Prima che Mario se ne accorga da solo e inizi a sfottermi, faccio outing pubblicamente: sono arrivato ultimo. Ma proprio ultimo ultimo. Si potrebbe anche dire che sono arrivato 11esimo, che suona parecchio meglio, solo che eravamo in 11. A voler essere benevoli, ci sarebbe uno che si è ritirato, ma nell'orienteering non è come nel trail, che già arrivare in fondo è una piccola vittoria. Quindi sono ultimo e basta.
Era la Wolf-o, una gara di orienteering su due tappe, Francolini di Folgria la prima, Fondo Frande la seconda, dove il secondo giorno si partiva a caccia, cioè con il distacco accumulato il giorno prima.
Il "giorno prima" non ero andato neanche malaccio, per essere uno che non prendeva un mano una carta da un po', e per essere un anzianotto 44enne iscritto nella categoria dei baldi giovani (in M35 c'erano troppo pochi concorrenti per divertirsi). Tolti la pascolatina alla 2 (del resto eravamo in un pascolo...) ed errorone da un minuto e mezzo alla 5 (pensavo di essere lungo, sono tornato indietro, ma invece ero corto...) ho corso benino, pigliando 6' da Giacomo Zagonel e Damiano Bettega, ma mettendone qualcuno dietro e contenendo il distacco dai 5 davanti a me in meno di 3', un tempo ragionevole per sperare di andarne a prendere qualcuno nei 9,2 km + 430 m di dislivello del giorno 2.
E il giorno 2 parto proprio bene, con una lanterna 1 che fatta apposta per me, offrendo appena partiti una scelta da 70 metri di dislivello, che non mi lascio sfuggire. 2 ostica portata a casa un po' di culo, bene la 3 e la 4, sbavatura alla 5, ma qui raggiungo Michele Bertelle, partito quasi 2 minuti prima di me, ed è la tragedia.
Quelli forti, quando raggiungono qualcuno più forte di loro continuano a correre belli concentrati come niente fosse.
Quelli scarsi, quando raggiungono qualcuno più forte di loro, mettono la carta in tasca e si attaccano all'altro per farsi portare al traguardo.
Ma io sono "oltre". Io smetto di leggere la carta, ma NON seguo quello che ho raggiunto, e semplicemente proseguo sulle ali dell'entusiasmo.
Nel caso specifico, usciamo dalla 5 a velocità supersonica, arriviamo ad un boschetto un po' più fitto che io, SENZA guardare la cartina, decido essere quello prima della 6, Michele prosegue e io mi fermo lì a cercare funghi. Il minimo sindacale del sangue freddo avrebbe permesso di capire che ero al verdino a metà strada, ma io non lo ho, e quando mi rassegno che la lanterna non è lì, Michele è andato da un po' e io proseguo del tutto a caso, fermato solo da un prato con vista sulle case e il laghetto, che mi costringe a prendere atto del fatto che ho superato anche la 7. Torno indietro con 2 o 3 code fra le gambe, e quando riesco finalmente a trovare la 6 ho perso 10' e mi hanno superato TUTTI.
Da lì in poi mi pare di correre anche discretamente, ma il penultimo e il terzultimo (non il primo e il secondo...) mi danno un altro minuto, quindi probabilmente non è tanto vero.
Rimango ciononostante convinto che sia il gioco più divertente del mondo.
Era una long dura dura dura però...
RispondiEliminaTantopiù... La scusante in caso era che era ancora un po' troppo corta...
RispondiEliminala scusante è che sono ancora un po' troppo pirla...
EliminaComing out
RispondiElimina???
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