4 giugno 2011

Campionato Trentino Long

Ringalluzzito dalla prestazione della domenica al campionato veneto, mi presento al giovedì al campionato trentino long, consapevole che contro Cirpiani la prestazione di Tonezza non è affatto sufficiente, ma dice comunque che posso tentare di giocarmela. Sta volta non ho neanche "la pressione del pronostico", e Hueller & Cip, sono avversari ostici. Con Frizzera possibile outsider (quando io mi alleno lo incontro regolarmente a bere l'aperitivo, ma magari lui si allena in altri momenti).

Della carta ho sentito parlare gran male. Dopo la gara del trofeo delle regioni del 2007 si era sollevato un polverone su vari blog, con vari indignati contro la FISO che aveva permesso di correre un trofeo delle regioni su un terreno simile, e altri commenti di questo tenore. Quel che è certo è che sarà molto fisica. Ma già da un paio di giorni le gambe mi mandano ottimi segnali.

Ha piovuto tutta la notte e il comunicato dice che il torrente è molto grosso. Se Bezzi scrive una cosa del genere, probabilmene sarà il Rio delle Amazzoni. Al primo colpo d'occhio sulla carta, ci sono MOLTE curve di livello, e MOLTI sassi. Vedremo. Tanto per abituarsi subito, fra la partenza e la svedese ci sono 6 curve di livello, che servono a capire che bisogna attraversare subito il RdA. Il terreno è da subito molto "challenging" e bisogna fare una grande attenzione a dove si mettono i piedi. Il RdA fra l'altro qui si divide in vari bracci, e quando finisco di passare l'ultimo mi sono ormai dimenticato cosa avevo intenzione di fare una volta arrivato dall'altra parte e inizio a salire un po' a caso senza una idea precisa in testa. Arrivo casualmente ad una lanterna, che però non è la mia, e qui inizio a pensare che forse è il caso di fare un piano. Da questo momeno ci metto pochi secondi a trovare la lanterna, ma nel frattempo ho buttato via due minuti, a Hueller mi appare all'entrata al punto mentre io ne esco. Decisamente scazzante.

Tento di staccarlo nell'erta diritta che porta alla 2 e un po' ci riesco dato che ottengo il miglior tempo di tratta, mi butto poi verso la 3 correggendo la rotta dopo aver individuato il terrazzone a sud del punto, quindi guado il RdA per andare diritto alla 4. In questo sono notevolmente aiutato da una foto di Simone Niggli vista recentemente in rete: se lei entra nell'acqua fino alla vita, entrarci fino alle ginoccha non dovrebbe essere troppo rischioso o anti-orientistico. Ed evidentemente sono il miglior nuotatore del lotto, dato che stravinco la tratta. Dato che ci ho preso gusto, ri-guado anche per andare alla 5, ma probabilmente sta volta non è una buona idea, e il mio tempo, anche se arrivo diritto al punto, è 40'' più alto di quello del Cip.

La 6 mi spaventa, perchè bisogna leggere bene la vegetazione, e non sono ancora sicuro di essere capace. Invece sono capace! (ma questo verdino è proprio facile da leggere) solo che mi sembra di essere all'angolo con il sasso e invece sono a quello prima (dove c'era un sasso, ma evidentemente troppo piccolo per essere in carta) così cincischio e mi faccio riprendere da Hueller, che arriva più lento di me, ma diritto. Cerco di staccarlo di nuovo verso la 7, e sta volta la attacco bene e la trovo subito. Mi butto allora giù verso la 8, riconosco il pianozzo, il micro sentiero, e persino il margine di bosco che mi accompagna al sasso. Uau. Ma la 9 è una roccia in bosco fitto, e in carriera ne ho sbagliate parecchie. Allora dcido di fare tutto per benino, vedo il verde da lontano, vedo il sasso nel bianco da cui ataccare, attacco in bussola, ed ecco il sasso! E' lui, non c'è dubbio. C'è anche la fettuccia. Ma la lanterna non c'è. Se fossi Mamleev, alzerei il sopracciglio e andrei alla lanterna successiva. Ma non lo sono, e vago un po' nel bosco, fino a trovare la radurina da cui riattacco la lanterna trovandola subito. Con il senno di poi, troppo subito, infatti la lanterna è sul sasso sbagliato. E io ho perso 1' e 30'' da quelli che l'hanno attaccata subito dalla radurina. Che era una bella idea, ma non così migliore della mia.

