29 maggio 2015

Campionato Nazionale CSI - Valpiana

Prima di partire per il profondo sud (beh, visto da Trento, l'Abruzzo è abbastanza profondo), qualche riga sulla gara di domenica in Primiero, valida come "Campionato Nazionale CSI", che però non si può chiamare "Campionato Italiano", ma non ho capito bene perché. E quindi, anche se Carletto correva in MA, io non potevo aspirare a diventare Campionte Italiano neanche a livello oratoriale.

Ma comunque.

È doveroso introdurre la gara svelando la clamorosa bugia degli organizzatori: la Valpiana non è piana per niente. O meglio, ci sono 20 metri di fondovalle  che potrebbero anche essere considerati piani, ma poi basta. Benché bugiardi però, gli organizzatori hanno organizzato una gara divertentissima, in un posto bellissimo, che, persino mentre correvo, mi ha fatto pensare più volte a quanto era bello e quanto mi stavo divertendo. Ho fatto varie ripetizioni, ma era per rinforzare il concetto.

Approfittando di un momentaneo divorzio dal Suocero-Presidente,  arrivo al ritrovo, invece che con le sue canoniche due ore di anticipo, per il mio canonico rotto della cuffia. Quando sono alla tenda dello start manca 1' al mio minuto, e riesco a pigliare i satelliti del GPS solo pochi secondi prima del minuto dopo (la zona peraltro è talmente imbucata che il signor GPS avrà vari problemi per tutta la gara, a trovarsi i satelliti). La partenza è proditoriamente messa su un bivio su cui tutti si piantano davanti a tutti, per capire da che parte andare, ma poi sono 60' abbondanti di goduria.

Nella cartina esposta in partenza si fa fatica a immaginare che in un posto del genere si possa correrci con diletto, ma invece è proprio così. Per noi, vecchietti ma non troppo, prima parte in zona di buche, seconda in zona fluviale o ex fluviale, trasferimento lungo, giretto panoramico attorno alla buca delle ortiche, e conclusione in riva al torrentone. Immagino che di volta in volta si dovessero usare tecniche orientistiche diverse, ma io mi sono occupato più che altro di divertirmi. Cosa che ha funzionato molto di più quando sono finalmente riuscito ad entrare in carta, cosa che, nonostante l'illusione della 1, mi è riuscita solo dopo la 4. Complice anche Eddy Sandri, che partiva 6 minuti prima di me, e che si è fatto vedere dalle parti della 2, distraendomi quel tanto che è bastato per farmici perdere due minuti abbondanti.

Ad approfittarne è Andrea Gobber, che scappa al primo posto posto fino alla 12, cedendo solo momentaneamente lo scettro a Eddy alla 6, dove il primierotto ha una piccola dafaillance da due minuti abbondanti.

Nonostante sulla tratta lunga Gobber mi dia un minuto (credo più per le mie ondivaghe scelte in apertura di tratta, che per la velocità di crociera una volta avviato), alla 13 mi porto definitivamente in testa.

Andrea invece si gioca il secondo posto (e anche il terzo, il quarto ecc. ecc.) alla 17, da dove decide di avviarsi verso la 20, la 19 e la 18, invece che viceversa. A fine gara dirà che non ha controllato un codice lanterna in tutta la gara, però almeno il numero progressivo poteva guardarlo, alla sua età :-)

Dalla 17 alla 18 (dopo aver avuto anch'io per un attimo la tentazione di andare alla 20) mi godo la corsa sui sassi del torrente, mentre dalla 21 alla 22 rinuncio al divertimento per una più scorrevole scelta sulla strada. Dalla 22 alla 23 mi affido forse troppo al giovane Grontait, che seguo spudoratamente, felice di riuscire a star dietro ad un giovincello come lui, ma che probabilmente ha fatto la strada più lunga per arrivare alla 100.

Chiudo giocondo come da foto, in una gara che era da vincere, dato che premiavano, con parecchie cibarie, solo il primo.

Arrivederci al sud!


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