12 giugno 2022

L'abbiamo scampata bella

Nei prossimi giorni scriverò anche la mia "impresa" a Pian de Gralba, ma della gara di "assaggio" della Relay of Dolomites, c'è da raccontare qualcosa di molto più importante della mia gara: siamo stati graziati.

Dove per "noi" intendo per lo meno noi orientisti italiani, ma forse qualcosa di più.

Nella middle di Pian de Gralba abbiamo rischiato di rimanere senza Stegal. Alla ricerca di una delle prime lanterne, su un terreno non esattamente banale, ma non peggio di mille altri dove abbiamo corso e continueremo a farlo, "ha perso l'equilibrio" e, stando a chi lo ha visto, è rotolato per 20-30 metri nel bosco, sui tronchi caduti a causa di Vaia, facendo almeno una decina di rotolamenti, e fermandosi contro un albero poco prima di un dirupo di una decina di metri.

Ne è venuto fuori abbastanza scosso da decidere di non terminare la gara (!), ma con solo qualche graffio in faccia, una botta in fronte, e sulla schiena i segni di uno che si è scambiato effusioni con un paio di grizzly. Per il volo che ha fatto, un mezzo miracolo, o anche qualcosa di più. Chi ne sa qualcosa di fisica e ha una vaga idea del concetto di "quantità di moto", sa che quella di uno Stegal che rotola in discesa è parecchia. Cosa che se sei fatto di cemento o ghisa è un problema solo di quello che ti sta davanti, se sei fatto di ossa, legamenti e organi interni, anche no. E invece lui si è fatto ripulire dagli infermieri, e poi era lì che pascolava in zona arrivo, discorrendo dell'accaduto, reggendosi tranquillamente sulle sue gambe (e immagino che oggi si sia sgolato nella telecronaca della staffetta).

Se l'elicottero del soccorso alpino e l'ambulanza che si sono fermati poco sopra il nostro campo di gara, fossero stati lì per lui, semplicemente l'orientamento italiano sarebbe cambiato. Perché non c'è dubbio che uno degli ingredienti, sicuramente non l'unico, ma sicuramente uno importante, dell'atmosfera da Grande Famiglia che si respira nelle gare nazionali di orienteering, è Stegal. Perché nelle sue telecronache senti che ama lo sport, adora l'orienteering, ma vuole anche bene uno per uno a tutti quelli di cui parla, e non importa che tu sia il campione del mondo in carica o la penultima in WC.

E che questa volta non se l'era neanche cercata. Decine di volte si è presentato al via in condizioni fisiche in cui una persona sana di mente sarebbe stata a casa, o ha affrontato tracciati evidentemente non alla sua portata, ieri stava solo percorrendo un tratto di bosco come ce ne erano tanti altri, dove ci hanno corso anche molti e molte altre. Il suo volo poteva farlo chiunque. E chiunque poteva rimanere appeso ad un filo del gonnellino del suo angelo custode.

Il nostro è un gioco bellissimo, ma, come tutte le cose che si fanno in montagna, è un gioco pericoloso.

E mille grazie ad uno fra Michele, Gabriele, Raffaele, Uriel, Raguel, Zarachiel, Remiel, Camael, Jophiel, Zadkiel, Simiel, Orifiel, Zachariel, o come cavolo si chiamano gli altri arcangeli, perché con il cavolo che un angelo normale riusciva e tenerlo su, quello lì.

2 commenti:

  1. Sterminate volte grazie da Stegal

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  2. Anche noi gli vogliamo bene e da questo articolo si capisce che gliene vogliamo tanto. ❤️

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