2 novembre 2015

A te, mister F5

Se la vostra vita vi sembra triste, sappiate che c'è di peggio. Fra i quattro gatti che passano su queste pagine, ce n'è uno che dal lunedì a pranzo (o forse a cena, non mi ricordo bene) passa il suo tempo a schiacciare ossessivamente il tasto F5 per aggiornare la pagina internet, in attesa che compaia il mio nuovo post.

Ora, ognuno butta via il suo tempo come preferisce, ma se continua così il Povero si consuma la falange, e se si consuma la falange l'anno prossimo non può venire con me a fare il Kima, perché lì le falangi servono tutte. Quindi ecco, risparmiati il polpastrello e leggi, e poi vai ad allenarti.

Se qualcuno si lamentava che la gara di cui ho scritto la settimana scorsa era vecchia, non proceda oltre. Questa è MOLTO più vecchia. Torniamo in Liguria al campionato italiano staffetta. E siccome la mia società è un po' quattrogattesca come questo blog, neanche alla gara M35, ma alla open.

Che aveva un tracciato tutt'altro che open, e che io ho corso con due giovincelli di belle speranze, che avevo il dovere di portare almeno sul podio. Solo che non ci ho creduto abbastanza, sono partito troppo svagato, e siamo finiti quarti, a 3' dal podio e 7' dall' "argento". Tempi assolutamente alla mia portata, con una gara almeno dignitosa.

Invece non sono stato dignitoso per niente, e dopo un minuto di corsa nei prati ero già perso. Dato che non era un posto dove ci si poteva perdere in senso stretto, mi sono limitato a fare un giro da pirla per arrivare alla 1. La 2 e la 3 non potevo sbagliarle neanche volendo, e allora mi sono rifatto alla 4, cercando la lanterna sul recinto sbagliato.

La 5 è un percorso alla corda, ma la 6 mi dà la possibilità di buttare un po' di tempo a guardarmi in giro nel vallone e scendere dalla parte peggiore. La 7 purtroppo la prendo giusta, ma andandoci getto le basi per l'errore alla 11, dato che ci passo senza leggere il codice e senza riconoscerla. Ottima la pascolata alla 8, e quasi migliore quella alla 9, dove solo un residuo di amor proprio mi permette di rilocalizzarmi e mi impedisce di scendere a valle fino al Trebbia (circa 300 metri di dislivello più in basso...), come purtroppo qualcuno ha fatto. Alla 10 bene o male ci arrivo, e poi non sono neanche in grado di contare due torrentelli e risalire al secondo fino alla lanterna che ho già visto.

Per la 12 c'è un salitone, ma oggi non è giorno neanche di salite, e in ogni caso poi vado a cercarla nel prato sbagliato, prima che un avversario si impietosisca e mi spieghi cosa sto facendo. Allora riparto sparato per la 13, ma cambio idea mentre ci vado, insomma, una pena. La 14 la trovo a caso, per la 15 faccio tutto quello che posso per metterci più tempo possibile anche senza perdermi, mentre la 16 e la 17 sono troppo facili persino per me.

Nell'attraversamento strada prima della salita fettucciata resisto alla fortissima tentazione di prendere a scarpate nelle gengive Fabietto, che mi sfotte ancora prima che io sia arrivato al traguardo (sacrilegio!) poi spingo come un somaro su per la salita, ma perdo vari secondi in zona punto perché non leggo la descrizione punto.

Mi butto nel toboga finale depresso come il Mar Morto. Speriamo che l'anno prossimo i giovincelli di belle speranze trovino compagni migliori.

3 commenti:

  1. Ok, l'anno prossimo facciamo il KIMA insieme!
    Anonimo Lombardo che oggi torna ad allenarsi.

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    1. come OGGI!?!?!?! io oggi ho fatto 40 km con 3187 di dislivello e tu cominci oggi!?!?!
      ti serviranno come minimo due allenamenti al giorno, Natale e Capodanno compresi.
      E Stegal come preparatore atletico. Per cominciare potresti fare dei segui John con lui, tratte da almeno 15 km a testa

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  2. Sta bluffando. Si allena di brutto da almeno 6 mesi. Anonima Lombarda

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