Cison di Valmarino non è un borgo medievale pieno di viuzze di quelli che quando ci passi da turista ogni 3 metri pensi "che bene ci starebbe qui una garetta di orienteering". Anzi, quando smanettavo con google map per trovare il francobollo pubblicato sul sito dei campionati italiani sprint, prima di arrendermi all'evidenza che non poteva essere stato preso davvero da lì (e infatti veniva dalla cartina di Miane) mi ero anche chiesto come potessero fare un gara con 4 case.
E invece gli organizzatori sono riusciti a tirarne fuori una gara bellissima, a mio parere molto più interessante di quella dell'anno scorso a Monghidoro, tecnica e veloce. Visto che anche l'elenco dei partenti era di quelli di lusso, andare a medaglia qui voleva dire essere proprio bravi. Per lo meno in quella disciplina un po' a parte che è la sprint.
Io mi sono presentato tirato a lucido e concentratissimo. Infatti ho buttato nel cesso la prima medaglia dopo neanche 20'' di gara. Due i motivi principali: non mi sono degnato di prendere seriamente in considerazione il fatto che la carta era al 5000, e neanche che la simbologia ISSOM era quella da sprint. Così superata la casa mi sono messo a correre giulivo nei prati alla ricerca di una strada asfaltata o giù di lì che frenasse il mio impeto, e quando mi sono frenato anche se non la trovavo, ero ormai lontano dalla lanterna e dal podio. Confesso anche di essermi molto stupito per il vigneto che vedevo pochi metri sopra di me e non in carta, e il fatto che non mi sia preoccupato a sufficienza di una incongruenza del genere, varebbe già da solo a togliermi di ufficio una medaglia che avessi ciononostante preso.
Perchè in effetti grazie ad una condotta di gara aggressiva e gagliarda, di fatto alla 13 ero di nuovo in zona podio, a soli 7'' da Dellasanta, al quale avrei poi dato 28'' dalla 14 al traguardo. Peccato che fra la 13 il "dopo 14" ci fosse per l'appunto la 14, dove mettendo insieme i due errori precedenti, mi sono immaginato come il Missisipi quel torrentello che scorreva placido fra i sassi, e sono andato a cercare il ponte invece di guadarlo come hanno fatto gli altri. Da lì in poi, alcune imprecisioni in zona punto e la brillantezza atletica che avrebbe dovuto essere sostituita dall'adrenalina da finale, che però vista la situazione è scarseggiata.
Due minuti e due medaglie persi su due lanterne, e chissà. Perchè contrariamente a quanto dice Stegal sul sito FISO, sabato Re Carlo non era su un altro pianeta. Nel disperato "scappa da Carlo" che ho inscenato fra la 5 (dove uscendo dal punto mi è apparso monarca partito 2' dopo di me) e la 13, Rigoni mi ha mangiato solo 25''. E' vero che con i se non si vince niente. Ma questa è stata l'unica volta in cui se io avessi fatto la gara perfetta, lo avrei battuto. Di solito con la gara perfetta me le dà comunque. Del resto, come dice lui, "non ha ancora iniziato a fare le ripetute".
Peccato.
Perchè in effetti grazie ad una condotta di gara aggressiva e gagliarda, di fatto alla 13 ero di nuovo in zona podio, a soli 7'' da Dellasanta, al quale avrei poi dato 28'' dalla 14 al traguardo. Peccato che fra la 13 il "dopo 14" ci fosse per l'appunto la 14, dove mettendo insieme i due errori precedenti, mi sono immaginato come il Missisipi quel torrentello che scorreva placido fra i sassi, e sono andato a cercare il ponte invece di guadarlo come hanno fatto gli altri. Da lì in poi, alcune imprecisioni in zona punto e la brillantezza atletica che avrebbe dovuto essere sostituita dall'adrenalina da finale, che però vista la situazione è scarseggiata.
Due minuti e due medaglie persi su due lanterne, e chissà. Perchè contrariamente a quanto dice Stegal sul sito FISO, sabato Re Carlo non era su un altro pianeta. Nel disperato "scappa da Carlo" che ho inscenato fra la 5 (dove uscendo dal punto mi è apparso monarca partito 2' dopo di me) e la 13, Rigoni mi ha mangiato solo 25''. E' vero che con i se non si vince niente. Ma questa è stata l'unica volta in cui se io avessi fatto la gara perfetta, lo avrei battuto. Di solito con la gara perfetta me le dà comunque. Del resto, come dice lui, "non ha ancora iniziato a fare le ripetute".
