21 settembre 2012

Le Valbadiadi

Sono le 22, ho sonno, ho passato 10 ore al pc e ho gli occhi pallati, non sarò mai all'altezza delle aspettative che ha suscitato Stegal durante la sua telecronaca parlando del mio blog e che ha ulteriormente rinforzato persino lo speker badiota che non mi aveva mai sentito nominare prima in vita sua, quindi tanto vale fare una cosa veloce.

La foto sopra, gentimente scattatami e mandatami da Laura Piatti verso le ore 9 del 17 settembre scorso in località Piz Sorega, sta al posto di 36 righe di sdilinquimenti su quanto era bello il posto. E tenete presente che qui si vedono "solo" la Marmolada e il Gruppo di Sella, ma per i rimanenti 300° gradi di panorama c'erano almeno altri 5-6 gruppi dolomitici altrettanto visibili. E poi c'erano quasi altri 170° di cielo azzurro sopra. Insomma, se non c'eravate, peggio per voi.

Che era il trofeo delle regioni ormai lo sanno tutti, che ha vinto il Trentino anche, quindi io vado via veloce. Sabato. Coach Hueller mi onora della convocazione ma non della staffetta A, che è composta da Dalla Santa e Cipriani. Io faccio la B con Hueller. In effetti sulla carta niente da dire. Fabio lancia, io mi preparo ad inseguire Dennis e a farmi scoppiare un polmone per dimostrare al coach che meritavo la A. Ma al punto spettacolo compare prima il coach, probabilmente per farmi un dispetto. Ha quasi 2' da Grassi 1 ed è dietro anche a Weitlaner che corre con Lanz per il Castello di Fiemme. Battimano e via per il prato con il lenzuolo A3 al 5000 verso la 1. Corri, corri, corri, arrivo al primo boschetto, supero quasi indenne le due ali di farfalla nel secondo, vedo Lanz imboscarsi con Cappuccetto Rosso, e mentre vado alla 12 mi raggiunge il Lupo Cip che mi dice "hai visto che Grassi 2 è dietro?". Lui a dire il vero "2" non l'ha detto, ma fa lo stesso. Comunque no, non l'ho visto, ma chissefrega, corriamo. Va bene che siamo in squadra insieme, ma è pur sempre il Cip e corro come un forsennato per riattraversare il lenzuolo. Non che le gambe siano tanto d'accordo, ma fa lo stesso bis. Nell'altro boschetto 15, 16, 17, 18, punto spettacolo, 20, ponticello, e il Cip è sempre lì incollato. Scazzante. Microloop insignificante in paese e approfittando un po' dei soprassi arrivo alla 26esima e ultima con qualche secondo di vantaggio. I nostri rispettivi compagni di staffetta ci incitano, io ho 280 metri di sprint per staccare Il Rivale. Ma siamo al trofeo delle regioni, è una competizione a squadre, non importa se vinco io o vince lui, sarebbe sciocco sprecare energie per domani, e l'importante è partecipare, ecc. ecc. ecc. Insomma, faccio appello a tutte le mie risorse morali e mi costringo a non sprintare, inizio a trotterellare e mi volto persino ad aspettarlo. Siamo talmente teneri che Stegal pensa che stiamo facendo l'arrivo in parata e lui sia il mio compagno, e Hueller ci chiede se abbiamo intenzione di arrivare a manina. All'arrivo il Cip mi dice "prego caro punzona prima tu", o qualcosa del genere. A me fanno troppa gola i sontuosi premi che immagino esserci e non me lo faccio ripetere due volte. Mi sento finalmente il degno erede di De Coubertin. E scopro poi che l'Andrea era lì che fremeva per fare lo sprint, ma dato che non lo facevo io non poteva farlo neanche lui. E io ho sicuramente speso più energie a sforzarmi di non farlo di quante ne avrei speso facendolo. Comunque, missione compiuta.

