20 aprile 2021

Sempre legno

...ma in quel bosco, è un'altra cosa.

Riassumendo brevemente le puntate precedenti, dopo il trionfo di Lonigo, il PM di Montecchio Vicentino e la somarata nel boschetto di Schio, sulla più che ostica cartina di Velo d'Astico, che, eufemisticamente, "non è adatta alle mie caratteristiche", sono pronto ad arrivare con distacchi indecenti dai vari Emiliano - Mario - Andrea - Davide 1 - Davide 2, Ingemar, Matteo, Michele ecc. ed entrare ufficialmente in una crisi psico-socio-ecc. ecc. da cui mi rialzerò a malapena per la gara sociale di Natale (che non abbiamo mai fatto).

In più

1) la mappa Velo d'Astico 2021 è sì stampata al 7.500, ma con dei colori accecanti e senza la riduzione della dimensione dei simboli, quindi praticamente si legge meno del 10.000 del 2009

2) piove e fa freddo

3) per fare il galante con mia moglie e accompagnarla in partenza con il servizio guardaroba, parto per la mia partenza (1,6 km + 160 m) tardissimamente tardi e devo tirare come un forsennato per arrivare in tempo, giungendo allo start con non meno di 160 pulsazioni al minuto

4) a metà gara mi si slaccia una scarpa (e non vuoi mica che mi fermi ad allacciare una scarpa a metà gara) e a qualche lanterna dalla fine anche l'altra (e non vuoi mica che mi fermi ad allacciare due scarpe a fine gara), e non era esattamente un terreno su cui correre con le espadrillas

Insomma, sono spacciato.

Ma invece, colpo di scena, faccio un garone!

Mettiamo subito le cose in chiaro: non basta per battere Emiliano (che su questa carta 10 anni fa batteva un certo Denny Pagliari, mentre erano tutti e due in nazionale), e neanche Matteo Morara (che 10 anni fa non so che cavolo facesse, ma desso va come un treno, legge da Dio, ed è pure di statura moderata, cosa che in questo cavolo di boscaglia aiuta parecchio, checché ne dica Sgiursgiù (e Galletti)), e purtroppo neanche Davide Martignago (che parte come un missile e rimane in testa fino alla 8, dove incappa in un errore da più di un minuto, come il Perfido Ruggiero).

Ma basta per battere tutti gli altri (ma il Cip si batte da solo con un banale PE alla quartultima banale lanterna) e soprattutto basta per lasciare dietro di ben 3 minuti il signor Ruggiero, che, nelle interviste del dopo gara, dice di non essere stato abbastanza "cattivo", e infatti in tutta la gara fa un solo miglior tempo (alla 6, dove curiosamente lui, io e Davide Martignago facciamo esattamente lo stesso tempo, nonostante in gara non ci siamo neanche mai visti).

L'unico rimpianto di una gara in cui mi sono accorto che la cartina era illeggibile solo dopo essere tornato a casa, dove non ho mai perso il contatto con la carta, dove leggevo il terreno come fosse un libro in stampatello e dove le gambe stavano tanto bene che mi accorgevo delle salite solo quando le chiodate non bastavano per non scivolare, è che l'errore più grave, che mi è costato un minuto abbondante e una posizione, l'ho fatto alla 2, dove bastava seguire la linea di conduzione dell'alta tensione e nella buca con la lanterna ci cadevo anche senza volerlo.

Nota tecnica, per le due settimane precedenti alla gara ho effettuato un duro lavoro tecnico: ogni volta che mi sedevo sulla tazza del water mi guardavo la cartina 2009, sforzandomi di leggere solo le curve di livello, come se non ci fosse nient'altro. Beh, ha funzionato.

E, per la cronaca, 2 - 1.




2 commenti:

  1. Premesso che ho scaricato la tua cartina ma ci leggo meno di una maxxa perché è tutta sgranata (ma riesco a capire che non siete passati dall'angolo sud-sud e da quello nord-nord e non sapete cosa vi siete persi... era bellissimo!), mi ha fatto tanto sorridere il punto in cui scrivi "sforzandomi di leggere solo le curve di livello, come se non ci fosse nient'altro".
    E' esattamente quello che ho fatto andando alla mia 8 e 9 e 10 (tue 9 - 10 - 11) quando ad alta voce, per convincermi che avevo ragione, mi sono urlato nel bosco tanto non c'era nessuno in giro. "Via tutte le rocce!", ed improvvisamente le lanterne comparivano dal nulla. Bravo Dario per la gara di Velo, ci vediamo a Dossena, che forse è tua (e di Morara e di Martignago temo)

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    1. e allora giochiamocela sta Dossena! (secondo me anche Corona e Cipriani potrebbero avere qualcosina da dire)(no, Egli no)

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