Peccato.
dario guarda qua:
RispondiEliminahttp://www.arcesok.it/
ci sarà un nuovo arrivo nel mondo M35, così non puoi più lamentarti che sei l'ultimo arrivato, il parvenu che non sa le regole... :-)
Ciao Dario.
RispondiEliminaCome forse saprai io non sono d’accordo nel definire “bellissima” la gara di Cison, per vari motivi tecnici che ho spiegato su altri blog e che, tanto per cambiare, vengono scambiati per polemiche da chi evidentemente non è avvezzo al dialogo in termini tecnici. Ma non è dei risvolti personali dei quali voglio parlare, piuttosto vorrei rivolgerti alcune domande.
1. Non pensi che una gara sprint debba cercare di evitare al massimo il problema degli angoli acuti “obbligatori”? Ho visto che anche il tuo percorso ne prevedeva alcuni di consistenti (8, 9, 11, 12, 13)
2. Concentrando quasi tutto il dislivello nei primi tre tratti “campagnoli” del percorso non credi che la gara venga in qualche modo condizionata da una fatica iniziale non ben distribuita lungo il percorso?
3. Che considerazione puoi esprimere nei confronti dei transiti ripetuti (nello stesso senso o nel senso inverso) sugli stessi tratti di strada?
Ho notato per esempio che dal 7 all’8 si transitava nel tuo percorso dalla 18.
Probabilmente Monghidoro come dici tu era meno interessante di questa, ma almeno lì io non ho mai incontrato nessuno né in senso inverso di percorso, né che uscisse da un cortile mentre io stavo per entrarvi.
Ciao, grazie
zonori
Ciao Stefano,
RispondiEliminanon ho trovato i tuoi commenti negli altri blog, si vede che non è cercato bene. Provo a rispondere, anche se il mio livello tecnico non fa certo di me un esperto.
1. all'arrivo Rigoni mi ha detto "mi pare che fai troppo spesso angoli acuti", ma effettivamente non è che in questa gara ci fossero molte alternative. Ha anche detto che il fatto di vedermi regolarmente uscire dal punto gli è stato utile. Quindi effettivamente mi pare che qualche problema di fosse.
2. questo non mi sembra un grosso problema, tutti hanno lo stesso problema quindi anche quello di dosare le forze bene diventa uno degli elementi per andare bene.
3. facendo il percorso come andava fatto (cioè guadando il torrente) nel nostro percorso la stessa strada si faceva solo nell'occasione che hai detto tu, e secondo me non è una brutta cosa. Anche in questo caso se sei lucido puoi prendere informazioni che ti sono utili dopo, ed essere lucidi è comunque una dimostrazione di abilità orientistica, quindi non mi sembra male.
La via valutazione era, mi accorgo ora, più sulla mia gara che sulla gara in sè. Io infatti non ho visto nessuno uscire dai miei punti, e quindi non mi ha dato fastidio qualcosa che probabilmente ad altri è successo.
E poi posso dire di aver aiutato RIgoni...
Grazie per le risposte.
RispondiEliminazonori
COme ho scritto in un post sul mio blog tempo fa, l'Orienteering è davvero lo sport dei rimpianti. Infatti concludi il tuo post con la parola "peccato".... quante volte capita vero?!?
RispondiEliminaCredo tante volte ormai si fanno delle belle gare e le si compromettono per una o due tratte errate magari su 20 o più.
La vero bravura, sintomo di grande solidità mentale è non sbagliarne nemmeno una;allora significa che hai veramente una testa da orientista di primo livello.
Se ti consola ho fatto i tuoi stessi errori, alla 1 e alla 14. E non contento sono andato lungo alla 4, non ho visto il "passaggino" alla 8 facendo un giro dell'oca... e mi fermo qui per non bastonarmi troppo.
Un'altra domanda. Ho visto che hai segnato 20" di errore nel tratto 13-14 per l'errore vicino al punto. Ma non hai considerato che si poteva tornare verso sud, attraversare il torrente e arrivare al punto in meno di un minuto?
RispondiEliminaIn effetti quei secondi li calcolo rispetto alla scelta che ho fatto, se era comunque una scelta plausibile. Quella del ponte non era sicuramente la scelta migliore, ma era una scelta possibile, e se la avessi fatta bene avrei perso 20'' in meno (in zona punto ho visto Rigoni che pensavo stesse uscendo dal punto mentre stava tornando indietro dopo aver sbagliato strada, e andando nel punto da cui veniva lui non mi sono accorto della lanterna che mi guardava, anche a causa di alcuni curiosi che erano accanto alla lanterna).
RispondiElimina