31 luglio 2021

Trans Lagorai, più o meno

La Translagorai è una traversata fighissima che parte dalla Panarotta e arriva a Passo Rolle (o viceversa) attraversando tutta la selvaggia catena del Lagorai. I sani di mente la fanno in modalità trecking in 3-5 giorni.

Io ce l'ho a due passi da casa, e siccome non sono sano di mente, e ne conosco altri (ma non ho potuto andare con loro perché ero via) ho pensato di farla in modalità trail running, in ventiquattro ore o giù di lì, approfittando della luna piena di venerdì scorso per godermi una notte illuminata in Lagorai.

A raccontarla tutta viene un po' lunga, quindi riporterò le note salienti (e viene lunga comunque...).


1) ho tagliato il pezzo dalla Panarotta al rifugio Sette Selle, l'ho già fatta varie volte, mi avrebbe portato via più tempo, non c'avevo voglia. Quindi no, non ho fatto davvero la Trans Lagorai

2) ho cominciato nel peggiore dei modi (che per me peraltro è un modo abbastanza classico...). Mi sono presentato alla fermata della corriera che doveva portarmi a Palù dei Mocheni alle 18.48, convinto che la corriera fosse alle 18.49, invece era alle 18.38... sfortuna per lei, avevo incontrato due minuti prima mia sorella a bordo della sua fuoriserie rossa, le ho telefonato e l'ho convinta a soccorrere il suo fratello stordito. Mi ha accompagnato fin su, grazie grazi grazie

3) ero in gran forma, ma per un po' (troppo) tempo ho impostato una velocità da gitante-felice-in-un-bel-posto. Il posto era effettivamente splendido, ma era meglio se andavo un po' più veloce

4) alla faccia della luna piena, appena lei è sorta, sul Lagorai è scesa una nebbia micidiale che ha ridotto la visibilità prima a 5 metri, poi a un paio. Ho dovuto procedere in modalità "frontalino in mano ad altezza ginocchia", per evitare che il fascio di luce rifratto dalla nebbia mi tornasse negli occhi senza farmi vedere una cippa. Molto suggestivo e leggermente inquietante, fortuna che sono riuscito a non perdere mai la traccia del sentiero (segnata non sempre in modo impeccabile)

5) negli ultimi anni si fa un gran parlare di valorizzazione della Translagorai con ristrutturazione di malghe che non c'entrano nulla e altre amenità. Se facessero una segnaletica decente dall'inizio alla fine, sarebbe tutto quello che serve

6) dalle parti dell'alba ho perso una vita a fare fotografie, che poi naturalmente non erano belle come speravo. D'altra parte essere lì con il sole che sorgeva e intorno a portata di occhio la maggior parte delle cime delle Dolomiti, richiedeva un tributo di meraviglia

7) dopo il tributo di meraviglia ho avuto un breve momento di appannamento che mi ha fatto sbagliare un bivio e scendere di un paio di km e 300 metri di dislivello prima di tornare sulla retta via: un pirla

8) temevo moltissimo la salita da Malga Cauriol, posto in una valletta bastarda più o meno a metà strada, che ti costringe a perdere un sacco di quota. Dopo una fetta di torta alla ricotta e amaretti e una cioccolata calda, sono andato su alla grande

9) più o meno dopo lago Brutto (che è bellissimo), mi sono reso conto che se continuavo con quel passo, non arrivavo da nessuna parte utile prima di notte, e ho iniziato a spingere come un forsennato, in particolare dal Bivacco Paolo e Nicola in poi

10) strano che arrivi solo al punto 10, ma volevo dire che in Lagorai ci sono tante pietre. Tante. Proprio tante. Ma tante tante tante. In pratica, non si corre mai. O magari Killian si. O magari anche quelli di Urma sì, visto che hanno fatto un tempo mostruoso. Io mica tanto

11) la salita dalle parti di Cima Cece, spingendo come un matto, fra i pietroni, con le cosce che andavano arrosto, me la sono goduta tantissimo.

12) mi sono goduto meno il fatto che le tabelle segnaletiche da quelle parti le fanno a caso. Quando spingo bene, normalmente riesco a stare sotto la metà del tempo delle tabelle SAT. Dal bivacco Paolo e Nicola alla Forcella di Cece ho spinto come un matto, e invece di 2h ci ho messo 1h30', che è un misero 25% meno della tabella. In più, dal bivacco era segnato "Forcella di Cece 2h - Bivacco Aldo Moro 4h - Laghetti Colbricon 7h", alla Forcella di Cece c'era scritto "Bivacco Aldo Moro 2h30' - Laghetti Colbricon 5h".  Ho quindi pensato che dato che le previsioni per il prosieguo del pomeriggio erano bruttine (ma poi non è successo nulla), dato che non ero certo che sarei riuscito a proseguire a quel ritmo ancora per molto, dato che le tabelle mi parevano scritte un po' a caso, dato che mia moglie mi aspettava in Primiero, e dato che c'era un cartello con scritto "Caoria 4h", era una buona idea deviare per Caoria, che almeno era tutta discesa (e da Imer mia moglie ci metteva di meno a venirmi a prendere, che a Passo Rolle)

13) era davvero tutta discesa, ma una discesa infame, di cui la prima ora non si poteva correre perché era ripida e pietrosa, e l'ultima ora era da correre in leggero falsopiano prima su interminabile forestale e poi su interminabile strada asfaltata: un'ora di lungo lento su asfalto dopo una giornata in Lagorai, un'agonia

14) è stato bellissimo e mi è venuto voglia di rifarlo per arrivare in fondo...

15) numeri: 70 km, 4500 metri di dislivello in su e cinquemila e rotti in giù, 22 ore. Non credo mica che io in 24 ore riuscirei a fare Panarotta - Rolle come quelli di Translagorai Classic 😕




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