Per la 10 mi butto a est un po' a caso, un po' troppo, e per lunghi tratti procedo a passo d'uomo nel verde. Quando arrivo al sentiero vedo dall'alto il verde sotto e forse anche la radice che cerco. Decido di fidarmi del fiuto e mi ci butto, e funziona. Ma ho buttato nel verde prima più di un minuto. Alla 11 di arrivo diritto, e sul sentiero prima della lanterna dopo incontro Frizzera. Non mi ricordo se è partito prima di me (e allora sono un figo) o almeno 4' dopo (e allora sono una sega), ma cerco di non pensarci troppo e mi dirigo in curva alla lanterna, dopo una inutile risalita ai sassoni che mi sembrano un buon punto di riferimento. La 13 è molto vicina, per la 14 scendo di nuovo troppo e Friz andando via in curva mi scappa. Lo inseguo scendendo alla 15 e poi alla 16 in curva. Lo raggiungo e lo supero in salita verso la 17, ma ho la scarpa troppo slacciata e mi tocca fermarmi ad allacciarla.

Andando alla 18 arrivano anche Hueller e Cipriani, che sono SICURAMENTE partiti dopo di me. E il numero di lanterne che mancano alla fine non fa pensare che possa succedere qualcosa di partiolarmente significativo. Meno che mai se mi accodo per una scampagnata tutti insieme, che sarebbe piacevole se io avessi raggiunto tutti loro, ma non al contrario. Così provo a staccarli, non molto convinto sulla 19, e infatti ci arrivo dopo Cip&Friz, con più convinzione per la 20, la 21 e la 22, che punzono tutte e 3 un paio di secondi prima di loro, e dando tutto nella corsa per la 23, la risalita alla 24 e lo sprint. Così, tanto per curiosità, il cronometro dice che dalla 19 all'arrivo io ci ho messo 12'05'', il Cip 12'58'', Friz 13' e Hueller 13'23''. Ma dice anche che dall'inizio alla fine ci ho messo 5'20'' più del Cip, 3' più di Friz (che evidentemente davvero di allena di nascosto) e 30'' più di Hueller. Che vuol dire che le gambe ci sarebbero anche, ma la testa ancora non basta.

Quanto alla carta, io mi sono dovertito tantissimo, ma sono anche caduto due volte per terra inciampando, e se non mi sono rotto qualcosa è stato solo per la fortuna di non aver trovato un sasso sotto di me. Per altro, se sono inciampato è perchè tentavo di correre veloce, e non me lo aveva ordinato il medico.


2 commenti:

  1. Io sono stato alla larga da quella carta. A suo tempo mi era sembrata molto pericolosa. Insomma un posto non di certo adatto per un pistarolo.
    Da quello che scrivi mi pare sia stata una gara con molte.... "collaborazioni".

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  2. Per noi poveri mortali anche i parziali portano soddisfazioni!!! Se pensi che ad Asiago mentre io ero perso alla n° 8 Corradini e Casagrande partiti dietro di me uscivano dalla n° 9.
    Poi sono riuscito ad andare a prenderli, non so se essere soddisfatto o se l'amarezza sia ancora maggiore!!!!!
    Io dico sempre che cmq devo essere forte se mi riescono qs imprese. Alla fine però prendo sempre delle sonore batoste.
    Speriamo in tempi migliori
    Ciao mike

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