Prima di seguire il Perfido Ruggiero in una nuova insensata avventura (50-55 km in stile orientamento, nelle steppe dell'Istria..., al secolo Brtonigla adventure trek 2019, che già pronunciarlo è un casino), qualche parola sulla mia VeNotte, che rimane comunque una delle mie gare preferite in assoluto.
In estrema sintesi: logistica perfetta, percorso godibilissimo, peccato per l'acqua.
A Venezia di acqua, lo sanno tutti, ce n'è sempre. Ma di solito si limitava a stare nei canali o, alla peggio, a uscire un po' dai canali, come nel fatale Mov del 2012, mentre quest'anno ha deciso di scendere copiosa dal cielo. Con il risultato che la logistica perfetta è andata un po' a ramengo, perché il tendone che sarebbe stato confortevolissimo, era bagnato ovunque.
Comune, in gara al solito non saprei dire se pioveva o meno, so che sono arrivato bagnatino in partenza, e poi è stato solo orienteering. Anzi, lo so, pioveva, perché nelle calli strette le persone con l'ombrello aperto occupavano tutto lo spazio disponibile, costringendomi a sprecare secondi preziosi, quelli che mi sarebbero serviti a sopravanzare Mattia Ferrari.
Ma che non mi sarebbero bastati per raggiungere Fabietto Daves, né tantomeno Civera o Martignago Dav.
A Venezia, lo sanno tutti, non si sceglie, si va dove ti porta il cuore, perché di ragionare e scegliere non c'è proprio il tempo. Bisogna quindi arrivarci con il cuore pronto e le gambe arzille, e poi sperare in bene.
Quest'anno in particolare cuore e gambe dovevano essere pronte già mentre eri lì tutto bagnato ad aspettare il tuo start, perché la 1 era dall'altra parte del mondo. C'erano 30'' per guardare la carta prima di partire, quindi rapida occhiata, e che Il Doge te la mandi buona. 3° tempo a soli 8'' da Civera, non avrei potuto fare di meglio neanche a bordo del Bucintoro. Poi, vabbeh.
Non ho corso male, ho spinto quanto potevo, non mi sono mai perso, ho avuto giusto un piccolo calo di attività neuronale verso la 9-10 (quando ho sentito distintamente il cervello che mi implorava di dargli un po' di tregua, e ho rallentato un pelo prima di riprendere a ritmo sostenuto) e alla fine ho rimediato 4 minuti e mezzo da Davide Martignago, che, lo sanno tutti, ha ereditato la velocità di corsa nel corredo cromosomico.
Ho probabilmente sbagliato un paio di "scelte", per la 2 (ma boh), per la 5 (sicuramente), per la 18 (ma sarei forse andato più piano), e per la 19 (ma 12'' di distacco da Martignago, su una tratta così lunga, potrebbero anche essere solo corsa).
Molto divertito, come sempre a Venezia :-)
Vai nelle steppe dell'Istria a fare un'ultralong e non vieni a Lipica? Cerca di dare una risposta convincente. Cerca (cit. da "per qualche dollaro in più", G.M.Volontè)
RispondiEliminaeh, non posso mica continuare ad andare da quelle parti, è già la seconda volta che faccio trento-trieste dall'inizio dell'anno, e non cè mica il ponte che in 5 minuti sei lì...
RispondiEliminacon una scusa del genere l'Indio ti avrebbe fatto secco ...
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