1 giugno 2017

Luce in fondo al tunnel

C'era una volta l'altopiano di Marcesina e Barricata, che mi odiava. O mi perdevo, o mi ritiravo o mi facevo male, qualsiasi sport ci andassi a fare (vedi qui e qui ecc. ecc.). Poi l'anno scorso sembrava che avessimo fatto amicizia, e quest'anno è scoccato il grande amore.

Due Giorni della Valsugana, ultimo appuntamento prima dei Campionati Italiani Sprint & Middle, e ultime due occasioni per tirarmi un po' su il morale dopo un filotto di gare disastrose: perché è vero che arrivare agli italiani sentendosi imbattibili porta malissimo, ma arrivarci sentendosi i peggiori orientisti dell'emisfero boreale, è pure peggio. 

In M35 non siamo tantissimi, ma ci sono Ingemar Neuhauser e Michele Ausermiller, probabilmente i due atleti master più in forma del momento (tolti quelli di cui si sono perse le tracce, e i Pagliari che sono fuori categoria). Nella mezza maratona che c'è da fare per andare in partenza io invece non mi sento in forma per niente, e arrivo al via stanco e depresso. "Fortuna" che ci arrivo 1' dopo il mio orario di partenza (3° ritardo nelle ultime 4 gare in bosco, meditate gente...) e che le fatine buone della partenza mi fanno partire come primo dei vacant, un quarto d'ora dopo. Tempo che trascorro seduto su un praticello a cercare il senso della vita e dell'orienteering. Ed evidentemente li trovo, perché sfodero una delle migliori prestazioni della mia vita.

Dieci migliori tempi su 17 lanterne, concentrato e preciso, non perfetto su tutte (errori significativi alla 6-10-14), ma sempre senza perdere il filo del discorso, lucido e senza frenesia come non mi succedeva da boh. Ok, non erano gli italiani, e se c'erano un po' di altri forti probabilmente invece di primo con 20'' sul secondo (Michele) arrivavo terzo o quarto, ma per usare una fraseologia da commentatore di partite di calcio, "Pedrotti, c'è". E visto che come al solito cominciavo a dubitarne, mi ha fatto molto piacere.


Le due giorni però normalmente durano due giorni, e la domenica c'era la long, sempre a Barricata. Classifica con somma dei tempi, e devo difendere 20'' da Aus e 9' da Neu (sì, lui non era stato brillantissimo). Mi dico che il giorno prima sono andato bene, ma che posso fare di meglio. In particolare potrei provare a stimare le distanze, contare le rocce, e guardare bene cosa c'è nei cerchietti rossi, cioè, in poche parole, a fare l'orientista vero. Diciamo che una pulce nell'orecchio me l'ha messa Carlo Rigoni, con cui ho parlato il sabato, iscritto in M45 perché "nella gara di coppa Italia mi sono reso conto che non sono più capace di stimare le distanze". E io dentro di me avevo pensato: e chi le ha mai stimate le distanze?

Così la domenica parto con quell'obiettivo, anzi, con due obiettivi: stimare le distanze e guardare BENE cosa c'è nei cerchietti rossi, anzi, magenta. Eccettuata la piccolissima deffaillance alla 1, dove cedo alla tentazione di lasciarmi prendere dalla mia antica passioncella per guardare dove vanno gli altri invece di seguire quello che mi dice il cervello (e ci perdo quasi 40'', pirla!) e la voragine spazio temporale in cui cado alla 4, è di nuovo la miglior gara della mia carriera, ma stavolta a ragion veduta. La serie dalla 8 alla 14 non solo mi viene da dio, ma non riesco neanche a mandare tutto in vacca pensando che sto correndo da dio.

Ok, perdere 9 minuti (nove-minuti!) alla 4, vagando senza nessuna idea in testa, con l'unico alibi che siamo lì in 5, fra cui GronTait, e mal comune mezzo gaudio, non è una roba accettabile, ma il modo in cui ho corso poi, anche se non assicura che riuscirò a farlo un'altra volta, mi dice che "Pedrotti, c'è".

Chiudo la long 1'40'' dietro al fiammazzo, che quindi si porta via la 2giorni della Valsugana, e conferma ancora una volta che se il Perfido non si degna di tornare fra noi, con Re Carlo ufficialmente al mare, agli italiani il favorito numero 1 è lui, e per toglierlo dal podio bisognerà abbatterlo.

La mia due giorni mi ha soddisfatto tantissimo, peccato solo per quella luce in fondo al tunnel, che, come noto, sono i fari dell'Eurostar che mi viene incontro. Nel caso specifico l'Eurostar si chiama Ultra Trail Via degli Dei, 128 km e 5.500 metri di dislivello, che da venerdì 2 alle ore 22 ad un'ora imprecisata del sabato, manderanno a ramengo tutto quello che potrei sognare agli italiani di 10 giorni dopo. Come dice la "mia bimba", è la vita.

P.S. Ho aggiornato il sistema operativo del mio portatile, e è morta per sempre la mia versione tarocca di  QuickRoute, e pare non voler più funzionare neanche lo scanner. Quindi per questa volta vi dovete accontentare della middle con i disegni a matita e della long senza percorso, e la prossima boh.






4 commenti:

  1. Non sono né rossi né magenta, VIOLETTO è il colore IOF. VIOLETTO. Se qualcuno ti propone un altro colore vuol dire che non sa il regolamento. Augh!

    RispondiElimina
  2. Le frase "Rossi c'è" (o chi per lui) è di Guida Meda commentatore dei GP di motociclismo ormai un marchio di fabbrica del settore

    RispondiElimina
  3. Perchè perdiamo ancora tempo con lui? ormani nemmeno il panzottello lo cita più tra i pretendenti ai tutuli... :)
    Il suo destino ormai è segnato: https://www.endu.net/events/ultra-trail-via-degli-dei#/results

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E per la M45 la strada è ancora lunga ...

      Elimina

non lasciate commenti anonimi, suvvia...