto. Attraverso tutta la cittadina in un silenzio che mai si trova durante il giorno e inizio a salire. Sarebbero solo un migliaio di metri di dislivello, ma grazie ad una poco saggia scelta di percorso ci metto parecchio. E poi non sono abituato alla forma panettone, da noi quando arrivi in cima arrivi in cima, lì non era mai finita. Arrivo su decisamente troppo tardi per vedere l'alba, ma il panorama è molto bello.
 
8 - Alta Badia
Alla fine riesco ad andare alla famosa gara di inizio settembre dell'Alta Badia, per la quale l'IKP rompe i maroni con i volantini fin da gennaio. La concorrenza in M35 non è agguerritissima, ma indovino una delle mie gare migliori della stagione e il posto è di una bellezza quasi esagerata. Quasi tutta la gara si è corsa in mezzo ai prati, a quasi 2000 metri di altezza, con un terreno eternamente sconnesso che chiedeva gran gambe. E quel giorno le avevo! Vittoria con 5' di vantaggio sul secondo e 12' sul terzo. Peccato solo che abbia ricevuto in premio un giornaliero per sci da discesa, sport che ho abbandonato da vari anni.

7 - Pizzo di Levico
E' un altro allenamento, questa volta siamo in Trentino, a fine giugno. Da Lavarone Cappella dove mi trovo alla cima del Pizzo ci sono un migliaio di metri di dislivello, ma parecchia strada. E piove. Nel bosco e nell'avvicinamento prendo proprio tanta acqua, ma quando arrivo in cima ha smesso di piovere ed è rimasta quell'aria limpida come solo dopo i temporali. Nuvolette colorate in lontananza, tramonto incipiente, vento che fischia nelle orecchie e un grandissimo senso di libertà e di pienezza.

6 - Campionato trentino sprint
E' un campionato provinciale, per di più sprint, per di più in una cartina non proprio memorabile (ma dalla quale il Bezzi spreme tutto lo spremibile), però vincere con 3' sul secondo una gara da 18', dà pur sempre una certa soddisfazione. Peccato che Cipriani mi tolga la soddisfazione di batterlo con un PE. Avevo un minutino anche per lui.
 
5 - Wolfendorn
Ancora "vacanza", metà luglio, val di Vizze (Alto Adige) a meno di due settimane dalla Dolomites Sky Race. Servono km e metri di dislivello da mettere nelle gambe per domare il Piz Boè. E la cartina sembra dire che i 2770 metri del Wolfendorn sono quello che fa per me. La giornata è fantastica, il panorama pure, peccato solo che arrivo in cima un po' troppo cotto per gustarmelo davvero. 1300 metri di dislivello contanto sull'approvvigionamento idrico dei ruscelli, che naturalmente non trovo. Sono quasi tornato al punto di partenza quando incontro finalmente una cascatella, ed è una delle bevute più lunghe e belle della mia vita.

4 - Campionato Italiano Long Paneveggio
Nell'albo d'oro il mio nome non compare, dato che raramente premiano anche i piazzamenti a metà gara. E' stata una gara che ho corso proprio bene fino a metà, e l'altra metà lasciamola per il prossimo post. Memorabile per una delle partenze più belle si sempre con vista sulle pale di San Martino, e per la voglia che mi ha lasciato dentro di riprovarci l'anno prossimo.

3 - MOV
E' vero, non sono riuscito a vincere neanche quest'anno, ma ci sono andato molto vicino. E più del secondo posto assoluto e del primo fra gli italiani, a lasciarmi un buon ricordo di quella gara è la sensazione di "compattezza" della mia prestazione. Dall'inizio alla fine senza mollare un secondo, spingendo sull'ultimo ponte come sul primo, con giusto un paio di sbavature a rimandare ancora l'appuntamento con "la gara perfetta" che prima o poi, una volta nella vita, arriverà. E speriamo che l'anno prossimo, quando proverò a scalare l'ultimo gradino del podio che mi manca, il tracciatore riesca a mettere più canali possibile fra i turisti e gli orientisti.

2 - Dolomites Sky Race
Sarebbe OT, perchè non è orienteering e neanche allenamento per la CO. Ma è stato troppo bello. Non siamo arrivati al Piz Boè e neanche al Passo Pordoi, faceva un freddo porco e abbiamo corso per metà gara sotto la neve, avevo mangiato troppo a colazione e le scarpe mezzo numero troppo piccole. Ma la sensazione di potenza fisica provata quasi in cima all'ultima salita, quando nonostante quasi 1500 metri di dislivello già nelle gambe ho sentito che "ne avevo ancora" e potevo accelerare e superare vari di quelli che mi erano stati davanti per tutta la salita, è stata fantastica. Peccato aver capito poco dopo, che avevo invece consumato tutte le terminazioni nervose degli alluci, e che anche se avrei avuto le gambe per accelerare in discesa, ho dovuto rallentare. 

1 - Rocks Paradise
Qualche anno fa mi era capitata sottocchio la cartina di un posto che si chiamava "Rocks Paradise" e mi era sembrato un bel posto per farci orientamento. Qust'anno grazie all'Arge Alp ho potuto correrci, ed è stata una esperienza orientisticamente mistica. Non ho fatto una bella gara, ma sono stato in grado di tenere testa alla carta, e per una volta è stato abbastanza per tornare a casa contento.

2 commenti:

  1. Un bell'inno allo sport vero e alla voglia di fare fatica. Saper gustare le piccole emozioni che ogni giornata ci regala penso sia un piccolo passo verso la felicità. Quasi quasi mi sembra di averle vissute io da come le racconti o forse ci so leggere quello che provo le volte che metto le scarpe e parto per una nuova avventura.
    Sono piccole cose...insomma è la vita!!!
    Ciao a presto. Mike Trent-O

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  2. Tra la tue top ten e la mia top eleven c'è una sola intersezione... :-(

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