21 maggio 2022

Orientarsi in Cadore

Quando sono mesi e mesi che non prendi in mano una cartina, scattano quegli automatismi che hai introiettato in centinaia di allenamenti tecnici da giovane, e ti riscopri a saper fare delle cose che neanche più ricordavi.

Solo che io da giovane giocavo a basket, e di allenamenti tecnici di orienteering ne avrò fatti forse 20 in tutta la mia vita. Motivo per cui in Cadore, nel bel mezzo delle mie amate Dolomiti, non è scattata proprio una sega, e ho dovuto mettermi lì quasi come se fosse la prima volta che giocavo a quel gioco meraviglioso che si chiama orienteering.

Nella gara di sabato, oltre ai mancati automatismi di cui sopra, ho dovuto fronteggiare anche il fatto che fosse maggio (mese in cui tradizionalmente il mio cervello va in pappa e ho sempre corso le mie peggiori gare dell'anno), avevo una caviglia ancora non del tutto a posto, ho dimenticato di prendere il mio doping anti asma, e la cartina era una di quelle che mi avrebbe messo in difficoltà anche nelle migliori condizioni possibili.

Però mi sono divertito un sacco, perché il bosco era bello, perché re-imparare a fare orienteering è divertente, perché da metà gara in poi diluviava e prendere l'acqua nel bosco quando non è troppo freddo è bellissimo, e perché questo gioco è proprio meraviglioso, anche se io sono una sega. Ovviamente il mio piazzamento è stato vergognoso, anche perché c'era un sacco di gente forte (ma 30' dal primo non sono ammissibili neanche se il primo si chiama Emiliano Corona).

Il giorno dopo, dato che era ancora maggio, la caviglia era ancora titubante, e il giorno prima avevo preso 30' dal primo, mi sono presentato in partenza con l'auto-o-stima sotto i chiodi delle scarpe, tanto da transigere a tutti i miei sacri principi e mettermi addirittura a chiacchierare seduto su una panchina con alcuni avversari, invece di cercare la sacra concentrazione pre gara. Infatti alla 1 dovevo solo andare via in curva e sono salito di due...

Poi però mi sono dato una regolata, e un po' perché la carta era più facile del giorno prima, un po' perché qualche automatismo si è effettivamente risvegliato, a tratti mi sono sentito quasi un orientista vero (ho persino fatto un miglior tempo di tratta alla 5, dove però mi ha aiutato la salita, e due secondi tempi alla 7 e alla 18). Gli unici veri crimini orientistici di giornata li ho perpetrati alla 10 (dove mi sa che ho sbagliato scelta, probabilmente era meglio buttarsi sulla strada e poi attaccare il punto dall'incrocio), e alla 13 (dove ho perso la concentrazione strada facendo, e ho vagato nel bosco). Da lì in avanti poi la caviglia ha iniziato a lamentarsi un po' di più e maggio ad essere un po' più maggio, e ho seminato per strada un altro po' di secondi sparsi, ma va bene così. La classifica è ancora deficitaria, ma prendere 10 minuti su 41 di gara è parecchio meglio di prenderne 31 su 43 :-)

E questo gioco è proprio meraviglioso.

 
 


 


7 commenti:

  1. 4-5 del secondo giorno era proprio tua :-) Lì mi sa che hanno sofferto tutti, persino Damiano (mi pare che fosse lui) mi ha detto che l'ha vista quando era un paio di curve sotto (io tre o quattro curve sotto)

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    1. io ero un paio di curve sopra :-)

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    2. Per arrivare due curve sopra dalla 4 alla 5 avrei avuto bisogno dell'ascensore come a Savona :-)

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  2. Secondo me (parere di persona anziana) ci stiamo abituando un po' tutti a quelle gare del c. che chiamano sprint, dimenticandoci che il nostro è lo Sport dei Boschi. Personalmente, anche in considerazione dei tracciati proposti agli anziani come me, ho deciso di lasciar perdere con le gare sprint, a meno che non siano organizzate fuori dal cancello di casa. Le cosiddette sprint, non mi stancherò mai di ripeterlo, sono gare per chi si muove a 3' al km. Agli altri, e in particolare agli anziani come me, non gliene frega una cippa di correre per 11' a 6 ore di auto da casa. Diteglielo a quelli dei piani alti per favore.

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  3. non credo che a quelli dei piani alti interessi molto il mio parere, e poi io sono uno di quelli che si muovono a 3' al km...

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    1. Strano che non ti convochino in nazionale allora ...

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    2. da un po' sto pensando che gli stati nazionali sono una rovina e quindi boicotto tutto quello che contribuisce a sostenere il nazionalismo. E le squadre nazionali sportive (quella di orienteering per prima...) anche se non sono certamente l'aspetto peggiore del nazionalismol non aiutano a smettere di pensare in termini di "noi Umanità". Quindi, a malincuore, ho dovuto rinunciare alla convocazione...

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