Non sto qui a perdere tempo con la sauna, il bagno turco, la piscina pomeridiana, la cena, la piscina di prima mattina, la colazione a sterminato buffet e le luci dell'alba sul Gruppo di Sella, e passo direttamente alla long di domenica. Un anno prima qui avevo vinto con 5' sul secondo. Buselli quando ha preso in mano la carta alla partenza ha pensato (mi ha confessato dopo la gara) "questa è la gara per Pedrotti". Il posto non solo è talmente bello da far impallidire la Val Canali (sic!) ma tutt'intorno ci sono seminati posti che mi ricordano episodi della mia vita più o meno recente e sono emozionato come al concerto della Pausini.  Insomma, ci sono tutte le premesse per fare una figura di merda.

Esattamente davanti a me il gazebo delle cartine inquadra la cima del Piz Boè dove sono passato il 28 luglio al culmine della Dolomites Sky Race, e poco prima dello start Massimo Bianchi mi omaggia di un sorriso dei suoi e mi dice "divertiti!": questo posso garantirglielo. La gara non inizia un granchè perchè dal tirangolo non riesco ad orientare la carta perchè non mi torna un sentiero, ma devo andare verso la funivia e ho visto in riscaldamento (in zona gara? ma non era segnato...) che è di là. E da lì comincio a correre, che neanche Heidi riuscirebbe a starmi dietro. La 1 è banale, la 2 si vede da lontano, la 3 chiede giusto di attraversare una siepe di mughi, la 4 permette di fare conoscenza con le paludi (e a qualcuno più che ad altri, dato che vedo C. Bellotto, che partiva 3' prima di me, sguazzare in una che non centra nulla), la 6 regala la prima salita seria, e poi c'è la 7. Che non è niente di speciale, soprattutto se sei stato attento a leggere e sai che attraversato il sentiero devi scendere. Ma io ci arrivo convinto che da lì devo ancora salire, e quando mi trovo davanti il vallone mi sento un po' stupido e con l'occasione decido di attaccare il punto da ovest invece che da sud come sarebbe stato meglio. Attraversato il verdolino invece di cascare sulla lanterna casco su un albero. Con somma presenza di spirito controllo in cartina e ne trovo uno poco sotto la lanterna. Con somma sfiga ce n'era uno anche poco sopra. Così invece di scendere 2 curve ne salgo 2 e ne scendo 4, e ci lascio 1'01''. Ma ricomincio a correre, e sta volta non ce ne sarebbe neanche per Peter. La 8 nel verde non mi crea problemi, per la 9 e la 10 sto attento alle macroforme invece di farmi spaventare dalle curve ausiliarie che Rudi De Ferrari ha sparso a piene mani sulla carta, per la 11 punto alle 3 casette e da lì salgo al dossetto, la 12 la vedo da lontano, la 13 è poco distante, per la 14 mi sposto ad est della palude più a est, per la 15 punto alla casa e da lì è un bliz, per la 16 vado un po' a ocio ma ci sono altre due casette per prendere la mira, e per la 17 sono pronto a tornare indietro dalla curva di sentiero in caso di insuccesso, ma sono giusto una curva troppo basso e la vedo su senza dover fare marcia indietro. 

