Il programma per il fine settimana è molto minimale: trasferta a Venezia, vittoria in M35 e prosecuzione di week-end romantico in laguna con l'Anto. In M35 in centro storico più veloce di me c'è (forse) solo Buselli, e sto molto bene. Tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare (questa volta in senso stretto, dato che per arrivare al traguardo dovrò superare 42 ponti) e, come si sa, nell'orienteering correre non basta, ma sono fiducioso e convinto di poter finalmente riuscire a portarmi a casa il primo posto ad una gara a Venezia.
Il mio fine settimana inizia sabato alle 3 di mattina, quando mi sveglio per l'agitazione. Ma non è quella che a 18 anni mi faceva dormire male prima della finale provinciale del torneo di basket fra scuole superiori. Assomiglia molto di più a quella che a 6 non mi faceva addormentare quando il giorno dopo si partiva per il mare o si andava a Gardaland. E se a quarant'anni si riescono a provare le emozioni dei 6, vuol dire che fare orienteering è ancora un'ottima idea (e che chi pensa che una gara regionale non sia da prendere troppo sul serio, non si ricorda che, ai tempi delle ginocchia sbucciate, non c'era niente di più serio di un gioco, qualsiasi gioco fosse).
Il mio gioco da grande comincia alle 18:57 quando in cielo ci sono un sacco di stelle. Fra le stelle, o almeno da quella parte, ci sono anche i satelliti con cui il mio gps dovrebbe chiacchierare per servirmi a qualcosa, ma lui e loro ci mettono parecchio ad intendersi, così quando ho la cartina in mano sono completamente impreparato a partire e ci metto un'eternità a capire da che parte devo andare.
Poi si comincia a correre, le calli scure si alternano ai ponti e alle fondamenta più o meno illuminate, ed è solo un gran divertimento. Le gambe girano proprio bene, riesco quasi sempre a preparare l'uscita dal punto prima di entrarci e a leggere bene senza calare troppo il ritmo. Con tutta la salita che ho fatto negli ultimi anni, il Ponte dell'Accademia e quello di Rialto mi sembrano piani, in giro non c'è tanta gente, la temperatura è talmente piacevole da correre in braghette e maniche corte, e gli unici errori che faccio dopo la pessima partenza (coronata anche dal lento ritrovamento della lanterna nell'oscurita del sottoportego e da un'indecisione nella piazza dopo il ponte Accademia) sono un errato conteggio di calle per la 4 (ma avrei giurato di avere preso la seconda), una micro amnesia fra la 14 e la 15, una piccola distrazione prima della 17 e una scelta non ottimale per la 18.
All'arrivo - dopo che negli ultimi minuti di gara mi sentivo talmente stanco di testa da non avere il coraggio di ripiegare la cartina per paura che se perdevo il segno poi non lo trovavo più - sono piuttosto soddisfatto: so di non avere fatto la gara perfetta, ma mi pare di essere andato veloce, e dubito che qui qualcuno possa non fare neanche un'errore. Madella arriva dietro di 8 minuti, Gobber di poco meno di 5, Giovanelli di 4, e quando arriva Pin e anche lui è dietro, la serata già piacevole diventa perfetta.
Dopo qualche chiacchiera con Simone Grassi, che si è cimentato in MA convinto che i 7 km fossero lo sviluppo e invece ha dovuto correrne più di 11, vado a dare un'ultima occhiata alla classifica, che è appesa su una vetrata poco illuminata. Da lontano mi sembra che il vincitore della M35 cominci con la "L", quindi mi avvicino per leggere meglio.
1 LEROSE Luigi 38:31
2 PEDROTTI Dario 41:54
Sdeng!
Mi sento esattamente come Gatto Silvestro dopo una padellata in testa da parte della nonna di Titti e giurerei di avere delle stelle che mi girano intorno. Fortunatamente, così come i bernoccoli del Gatto, anche il mio dura poco, e non lascia traccia sul morale: 3'20'' sono una tale enormità su una gara di 40' che mi sembra di aver corso bene, che c'è poco da deprimersi. Mi ha stracciato, e lunedì con gli split vedremo come lo ha fatto.
L'efficentissima organizzazione, oltre ad aver spostato la segreteria scomoda dietro la porta di ingresso, e ad aver trasformato in mangerie i premi (biscotti al cioccolato, succhi di frutta, maglietta del MOV, e soldi di cioccolato: vi amo!), ha prontamente reso disponibili tutti i tempi sul sito Oribruni e appena mi è possibilme mi ci fiondo.
Una volta allineate le ali della farfalla, il verdetto è impietoso: LL è stato più veloce di me in 14 lanterne, in 1 abbiamo fatto lo stesso tempo, e in 3 sono stato più veloce io (tutte e 3 per 1''...). Andando poi a guardare nello specifico le tratte, tolti i 40'' che mi sono dato da solo alla 1, i 20'' alla 4 per la calle mancata, e i 30'' alla 15 per l'amnesia e i 20'' alla 17 per la distrazione, in tutte le altre c'è un distacco standard attorno ai 10'', indipendentemente dalla lunghezza della tratta. Che se sono scoccianti sulla 14 che è in un labirinto da quasi 3', sono addirittura imbarazzanti sulla 9, che era uno sprint quasi dritto di meno di un minuto.
In altre parole, LL è stato più veloce di me, ha sbagliato meno di me, e ha letto più in fretta di me.
In vista della prima di quelle due gare che hanno quel sito con su quei due, sarà il caso di correre ai ripari.
(en passant, dal Presidente Gazzerro e dalla FISO, ancora nulla...)
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