21 marzo 2011

Crittico della Valsugana

Un fine settimana a cavallo con il primo giorno di primavera, un tempo clemente il sabato e spettacolare la domenica, una manifestazione ormai consolidata, una società sportiva super esperta nell'organizzazione di gare, tanti mesi con gli scarpini chiodati in armadio e il pigiamino colorato in naftalina, e 300 bambini cresciuti che non vedevano l'ora di re incontrarsi per giocare di nuovo al loro gioco preferito: se non c'erano questa volta tutti gli ingredienti per un fine settimana di pura goduria, non si sa quando potranno esserci.

Eppure mai come questa volta ho sentito in giro tanto malcontento per come sono andate le cose, e mai come questa volta mi sento di condividerlo.

Premessa doverosa: la mia squalifica di domenica dovuta ad attraversamento di muretto non attraversabile era sacrosanta, e pirla io a non conoscere sufficientemente bene il regolamento da avere il dubbio che una striscia nera grossa fra un prato e una strada fosse solo una esortazione a non attraversare e non un divieto (ma adesso me lo ricorderò, giuro!). Ciò detto, al di là dei tanti rilievi tecnici per regole FISO non rispettate, che ho sentito da chi ne capisce più di me (e della pastasciutta promessa per il sabato sera che si è poi trasformata in un panino con la bondola per molti ma non per tutti) la miriade di squalifiche del sabato sera per attraversamento di una strada provinciale che dal vivo non vedeva passare neanche una macchina e che in carta non era riconoscibile da qualunque altra strada, l'esiguità di scelte di percorso (che almeno in M35 si contavano su una mano assommando quelle di 3 gare), e la presenza nella carta della notturna di particolari su cui sono state fondate altre squalifiche, che sarebbero state scarsamente visibili anche di giorno, mi fanno dire che il Crea Rossa sia decisamente incappato in un fine settimana da dimenticare.

Eppure, come dicevo, le premesse erano più che favorevoli e l'atmosfera del sabato pomeriggio poco fuori Roncegno erano quella di una scuola elementare all'inizio del nuovo anno, con i primini a guardarsi intorno un po' spaesati, e tutti gli altri a salutare i compagni dell'anno prima e a fare a gara fra chi era cresciuto di più durante l'estate. Certo, il nome del Bidello Panzottello sulla bacheca del M35 invece che in quello del MA dove è solito esibirsi, e ancor più la sua assenza dell'ultimo minuto proprio al primo giorno di scuola, avrebbero dovuto far capire ai più avveduti che la luna piena di quel giorno non sarebbe stata molto fausta, ma si sa che gli avveduti fanno altri sport.


Si iniziava con la sprint del bosco di San Silvestro, ed era un peccato che dai più era considerato venale, dato che è vero che è una carta su cui l'unica scelta davvero intelligente è quella di rimanere sui sentieri e pedalare come i forsennati, ma poteva essere anche un buon modo per rientrare in confidenza con il bosco in modo meno traumatico di una Lipica Open. Personalmente, uscivo dall'orrido conoide alluvionale con altri 2 minuti abbondanti da Cipriani, che su un quarto d'ora di gara non erano proprio un attestato di benemerenza, ma lasciandomi alle spalle tutti gli altri, Casagrande, Grassi S. e Segatta in primis. Candotti mi scandiva nelle orecchie 0-2, 0-2, 0-2, ma avevo grosse speranze di pareggio entro le 12 ore successive.

Alla partenza della notturna la luna è nascosta dalle nuvole, ma la temperatura è meno rigida di quanto si potesse temere. Dopo la partenza a tradimento (dal “-30'' si passa direttamente al “via” senza nessun accenno a quaalche numero intermedio) sbando qualche secondo indeciso se partire con la cartina rovescia o meno, e poi mi avvio in solitaria per una strada da cui ben presto arrivano tutti in senso contrario. L'evidenza dei fatti mi dice che sono nel posto dove dovrei essere, ma quando un paio di minuti dopo mi trovo al buio, da solo, su una strada che finisce nel torrente dove l'acqua mi arriverebbe alle caviglie, mi sorge qualche dubbio. Eppure si deve andare proprio di là e così attraverso il corso d'acqua con il risultato che dopo 3 minuti di gara ho i piedi bagnati ed entrambe le scarpe slacciate (e non posso certo perdere secondi preziosi per allacciarle...). Un sentiero da 16 curve di livello mi fa prontamente pensare ad altro, ma l'equidistanza è solo 2,5 quindi arrivo in cima con entrami i polmoni al loro posto. Lanterna 4 dietro il cimitero e poi via fra i rovi a cercare il fantasmatico sentiero che dovrebbe portare alla 5 in un amen. Mentre mi diletto fra le spine mi raggiunge Cipriani e insieme decidiamo di gettarci serenamente nel fosso, uscendone indenni. Fino alla 8 spingo bene e leggo velocemente, ma ad essermi fatale sarà la 9. Quello che di giorno (e con tanta luce) si rivelerà essere un passaggio di giallo-parco, a me sembra in cartina una strada asfaltata, e quando ci arrivo e non la trovo vado un palla. A raccapezzarmi e trovare la lanterna di metto un paio di minuti, e a quel punto ho la netta sensazione (giusta!) di aver buttato la gara nel cesso. C'è però ancora il tempo per tentare di evirarmi contro la catenella con targhetta di metallo che mi ritrovo piantata nel basso ventre senza il minimo preavviso, per la gita panoramica sul lungo lago dove varie microsimbologie sembrano fatte apposta per indurre in tentazione (ma io non casco né nel tranello di attraversare il recinto non attraversabile, né in quello di risparmiare 20'' tagliando dove invece si poteva) e per incontrare casualmente la 18 dopo che avevo perso il segno in cartina. Al traguardo, Cipriani è ancora una volta un paio di minuti davanti, e gli altri tutti dietro.

