Mentre fuori diluvia, mezza Italia è sotto acqua, mezzo mondo è sotto Covid e qualche altro centinaio di catastrofi piccole e grandi imperversano qua e là, io mi appresto a partire per la Svizzera, Vallese per la precisione, per lo Swiss Peak Trail.
Nelle mie intenzioni di tanti mesi fa, doveva essere una specie di festeggiamento per la sconfitta della pandemia (ebbene sì, speravo che l'estate si portasse via tutto) e una celebrazione della testardaggine con cui avevo continuato ad allenarmi in cortile come un criceto, quando non si poteva mettere il naso fuori di casa.
Invece, come tante volte accade, sarà solo un momento di sospensione in mezzo a tutte quelle cose che potrebbero andare molto meglio, una (grossa) boccata di ossigeno per ricaricarsi e rituffarsi poi a testa bassa nelle 1000 sfide della Vita.
Ok, partire per una corsa di 316 km su e giù per la Alpi Svizzere è un modo strano di rilassarsi, ma per quanto mi riguarda è uno dei più efficaci.
Peraltro, che arriverò in fondo è tutto da dimostrare, dato che la parte di me che l'anno scorso era super preoccupata di non arrivare in fondo al Tor (330 km) ha registrato che io il Tor l'ho corso e questa è più corta, ma non che io al Tor mi sono fermato a 150 km, e quindi questa è più del doppio. Al momento la distanza massima che io abbia mai corso è di 180 km, da lì in poi "hic sunt leones", o più probabilmente camosci o stambecchi.
Ma sono moderatamente ottimista sulle mie possibilità di arrivare sano, salvo e felice a Le Bouveret, magari grazie anche allo "sconto covid", che quest'anno ha fatto accorciare la gara, da 360 km a soli 316...
I posti saranno da urlo, spero non lo saranno anche le condizioni meteorologiche. Ma del resto si sa che "el tem, el cul e i siori i fa quel che i vol lori" (qui a fianco una foto scattata alle ore 9.00 di domenica mattina a Bettmeralp, località di partenza della gara...).
Se l'insonnia funestasse le vostre notti e voleste un passatempo sufficientemente soporifero, potete guardare qui dove sono arrivato. Non sarò invece "socialmente attivo", dato che il mio nokia del 1412 non supporta le nuove tecnologie (ma la sua batteria dura una settimana).
Circa 8 o 9 giorni dopo la fine della gara (dipende da quanto ci metto a finirla...), ci sono i Campionati Italiani Sprint e Long di orienteering, in Primiero. Da dimostrare che questo fosse il modo migliore per prepararcisi, anche se lo sanno tutti che un solido riscaldamento pre gara fa benissimo...
Grande Dario! Adesso so cosa farò la sera nei prossimi giorni a partire da domani, vale a dire seguire e fare il tifo per numero 47. Passato il maltempo iniziale, sarà poi tutta ricreazione. Forza!
RispondiEliminaho scoperto solo adesso i tuoi commenti, grazie! e mi dispiace molto per il tuo Adamello saltato (e anche per quei poveretti dell'organizzazione, che ce l'avevano messa tutta...)
Eliminabeh dopo aver seguito tutta la tua live, il Swisspeak sarà sicuramente tra le mie prossime gare. Ciao
EliminaAlè Dario!!
RispondiEliminaNon male come Riscaldamente pre-italiani di orienteering
Farò il tifo per te
alla fine non era stato neanche un brutto riscaldamento :-)
EliminaComplimenti Dario! 104 ore se non vedo male e 41esimo posto finale. Complimenti davvero!
RispondiEliminagrazie, postumo
EliminaComplimenti! È stato divertente seguire la gara con il live e vedere le diverse fasi. Dopo il primo giorno deve essere stata una bella botta.
RispondiEliminagrande Dario. Bella esperienza!
RispondiElimina