21 maggio 2014

Aspettando la Trans d'Havet

Dopo un fine settimana a corto di orienteering (e in attesa del prossimo, con gara regionale middle e campionato trentino long, per il quale però tutti fanno pretattica e ritardano a iscriversi, nonostante la scadenza sia oggi...) mi concedo un post off topic guardando a fra 2 mesi, quando correrò la Trans d'Havet.

È una di quelle corse da pazzi, ma ormai solo da pazzi medi, dato che con i suoi 80 km e 5.500 metri di dislivello ormai è una gara "media" (per esempio, la Dolomiti Sky Run, una gara meravigliosa da Braies a Bassano, che magari un anno o l'altro potrebbe anche scapparmi di fare, sono 136 con 11.800, e non è la più lunga) ed è l'unica che correrò quest'anno.

È l'unica perché mi sono detto varie volte che mi diverto di più ad andare a correre per conto mio, facendo un numero più ragionevole di km e non tirandomi il collo per star dietro o davanti a qualcuno, ma ho un conto in sospeso con questa gara. Anzi due.

https://www.youtube.com/watch?v=44e61RrslKUIl primo è che l'anno scorso ne sono uscito con le ossa rotte, nonostante abbia fatto solo la versione corta da 40 km. Che fosse partenza troppo veloce o crisi di fame da dissennata alimentazione pre gara, la mia agonia per tutti gli ultimi 10 km di discesa è un ricordo a cui vorrei sovrapporne uno migliore. 

Il secondo è che la versione corta mi è proprio sembrata una mezza gara, che mi ha lasciato il sapore di una cosa fatta a metà, perché questo percorso è stato pensato per farlo tutto, e farne metà fa perdere gran parte della sua bellezza.

Certo, considerando quanta fatica ho fatto l'anno scorso a Boale Fondi (una rampa micidiale che al confronto le famose zeta della Forcella Pordoi sono una passeggiata di salute), dove arrivavo dopo neanche 10 km, il pensiero di arrivarci quest'anno dopo 50 è un po' inquietante, ma se tutto va come potrebbe andare, potrei arrivarci nelle immediate vicinanze dell'alba, quando il mondo è tutta un'altra cosa, soprattutto sulle Dolomiti (persino quelle Piccole, come chiamano queste).

E poi sono curiosissimo di correre di notte (partenza alle ore 1.00), cosa che facendola con una organizzazione intorno e vari punti di controllo e di ristoro, è un briciolo meno incosciente che farla andando per conto proprio.

Per prepararmi sto facendo un lungo lungo lungo ogni 4 settimane, con l'ultimo da 56+2900 lungo il bordo fra la Val di Non e la Val d'Adige (e alla fine ero un po' stanchino...), il prossimo da non so quanto da Ala alla cima del Carega (dove passerà anche la gara) e ritorno a Rovereto, e il clou dal Primiero a Pozza di Fassa, passando per le Pale di San Martino, passo Falcade e passo San Pellegrino. E già non vedo l'ora, ammesso che vada via tutta la neve che c'è su).

Ma nelle ultime settimane ho fatto fartleck e ripetute in salita, che nelle prossime long di Coppa Italia devo essere anche brillante per rimediare al 13° posto di Laranza :-)


4 commenti:

  1. Ciao Dario! Ho letto il tuo "diario di fatiche" in una sera. Mi è piaciuto. Scritto bene, avvincente ed autoironico. Se non fosse che ogni due pagine pensavo ... "Dario è un folle" mi metterei a correre anche io ehehehe ! Buon allenamento! Lorenzo V.

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    1. sì, in pazzo, ma in buona e sempre crescente compagnia!

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  3. 7750 + 415 di dislivello... ecco perchè nessuno si iscrive. Lo spettro delle 2h incombe... :(

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