Alla prima gara della Südtirol Cup 2025, ad Andriano, per chi andava sul podio c'erano palio delle cassette di mele fuji, ottime. La seconda gara del circuito è a Meltina, meno di 15 km da Andriano, ci saranno sicuramente le mele anche lì. Quando ci svegliamo nello splendido B&B dove siamo andati a fuggire dal mondo per il fine settimana, mentre il cielo conferma le spiacevoli previsioni meteo dei giorni precedenti, istruisco l'Anto sulla missione che ci attende: due podii, due cassette di mele, tiriamo avanti fino a giugno.
Ad Andriano mi sentivo una schifezza e ho corso in M35 per evitare quelli forti in M45, adesso mi sento molto meglio e mi iscrivo in M35 perché è la più lunga che posso permettermi dignitosamente. Ci sono Lorenzo Vivian, Michele Ausermiller e Roberto Pradel e vale anche come titolo altoatesino long. Ma tanto io non sono altoatesino.
La mia attrezzatura da uomo di mezza età, che la cartina senza occhiali non la legge neanche morto, ha due nemici: il sex appeal e la pioggia. La battaglia contro il primo l'ha già vinta a mani basse nella due giorni di Genova ("perché corri con gli occhialetti da piscina?"), quella contro la pioggia l'ha persa a Meltina, e probabilmente la perderà sempre: gli occhialetti scivolano troppo in alto sul naso, si bagnano, si appannano, stanno troppo in giù se sposto l'elastico, ecc. ecc. Ma comunque senza è peggio. Per la prossima volta valuterò maschera e boccaglio.
La 2 è la tratta lunga, decido di essere mooolto prudente e di fare tutte le strade possibili, che sulle strade sono veloce e non sbaglio. Le abbandono giusto sul semiaperto vicino al punto, che è in realtà molto aperto, e ci arrivo senza troppe indecisioni. Vivian ci mette 32'' di meno, Ausermiller 20''.
Per la 3 basta girare attorno al montarozzo e ne approfitto per iniziare a litigare con i miei occhialini regalando 10'' a Lorenzo e 20'' a Michele, poi continuo anche andando alla 4, approfittandone anche per fare l'unico vero errore della mia gara: mi distraggo un po' per tentare di pulire gli occhiali e di convincerli a stare dove vorrei io e prendo un vallone per l'altro (non che fossero proprio uguali, invero). La vista dello stagno mi salva da danni peggiori, ma sono altri 20'' da Mic e addirittura 1'28'' da Lor.
Insomma, loro vanno più veloci di me e sono più precisi di me, ma fortunatamente l'orienteering è sempre l'orienteering, e Ausermiller alla non irresistibile 13 va un attimo in confusione e mi regala 35'', e alla banale 14 va in confusione molto di più e me ne regala 53'', così anche se la scelta molto prudente seguendo le fettucce degli esordienti per andare alla 15 non pare la migliore (+24''), e se perdo un attimo il segno alla 15 pensando di essere alla 14 (+30''), alla fine riesco a tenermi dietro Michele di 21'', cosa che lui non gradisce molto (ma potrà lavare l'onta già sabato nella middle di coppa del Trentino). Vivian è tirchio e non mi regala una sega, e in tutta la gara le uniche lanterne in cui riesco a fare meglio di lui sono la 14 (inspiegabilmente -27''), la 17 (ben 2'' in meno) e la 100 (addirittura 3'' in meno, perché ho davanti uno più vecchio di me che va come un missile e non esiste che mi faccio fregare allo sprint da Matusalemme, anche se è straniero e quindi, per definizione, fortissimo).
Chiudo 2°, l'Anto 3°, e la missione stra.fallisce perché non solo non c'è traccia di cassette di mele, ma la M35 è anche l'unica categoria master in cui danno i biscotti solo alle donne e io non porto a casa nulla di commestibile. Sgrunt.
intanto benvenuto tra gli anziani. In secondo luogo un suggerimento: se gareggi per i premi seleziona accuratamente chi organizza. Molto spesso gare di primo livello gratificano i vincitori molto di più di certe gare nazionali, e non faccio nomi. Zonori
RispondiElimina"benvenuto fra gli anziani"???? ma se sono quindici anni che corro in M35?????
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