22 dicembre 2009

Ori-bells by Trent-o

Lo scopo era quello di combattere un po' di crisi d'astinenza, ed è stato abbondantemente raggiunto. In più la garetta pre natalizia, con obbligo di cappello da Santa Klaus, organizzata dagli instancabili del Trent-o, è stata tecnicamente più interessante di quello che il piccolo sobborgo di Trento, tuttaltro che un labirinto medievale, facesse pensare.

Giornata serena ma temperatura impegnativa: alla partenza il termometro segna +1, che diventa -2 poco dopo l'arrivo. Il cappellaccio sintetico fa sudare non poco, ma non dà certo fastidio.

La gara è mass start a sequenza libera, e fra i partenti i rivali più autorevoli sono Miori e Candotti, con la mina vagante di Segatta, che però si presenta raffreddato e a suo dire del tutto fuori allenamento. Per una volta si rivelerà vero.

Il clima è molto da panettoni, e già so che mi sarà fatale, dato che ormai ho capito che se non riesco a concentrarmi un minimo, impiego minuti ad entrare in cartina anche nel percorso alla corda. Poco prima dello start Andrea Rinaldi mette in guarda dalla 15, che è segnata con l'uno che scompare dietro al cerchietto: "Se ci punzonate la 5, fate poi la 15 sulla 5". Poi si parte.

Dato che tutti si buttano a ovest scegliendo di fare prima la parte sud della carta, decido di andare a nord, ma come previsto vado un po' a passeggio per il parco prima di imboccare il vialetto per la 13. Ci lascio una ventina di secondi. Che sarebbero stati utili.

17-14-15-6-16-10-12, spingo discretamente, le gambe non sembrano male, rimpiango parecchio i guanti che ho lasciato in partenza, e ho dietro incollato Candotti, arrivato alla 17 da altra via. Fatica a starmi dietro, ma sono talmente scarso con la punzonatrice manuale che ogni volta mi faccio riprendere al punto.

In uscita dalla 8 bisogna fare La Scelta. Io opto per fare la 3 e poi buttarmi a sud, e mi dico mentalmente "poi devo ricordarmi la 5". Non sono certissimo della scelta, ma corro quanto posso, e si sono pure scaldate le mani. Dalla 9 alla 2 cerco di accelerare ancora, ma avrei fatto meglio a dedicare qualche attenzione in più alla cartina. Infatti canno completamente l'uscita dalla 2, che, complice un portico da superare in ingresso, decido essere in un cortile chiuso, dal quale ri-esco dalla stessa strada allungando di almeno 40'' la strada per la 11.

Mentre vado alla 11 non ricordo se ho punzonato la 5 e controllo sulla carta. Il quadratino corrispondente è bucherellato e mi tranquillizzo: dopo la prossima posso andare al traguardo! Se non che uscendo dalla 11 faccio la "prova del retro cartina", che mi rivela la mancanza di una punzonatura, la 15. Già depresso per la storia del cortile, mi metto affannosamente a cercarla in carta, e quando la trovo mi riecheggia la voce di Rinaldi con la storiella dell'uno nascosto: ho saltato la 5 ma non me ne sono accorto perchè ci ho punzonato la 15.

Cerco sulla carta la 5, ci arrivo alla massima velocità che le mie gambe e un accenno di asma mi consentono e mi precipito verso il traguardo, dove però Candotti e Miori stanno già chiacchierando. Il cronometro dirà +46'' dal primo e +24'' dal secondo. Sono un po' pirla.

Il saggio insegnamento che ne ricavo è il seguente: se non riesci a partire decentemente, e fai fatica a ricordarti anche come ti chiami, almeno quando in cartina ci sono tratte da corsa campestre, approfittane per dare un'occhio alla carta. Male non può fare.



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