10 settembre 2010

TdR

...che poi vuol dire Trofeo delle Regioni. Quello di farmi convocare nella rappresentativa del Trentino per il TdR era uno dei miei obiettivi del 2010. La soddisfazione per averlo centrato è mitigata dal fatto che in M35 la concorrenza non è che fosse proprio agguerrita, dato che quelli che di solito vincono nelle gare regionali M35 sono in realtà M40 o M45.

Comunque. Una Long (che poi ri rivelerà una allungated middle) e una staffetta, con l'obiettivo di raccattare punti per il Trentino, e di battere Hueller, per "punirlo" per avermi messo in staffetta B con dei trial truffa (non quello forte) alla Jtt.


Il terreno è di quelli ostici, perchè Asiago ha delle zone a cui sono veramente allergico, ma la concentrazione è alle stelle. Che non si vedrebbero neanche fosse buio, dato che per cambiare piove. Pronti via e per ben cominciare giro la carta di 180°. Sto per lanciarmi in salita a destra del sentiero ma mi accorgo in tempo che non è il caso, e scendo un po' più guardingo verso sinistra.

Il bosco è scuro e il 15.000, pur stampato benissimo, è un esame optometrico permanente. Comunque procedo bene, riuscendo a leggere bene le forme del terreno e raggiungendo alla 4 Visioli che partiva 3 minuti prima di me. Sono cose che fanno bene al morale, e le gambe, che già davano ottimi segnali, iniziano a spingere ancora di più. Mi porto Andrea alla 5 e poi alla 6, ma lo abbandono andando alla 7, dove incontro Hueller, partito 6 minuti prima di me. Sempre più ringalluzzito, mi lancio verso la 8, ma poi decido di "accompagnare" Fabio, dato che mi sono un pelo deconcentrato. Ma per la 9 abbandono anche lui, e andando alla 10 raggiungo Dipa, partito 9 minuti prima. Vado come un missile!

Dalla 10 alla 11 l'unica scelta "lunga", che decido di affrontare con prudenza, optando per la discesa fino ad una radura dalla quale inizia un comodo muretto che mi accompagnerà fin sotto il punto, basta salire di 7 curve di livello. Il piano è perfetto e le gambe continuano a maginare. Peccato che il missile non si accorga che decolla da una radura posta quasi 400 metri prima di quella che aveva scelto, e quindi il conteggio dei sentieri lo porti in tanta mona. Daccordo, le due radure erano straordinariamente simili, e da entrambe partivano un muretto e due sentieri nella stessa direzione. Però le forme del terreno erano completamente diverse, e comunque quei 400 metri me li ero proprio fumati. Morale della favola, mi ritrovo a vagare in una zona a me ignota, chiedendomi dove sia la lanterna, e in seconda battuta perchè alla mia destra non ci siano le 24 curve di livello in discesa che sono indicate in carta.

Il Dipa mi raggiunge, e gli dico "per me siamo bassi" e lui pensa "per me siamo corti", ma non me lo dice, e lui prosegue quatto quatto in avanti mentre io vado inutilmente in su. Ci metto un po' a rendermi conto che sono un paio di costoni prima di dove vorrei essere, e se ne vanno 8 minuti, e con loro la possibilità di vincere la gara (chiuderò a 8'10'' da Roland). Mi lancio in discesa verso i punti successivi, ma il morale è bassino e perdo un altro po' di secondi alla 12, un altro po' alla 13 perchè una campeggiatrice vuole convincermi a fare una strada perchè tutti gli altri sono andati di là (ma io non voglio farmi influenzare, solo che aveva ragione lei), e qualche altro sulla 15 perchè inizio ad essere un po' stanco e pur sapendo che dovrei prendere il sentiero a sinistra, prendo quello a destra "che tanto poi sistemiamo".

Faccio benino la 16, la 17, la 18 e la 19 e sprinto come un matto, ma finirà davanti a me anche Grassi. La magra consolazione è aver portato qualche punticino al Trentino, dato che Hueller è andato peggio di me, e che con il miglior tempo nelle ultime 2 lanterne soffio il terzo posto a Visioli.

Nella staffetta del giorno dopo parto in seconda frazione, e quando prendo il via sono in condizioni psicologiche precarie. Passi che Friz mi dà il cambio con 4' dal primo e 3' dal terzo, ma non è neanche ancora arrivato al traguardo il mio bimbo partito in prima frazione in M12 da ormai 50'. Inevitabilmente mi incarto già alla prima, che pure era piuttosto facile, e rimedio subito altri 3' che chiudono ogni possibilità di rimonta. Alterno buone cose ad altre meno buone, su un terreno più facile di quello del giorno prima e con il 10.000 decisamente più leggibile.

Chiudo 6' dopo "Trentino 1", dopo aver cocciato un ginocchio contro un sasso per superare Grassi (che però era alla frutta e si è lasciato dare 20'' dalla 100 al traguardo). Dopo il traguardo cerco immediatamente Christian, che però non è ancora arrivato. Ma mentre organizzo le ronde di perlustrazione appare alla 100 e chiude la sua prova un po' contrariato ma non troppo spaventato dai 120' nel bosco.

Che il Trentino ha vinto per l'ennesima volta il TdR, lo sanno ormai tutti.

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