5 maggio 2024

O-coppa Italia a Maniago e Valeriano

Quando io ho iniziato a correre in M35 c'era un unico problema. Si chiamava Carlo Rigoni, e vinceva sempre lui. Poi, a seconda degli anni, c'era un numero più o meno alto di altri atleti forti, con cui però tutto sommato potevo giocarmela, nel senso che se facevo la gara della vita o poco meno, potevo anche batterli. 

Ad un certo punto si era più o meno sempre gli stessi, ci si conosceva bene, ci divertivamo parecchio, e le gare erano un gran divertimento.

Poi l'età ha iniziato a fare il suo corso, con effetti differenziati (o con percezioni differenziate degli effetti) e quelli che un tempo correvano tutti in M35 si sono sparpagliati fra divano, M35, M40, M45 e M50. E, in più, in M35 ultimamente sono entrati dei veri M35, che sono dei post elite poco post e molto elite e per me scegliere la categoria è diventato un cruccissimo:

meglio correre in M35 che è tecnicamente più stimolante ma contro gente che (almeno in bosco) se loro non vengono rapiti da un unicorno che invece a me dà un passaggio, non batterò mai, o correre in M40 o M45 che sono tecnicamente più facili e un po' più corte e non ci sono avversari fortissimi e quindi ho discrete possibilità di vincere, o in M50 che è tecnicamente ancora più facile e ancora più corta ma ci sono avversari fortissimi che però ho qualche possibilità di battere anche senza l'aiuto degli unicorni?

Maniago & Valeriano sono state le prime gare in cui mi sono posto davvero il problema, giungendo ad un compromesso che mi sembrava onorevole: coppa Italia sprint in M35 e Campionato Italiano Middle in M50. Per la serie, come invecchiare di 15 anni in una notte.

Il sabato si corre a Maniago, quel bel posto la cui squadra di orienteering ha quel nome simpatico (Semiperdo), dove in periodo dal tempo pessimo, il meteo ci grazia per quasi tutta la gara, e mi godo una M35 fronte retro, che sono effettivamente in grado di onorare al meglio, o almeno al quasi meglio.

Parto malissimo, perché alla 1 mi sembra di essermi già perso, ma le gambe mi portano nel posto giusto, io mi prendo la briga di leggere il codice della lanterna che ho davanti, è la mia, e me la cavo con una ventina si secondi persi, che non avrebbero cambiato nulla.

Per il resto, mi addormento un pelo alla 7, sbaglio scelta alla 9 e probabilmente anche alla 10 e alla 11, mi impappino a trovare la galleria della 18 ("perché andavi così piano?" mi chiede Cipriani dopo avermi visto da quelle parti) e a decidere come andare alla 19, ma per il resto non sono male, e corro abbastanza in fretta, e mi porto a casa il terzo posto e la solita bottiglia di vino per mia moglie (che io sono astemio).  

La domenica si corre in quello che dalla vecchia carta sembrerebbe un perfido bosco, ed in effetti lo è abbastanza, e io dopo notti insonni di riflessioni decido di giocarmi i miei primi Italiani Middle M50, per il gusto di confrontarmi con Pin (che su una carta del genere dovrebbe polverizzarmi), Cipriani, Hueller, Boneccher,  Grassi S, Madella, Corona P, Cavara M. ecc. ecc. ecc. Consapevole che su questa carta qui in M35 non mi basterebbero neanche gli unicorni, che se avessi fatto un buon risultato in M40 o in M45 avrei pensato ("sì, ma quelli forti erano in M50..."),  e che su questa carta qui non è che tecnicamente potevano esserci grossissime differenze fra il tracciato della M50 e quelle teoricamente più difficili.

Senza stare qui a menarla troppo, credo correre la M50 sia stata una buona idea, perché

  • mi sono divertito molto
  • mi sono giustamente dovuto accontentare della medaglia di legno dietro Cipriani - Pin - Hueller
  • ho corso al meglio di quello che la mia tecnica orientistica mi permette dopo così poche gare in bosco dall'inizio dell'anno (che non è moltissimo) 
  • ho giustamente subito l'onta di essere preso da Pin che partiva 2' dopo di me e ancora di più quella di fargli sbagliare quasi tutte le lanterne successive perché io partivo troppo a caso e lui non aveva il coraggio di lasciarmi andare in mona e proseguire per la sua strada
  • ho fatto veramente bene sol una manciata di lanterne (1, 9, 12, 15)
  • ho fatto veramente male la 7 nonostante fosse evidente che un anno prima di trovarla ero finito nella depressione che mi ci poteva portare, e la 10 nonostante fosse bastato accorgersi che dovevo scendere due curve di livello)
 Ecco, tutto qui.






2 commenti:

  1. In questo periodo va di moda il passaggio nel barrato bianco \ oliva: punto 4 di Maniago, partenza di Ziano di Fiemme...

    RispondiElimina

non lasciate commenti anonimi, suvvia...