14 febbraio 2017

Oricup Inverno: back to Perfida

Sabato scorso sono tornato dalla Perfida, che in questo caso non è la moglie del Perfido, ma una che è perfida da prima che io conoscessi Mario Ruggiero: la Perfida Gardolo. Con tutti gli scongiuri del caso, era la cartina dove fino ad ora mi sono fatto più male in una gara di orienteering, e alla quale avevo prima dedicato il post di cui sopra e poi, scopiazzando il post, lo ammetto, anche un capitolo della mia Immortale Opera.

Per questo da quando è uscito il calendario della Prestigiosa Oricup Inverno e ho visto che l'11 febbraio era prevista una gara sulla carta di Gardolo, nutrivo qualche motivato timore. Ebbene, ne sono uscito sano e salvo (e ho anche constatato con soddisfazione che in carta il recinto "attraversabile" sul quale mi ero trafitto, è diventato nel frattempo "inattraversabilissimo") e anche con un altro scalpo di El Cip Cipriani, e persino uno di Lorenzo Vivian, e scusate se è poco.

È stata una piacevolissima giornata di orienteering, con un bel clima al ritrovo, frutto di tanta gente capitata un po' all'ultimo minuto (60 gli iscritti sul sito, 120 i partenti, cosa che ha messo un po' in crisi la macchina organizzativa, che è però riuscita a far fronte a questo, e anche ad un becero strenuo difensore della proprietà privata, che ha ritenuto inammissibile che un po' di gente in pigiama entrasse e uscisse dal cortile del suo condominio, e ha pensato bene di buttare fuori la lanterna).

La carta, oltre ad essere perfida, non aveva purtroppo molte altre prerogative, e credo che anche The Course Stetter Of The Year Christian Bellotto avrebbe avuto i suoi problemi a tirarne fuori un tracciato veramente significativo. Il povero Segatta, che in settimana ha visto decimata per malattie varie la sua squadra di collaboratori, ha fatto quello che ha potuto, e la poco comprensibile scelta della sequenza 2-3-4 (ma c'era forse un cancello nel cerchietto della 3 diventato chiuso all'ultimo minuto? o un errore nella carta? perché lì nel 2011 c'era un passaggio, e la conformazione del parco sembrerebbe richiederlo) è stata compensata con le lanterne nella parte al 5.000, godibilissime (e lo sarebbero stata di più se i cespugli fossero stati un po' più fogliosi, e se alla 22 non ci fosse stato quel brutto ceffo di Fabietto al posto del punzone elettronico, che qualcuno si era imboscato).

Sulla gara in sé, split alla mano, mi sento di dire che:
  • mi sa che Cipriani alla 1 ha goduto del risultato dell'azione dello Strenuo Difensore della Proprietà Privata, perché è vero che io ho attraversato il verdino e ho perso qualche secondo, ma 13'' su quella tratta non me li dava neanche in motorino
  • credo che il medesimo STdPP abbia qualche responsabilità anche nei 12'' che Vivian mi ha dato sulla seconda, perché alla luce dei tempi sulle altre lanterne, non andava così tanto più veloce di me, e non mi pare che una eventuale scelta a destra potesse far risparmiare 12''
  • come ha fatto Michele Ausermuller a darmi 15'' sulla 4 (e altrettanti o più al resto del mondo)? Ha forse visto aperto il cancello di cui la carta non segnalava l'esistenza?
  • mi sa che la scelta a destra dalla 4 alla 5 era proprio un suicidio, e mi sa che qualcuno c'è pure cascato
  • in uscita dalla 6 sono stato indeciso per un bel po' (diciamo 1 o 2 secondi) su quale fosse la scelta migliore, ma guardandola adesso a tavolino la scelta a est è evidentemente moooolto più lunga
  • sono stato molto filante dalla 3 alla 7 della carta al 5.000
  • sono stato grullo alla 8 della carta al 5.000, perché se leggevo prima che la lanterna non era sotto il passaggio, ma sopra, facevo il giro dalla parte giusta (cosa che a occhio sia El Cip sia El Viv hanno fatto)
  • ma perché le oricup inverno non assegnano titoli italiani???

Prossimo appuntamento, sabato 18 febbraio a Piedicastello, organizza l'US San Giorgio (ma io come al solito non faccio una cippa: dopo aver sposato la figlia del Presidente mi hanno sollevato a tutti gli altri incarichi impegnativi).

Accorrete numerose/i!


4 commenti:

  1. La prima cosa che balza all'occhio leggendo l'attesissimo resoconto di questa ennesima immarcescibile Oricup, sicuramente degna di un titolo nazionale (come darti torto caro cavaliere errante?!) è il concetto di "cancello chiuso" e di "cancello aperto". Anche in questo caso l'accostamento al mondo agronomico (ebbene si, caro Mario) è d'uopo. In agronomia il bilancio di un'azienda agricola si può fare infatti nei due modi appena citati, a seconda se vengano inclusi o meno anche i beni mobili e il bestiame. In Orienteering è lo stesso: il bilancio della gara, la prestazione di ciascun concorrente, andrebbe valutata "a cancello chiuso" o "a cancello aperto", con le dovute relative compensazioni. O no? :-D

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    1. Egregio Contadinello,
      è evidente che l'unica classifica valida è quella "a cancello chiuso": in carta il cancello non c'era, quindi anche fosse stato aperto con lì una svedese nuda che ti invitava a passarci in cambio delle sue grazie, NON ci si poteva passare. Anche se probabilmente (?) il percorso era stato pensato con il cancello aperto.

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  2. Il cancello era chiuso (a chiave) e il recinto non oltrepassabile.(VIETATO) Poi come sempre il concetto di non oltrepassabile in senso soggettivo cambia se viene visto da un ventenne o da un ottantenne e l'etica sportiva non sempre la fa da padrona. Un minimo di scelta lo abbiamo proposto sia nella tratta 2-3 che in 3-4 est/ovest che poteva richiedere qualche secondo d'attenzione. Mike.

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    1. Aaa ... ma qui si va sul tecnico! Se posso allora ecco il mio modestissimo parere personale. Nelle prime tratte, a giudicare anche dalle corrette scelte di nostro eroe, a mio avviso c'è qualche "ramo secco"; io li chiamo così perché prevedono un'entrata e uscita dal punto dalla stessa parte, e per un buon tratto. In realtà lo strenuo difensore della proprietà voleva lanciare un chiaro messaggio al tracciatore: "Ma cosa metti il punto dentro il cortile, se entri ed esci dalla stessa parte?" Per prendere in considerazione altre scelte possibili nelle tratte 2-3 e 3-4, queste non dovrebbero differire di molto tra loro; in questo caso ci troviamo di fronte a una differenza del 40% (tratta 2-3) e del 30% (tratta 3-4). Per la 11 vale il discorso del punto 1. Nel parco avrei posizionato la 1 a ovest del laghetto, così da non vedere anche qui un'andata e ritorno, e la 4 un pelo più a nord, così da proporre una seconda scelta. La 12 mi sembra inutile e, tra l'altro ci si passa davanti un paio di volte prima di raggiungerla.
      Ho comunque corso campionati italiani sprint di gran lunga peggiori di queste Oricup, quindi, per accontentare il nostro eroe, si potrebbe proporre l'istituzione di un titolo italiano sprint invernale. E' che poi si iscriverebbero anche i Lombardi ...
      L'agrimensore agronomo (Contadinello sarai tu)

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