7 febbraio 2017

Oricup inverno: Alberé di Tenna

Per la gioia di SZ, eccomi con la cronaca minuto per minuto della Oricup Inverno di Alberé di Tenna, dove non c'è neve e non fa tanto freddo, ma in compenso piove.

La mia disabitudine al bosco si evidenzia soprattutto nell'abbigliamento inadeguato: non mi porto nulla a proteggere gli stinchi ignudi, e finisco la gara scorticato. Sofferenza inutile, dato che non posso neanche sfoggiare le mie ferite girando in braghe corte durante la settimana.

Per il resto, a parte la solita frenesia da gara (sì, anche in una oricup, sono irrecuperabile) in alcuni punti, non ho corso neanche male. Certo, tecnicamente non era Lipica, ma sono soddisfatto del colpo d'occhio sulle forme del terreno, della precisione, e della tendenza a spingere dal primo all'ultimo punto, ogni volta che la carta lo permetteva. Se sono riuscito a tenermi dietro un giovinetto di belle speranze come Giacomo Pezzè, del buono c'è, e ci sono ancora vari mesi per coltivarlo. 

Split e mappa alla mano, qualche secondo perso alla 6 perché stavo leggendo in descrizione punti il codice della 5; qualcuno di più alla 8 perché non mi sono preso la briga di leggere la descrizione punti che diceva "roccia - in cima"; salita a tutta per la 9 (2 soli secondi più lento del giovinetto); qualche secondo perso alla 11 che conveniva attaccare rimanendo sotto al roccione; poco reattivo alla 16; insensato alla 18 (ma perché non sotto la riga rossa???); chirurgico alla 19 e alla 20 (28'' guadagnati); svagato alla 21 (20'' persi).

Oltre al giovinetto c'era anche un anzianotto, ma non uno qualsiasi, El Cip Cipriani, uno dei miei storici rivali, che proprio su questa carta l'anno scorso mi aveva dato 2'. Quest'anno gliene ho dato uno io, e son soddisfazioni. È vero che io l'anno scorso l'avevo corsa in sandali perché mi ero dimenticato a casa le scarpe, ma il morale non sta lì a sottilizzare.

La settimana scorsa sono anche andato a fare la visita medica sportiva, e mi hanno promosso, ma come al solito con il 3 in spirometria. Secondo il software, la mia età polmonare è di 107 anni, perché ho solo l'84% della capacità polmonare che dovrei avere, e nel primo secondo riesco a buttare fuori solo il 64% di quello che dovrei. Ora, non si capisce perché a 107 io non debba fermarmi per 20' sul pianerottolo fra il piano terra e il primo piano, e perché io riesca a correre dietro a gente che ha un quarto dei miei anni, però praticamente quando gli altri corrono nel bosco sul livello del mare, io corro in tangenziale a Città del Messico, e un po' mi scazza. 



8 commenti:

  1. Dopo aver pesantemente insultato JP Doyle domenica e Fabio Fognini lunedi, finalmente una bella notizia: la strepitosa vittoria di DP ad Alberè di Tenna nel percorso rosso, a 107 anni suonati e in braghe corte. Magari stasera mi rileggo "Il castello" di FK, così mi tiro su definitivamente ...

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    1. ti consiglierei piuttosto "Lo Scannatoio" di Emile Zola..

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    2. Come orientista una lavandaia la vedo poco. Vuoi mettere un agrimensore ...

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    3. Agrimensore: oggi ho imparato una parola nuova che sicuramente non mi tornerà utile nemmeno nel Bartezzaghi.

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