5 gennaio 2010

Ciaspol-o

Con gli sci da fondo sono certo che mi romperei l'osso del collo, ma le ciaspole (o racchette da neve per i non trentini) assomigliano sufficientemente alle scarpe da potermi permettere di gareggiare sulla neve senza troppi rischi, così dopo due anni dalla prima esperienza sono tornato alla gara organizzata in Alta Val di Non il giorno prima o il giorno dopo la famosa "Ciaspolada", la gara di corsa con ciaspole che ogni anno attira varie migliaia di podisti e amatori.
La o-sorella è molto meno conosciuta e frequentata, ma è una gara molto divertente, ottimamente organizzata dal Tol. Ha il difetto che spesso fa un po' freddino (oggi -5 alla partenza), ma il pregio di essere tecnicamente impegnativa, perchè con la neve i sentieri non si vedono e non ci sono tracce battute come invece nello sci-o.

Mentre arriviamo a St. Felix - San Felice (in Alto Adige e quindi strettamente obbligatorio il doppio toponimo...) dico all'Anto "chissà chi ci sarà..." e lei mi risponde "ma chi vuoi che ci sia!" così inizio a pensare ai premi e alla scarsa soddisfazione agonistica. Invece, arrivato trafelato e all'ultimo minuto al traguardo, trovo nella zona già schierati nella zona "long" mezzo Trent-o, con Miori, Frizzera, e il Paisà Berlanda Scorza, ormai trasferito ufficialmente negli States ma sempre presente nelle gare importanti (o nelle vacanze di Natale...), Martin Muhrer, e quello che scopriò poi essere Stephen Hargrave (o almeno credo).

Il sito del Tol parla di 3 km circa, e opto per la versione "ciaspole sbloccate dietro", più che altro perchè tutti gli altri fanno questa scelta. Già al via noto che continuano a sbattere contro il tallone e danno zero stabilità, ma proseguo fiducioso nel prossimo. Dopo brevissima riflessione opto per partenza a destra, e scopro che anche Miori è andato di là. Scopro anche che con quei cosi ai piedi è molto più agile di me, e arranco dietro di lui. Ma va un po' lungo così alla 14 punzoniamo insieme. Poi lui riparte, e io dietro. Ma sta un po' alto e punzoniamo di nuovo insieme la 6. Poi lui si butta già per il prato molto più veloce di me, ma si cappotta. Ma io non riesco a raggiungerlo neanche così, e parte.

Tutti gli altri hanno scelto di fare prima la 1 e la 2, e ci vorrà un po' per capire che le scelte erano sostanzialmente equivalenti. Tra la 4 e la 21 mi fermo ad allacciarmi una scapra e perderò in quel modo una posizione in classifica, dato che Muhrer mi precederà al traguardo di un paio di secondi. Considerando che ho già perso nello stesso modo nientemento che il prestigioso "Trofeo Gran Festa di Ferragosto 2009" nello stesso modo, sto iniziando a pensare che fissare i lacci non sia solo un vezzo estetico di taluni orientisti.

La prima lanterna un po' ostica è la 17. La curva del sentiero si indovina a fatica sotto la neve, ma quando penso di esserci vedo effettivamente davanti a me la lanterna. Uscendo dal punto incrocio Miori che ci arriva, avendo scelto di fare prima la 9. Alla 15 e alla 17 siamo insieme, alla 18 vediamo un po' di traffico davanti a noi, e alla 12 siamo tutti insieme: Miori, Berlanda, Muhrer, Frizzera, Hargrave e io. Idem alla 13, dove io arrivo avendo ben chiaro in testa la mia scelta per la sequenza successiva.

Ripartono tutti dalla parte opposta rispetto a quella scelta da me, e dimostro grande carattere nel non lasciarmi influenzare. Ma poca intelligenza orientistica nello scegliere una sequenza che mi porterà al traguardo 3 minuti dopo il trenino dell'altro binario.

Con il senno di poi, mi sembra impossibile di aver potuto pensare che fosse migliore il percorso che ho scelto, dato che non solo c'era più dislivello, ma era anche visibilmente più lungo, e la tratta 19-20 era decisamente meno banale della 10-20. Le spiegazioni sono l'annebbiamento da sforzo o l'eccessivo anticipo nella scelta della sequenza: forse me la sono ricordata sbagliata.
Comunque, arrivo alla 20 non c'è traccia dei miei avversari. Nell'andare alla 7 vedo davanti a me Frizzera, che arranca poi in salita verso la 5. Vorrei superarlo di slancio, ma opto per una tattica più accorta e cammino poco più veloce di lui puntando allo sprint prima della 22. Il che si dimostra una buona idea, e mi porta all'arrivo una manciata di secondi dietro a Muhrer, che aveva perso il trenino per motivi che ignoro. Miori, Berlanda e Hargrave stanno chiacchierando come fossero lì da ore. Ed in effetti 3 minuti su 33 di gara non sono proprio bruscolini.

Le note positive sono che ho letto bene la carta, in particolare le curve di livello, che ho corso discretamente (soprattutto dopo che ho provato a fissare le ciaspole dietro...) e che mi sono divertito molto.

1 commento:

  1. Bravi ragazzi! Vi vedo sempre in forma ed attivi!
    Devo iniziare già a preoccuparmi per la prossima stagione ...

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