9 gennaio 2014

Primo a(f)Fondo

Fondo - Si apre come meglio non avrebbe potuto sperare la stagione agonistica di Dario Pedrotti, il forte atleta della storica società US San Giorgio, che sulle nevi di Fondo regola gli avversari in una gara impegnativa quanto avvincente e regala la prima gioia dell'anno ai propri tifosi.

Ingegner Pedrotti, si aspettava questa vittoria? Più che aspettarmela la desideravo fortemente. Dopo la vittoria a Roma e la debacle alla gara di Oricup-Inverno di Borgo Valsugana, era importante ritrovare subito il giusto feeling con la vittoria, e ci sono riuscito. Ogni vittoria è naturalmente una grande soddisfazione, ma devo dire che iniziare così la stagione è una gioia enorme, anche perché non ero mai riuscito a cominciare l'anno con un trofeo, e inoltre la gara era valida come seconda prova della SuedtirolCup 2014.

Come ha trovato questa gara? Conoscevo la carta per averci corso in un paio di occasioni, e la sapevo ricca di insidie, ma molto bella. A livello psicologico ho dovuto superare il trauma di essere arrivato, a causa dei rallentamenti del traffico dovuti alla nevicata in corso, in partenza dopo la mass start, e devo ringraziare il responsabile della gara, Fabio Marsoner, per avermi concesso di correre ugualmente, registrando il mio tempo con il suo cronometro. Un'altra grossa difficoltà psicologica è stata quella di correre una Ori-ciaspolata senza le ciaspole. E non perché la neve non ci fosse, ma semplicemente perché non era una gara con le ciaspole, e il nome dipendeva solo dal fatto che la gara era organizzata da quelli della Ciaspolada, la gara internazionale con le ciaspole del giorno dopo, che si correva poco distante. I lettori non devono poi dimenticare che per tutta la durata della gara la neve è scesa copiosa, e questo rendeva la lettura della carta ancora più difficile.

Ci può dire qualche parola sugli aspetti tecnici della gara? Purtroppo all'ultimo momento è stato annullato il percorso long, per problemi di neve, e i più forti hanno dovuto accontentarsi di quello middle. Le gare a sequenza libera portano sempre quel brivido in più, perché, oltre a scegliere il percorso migliore da una lanterna all'altra, bisogna decidere in quale ordine affrontarle. Sapevo naturalmente benissimo che conveniva andare alla 2 e alla 3 prima di andare alla 1 e che probabilmente era meglio ancora riscaldarsi nella zona ovest prima di affrontare le tratte fisicamente più impegnative nella zona est, ma essendo consapevole della mia superiore preparazione fisica rispetto agli avversari, ho pensato di scegliere una sequenza abbastanza insensata, per pareggiare i conti.

A proposito di superiorità, nei giorni immediatamente successivi alla gara si vociferava che Lei avesse vinto solo perché il livello dei partecipanti è stato modesto: come risponde a queste critiche? Guardi, quando si pratica lo sport a livelli di eccellenza come quelli a cui io sono ormai abituato da parecchi anni, è normale che da parte degli avversari e di una buona parte dei sedicenti "addetti ai lavori" ci siano invidie e rancori. Trovo sinceramente meschino affermare che ho vinto solo perché nessuno degli altri partecipanti aveva mai corso una gara di orienteering. Dove sta scritto che uno che ha corso centinaia di gare è per forza più bravo di uno che non ne ha mai corsa nessuna? E poi, che ne sanno i miei detrattori della vita privata di chi c'era quel giorno? Chi può dire che il secondo e il terzo classificato alle medie non abbiano fatto un corso di orienteering durante le ore di educazione fisica o non abbiano partecipato alla fase provinciale dei giochi studenteschi o magari non abbiano fatto delle attività orientistiche in qualche villaggio turistico in Sardegna?

In ogni caso, molti Suoi storici avversari erano impegnati altrove: Daves, Segatta e Candotti, ad esempio, lo stesso giorno correvano a Pergine Valsugana: è solo una coincidenza? No, si è trattato di una scelta consapevole: ho preferito correre a Fondo proprio per lasciarli tranquilli. So che molti di loro sono ancora indietro con la preparazione: infliggergli distacchi pesanti ad inizio stagione avrebbe rischiato di demoralizzarli, ed è l'ultima cosa che voglio. Ci sarà tutto il tempo per incrociare le nostre bussole più avanti.

La ringraziamo signor Pedrotti, è sempre un piacere intervistarLa. Un'ultima domanda: Le dispiace se accompagniamo l'articolo con delle foto che non c'entrano una sega, dato che a Fondo inspiegabilmente nessuno l'ha immortalata in azione? Ma si figuri, ci mancherebbe. Fra l'altro sono certo che in rete troverà parecchio materiale relativo alla Ciaspolada del giorno dopo. C'erano oltre 5.000 partecipanti, vedrà che qualcuno qualche foto l'ha fatta.





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