Sto andando bene, mi sto divertendo, le gambe rispondono, Heidi e Peter non si vedono più neanche all'orizzonte, un bicchier d'acqua e sono come nuovo. Ma il bicchierino sul gomito è una pietosa menzogna, e di andare su all'altro non se ne parla. Se perdo faccio ricorso, ma intanto riparto. Ho abbastanza occhi da vedere la macchietta bianca di mezzo millimetro che in carta precede la 18 e la fa diventare una formalità, e poi c'è ancora un pratone prima della buca d'acqua che nel pregara hanno detto essere troppo pronda e qundi fettucciata. Dalla direzione da cui ci arrivo io, la buca d'acqua è un laghetto largo 2 metri con un semilago lungo 5m alla mia destra e un semilago lungo 8m alla mia sinistra. Non la allungherei di così tanto neanche se ci fossero i coccodrilli, e poi quelle cose le avranno dette per le signore della W60. Quando l'acqua mi arriva all'ombelico e i piedi stanno proseguendo a sprofondare, mi dico che non avevano poi esagerato così tanto. Fortuna vuole che riesco ad aggrapparmi all'erba e che la cartina è veramente molto antispappolo. Comunque, una rinfrescata ci voleva dato che mi separano dal traguardo 20 curve di livello, che percorro con ancora un certo furore agonistico prima di lanciarmi sulle ultime 3 sull'altro lato del colle come ne andasse della mia vita. Bippata la 100 stramazzo al suolo, contento per una volta di aver dato tutto tutto, e quando mi riprendo e vengo accalappiato da Stegal, dichiaro urbi et orbi che dopo una gara così bella varrebbe quasi la pena di smettere e, interrogato da lui su cosa leggerebbero a quel punto gli appassionati di blog, rispondo proponendomi di aprire il blog sul decoupage che lui ha prontamente plagiato sul suo.

Il mio tempo all'arrivo è nettamente il migliore, con poco meno di 4 minuti su Ingemar e Buselli. Peccato che poi arrivi PMG e il suo tempo sia 1'01'' (vi ricorda qualcosa?) migliore del mio. E nonostante il Cip arrivi un anno dopo (e sta volta non c'è nessun DDS di mezzo, l'ho proprio piallato io!) mi è ormai passata tutta la voglia di darmi al decoupage. Comunque, primo PMG in 56:48, secondo Pedrotti in 57:49, terzo Ingemar in 1:01:01 (l'1 e 01 andava per la maggiore...), quarto Buselli in 1:01:27, quinto Grassi S in 1:02:35, e Cip ottavo in 1:10:18. È ben vero che era una gara adatta a me, ma dato che mica sapevo prima dove stavano le lanterne, la classifica di oggi me la guarderò da anziano nei giorni di pioggia (quando non potrò allenarmi per il titolo mondiale della M90). Ah, Buselli ha detto che è l'ultima volta che lo batto. Vedremo.


P.S. Quando ho scritto quello che ho scritto sugli italiani long della Puglia, sapevo che prima o poi me l'avrebbero fatta pagare, e l'altro giorno è arrivato il conto. Nonostante le mie prestazioni al Trofeo delle Regioni, sono stato escluso dalla rappresentativa del Trentino per il Trofeo Arge Alp. Naturalmente lui non lo ammetterà mai, ma è evidente che una persona onesta e competente come Fabio Hueller, se non avesse subito fortissime pressioni dall'alto, non avrebbe mai convocato al mio posto Carlo Rigoni.

P.P.S. Otto ore dopo la pubblicazione di questo post il coach Hueller scoprendosi scoperto ha fatto marcia indietro adducendo infondati motivi di indisponibilità di questo tal Carlo Rigoni e mi ha convocato per l'Arge Alp. Potere dei media...

3 commenti:

  1. Cito:
    "[...] sono emozionato come al concerto della Pausini."

    Bruce, perdonalo, perché non sa quello che dice.

    Approfitterò di questo potente medium per rammentare che le iscrizioni a Gropada 2012 scadono fra dieci minuti (e che Gropada non è in Friuli).

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  2. Matia Bazar, perdonateli perchè non sanno quello che dicono. Nell'ordine: Larry quando parla di Bruce, Dario quando parla delle sue gambe magiche (che gli ruberei volentieri, ma questo è un altro discorso) e Lo Speaker quando parla di qualsivoglia cosa!

    Mi fa piacere sapere che la dotazione di bombole ad ossigeno per gli atleti è arrivata in partenza solo dopo il mio passaggio: io non ne avevo trovate! Perchè non riesco ancora a capire come abbiate fatto tutti voi ad andare così forte...

    Stegal

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  3. Io, quando parlo di Bruce, so benissimo quello che dico.

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