Il tabellone a questo punto recita 0-3 per il Cip, ma con la gara in centro storico ho grandi speranze di accorciare le distanze. Split alla mano (e scordando per un attimo che siamo stati squalificati tutti e due), la gara me la gioco nei primi 2 metri dopo il punto k, dove opto per la scelta bassa, sbagliata, perdendo 13'' che saranno sufficienti ad essere battuto ancora una volta, sta volta solo per 10''. Agli annali passerà però solo la tratta 19-20, dove mi sembra talmente impossibile che la scelta da fare sia quella di passare dalla 21 allontanandosi di 5 cm dalla linea rossa, che mi convinco che un striscia nera è non attraversabile solo se da una delle due parti c'è un verde privato. Peccato che il delegato tecnico a cui sottopongo il quesito non sia della stessa opinione.

Domenica prossima, gara regionale sulla carta di Vezzano, e lì non ci saranno scuse di sorta: da quella carta ne escono entro il tempo limite solo quelli che sanno fare orientamento.

Chissà se ci sarà anche il Bidello Panzottello. E che fine ha fatto sabato e domenica scorsi.

9 commenti:

  1. Qualcuno mi ha anche detto che i partecipanti alla sola gara nazionale TNCS (10 Euro di iscrizione), anche se vincitori, non hanno ricevuto alcun premio, in quanto l'organizzazione ha deciso di premiare solo i partecipanti alla "3 gg.". Se ciò corrispondesse al vero vorrei approfittare del blog di Dario per inviare vivissimimi complimenti al comitato organizzatore della gara, e alla Fiso che autorizza queste genialate.
    Stefano Zonato

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  2. Per amor di precisione, sono stati premiati i primi tre classificati della M e W 19-34...

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  3. Già, in fondo le altre categorie, anche se pagano uguale, sono solo di riempitivo ...
    zonori

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  4. In effetti.. almeno "un piatto di minestra" per la singola gara di Domenica era simpatico darlo.
    Secondo me non tanto per "l'oggetto" della vincita ma per la soddisfazione morale e la chiamata sul podio.
    C'è gente che è venuta da lontano per fare la gara Centri Storici nazionale e un minimo di gratificazione ci stava.

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  5. Zonori, sei poco coerente... non sei tu che ci hai fatto un sacco di filippiche sulle premiazioni che sono poco significative, poco partecipate, troppo lunghe... il Crea Rossa ha risolto i problema alla radice e tu adesso li critichi pure?!?!?

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  6. Caro Cosimo, hai letto proprio male, non li ho criticati, ho inviato loro vivissimi complimenti e li ho indirettamente definiti dei geni. Mi sembra diverso.
    Visto comunque che ora c'è un precedente illustre, se mai mi capiterà di organizzare una gara nazionale, vedrò anch'io di predisporre il giorno prima un paio di score (una delle quali notturna) nel cortile della scuola con classifica finale combinata, così evito di rompermi la testa per cercare i premi.
    zonori

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  7. Niente premiazioni ? ma anche percorsi non da centri storici, cantieri da evitare, gente squalificata, niente speaker, niente docce, zona partenza e arrivo non ideali....
    ... ma le classifiche non sono da pubblicare la sera stessa ? (M50)

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  8. Però adesso che ho vinto contro ogni pronostico il "crittico" potrei meritare la massima onereficenza orientistica disponibile e avere una slide sulle Ori-foto di DopolavOri a fianco dei big dell'orienteering ivi immortalati? In fondo dopo siffatta impresa credo di meritarmelo :)

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  9. Secondo me il premio libro titolo: "Dal velocipide a Bartali" merita ancora una volta l'oscar e 800 km per portarlo a casa lo ho incorniciato sotto il quadro del compianto nonno Gino

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