26 maggio 2014

Primo giorno sull'altipiano

Non si può dire che ci sia la folla, dato che gli iscritti in M35 sono 4, ma fra questi c'è Andrea Gobber, che è un pericolo. Lui è oggettivamente forte, ha avuto un glorioso passato in gioventù (tipo, stando al sito del US Primiero, nel 1988 vinceva il campionato italiano long M18 a Monte Livata e quello staffetta M15 (???)), un presente di tutto rispetto (secondo agli italiani long M40 l'anno scorso e secondo all'ultima coppa Italia M40), e un fisico che non ti fa venire il sospetto che passi in poltrona più di 5' al giorno, ma è uno di quelli che tengono sempre un profilo bassissimo, per cui quando ti battono sembra sempre una botta di culo, ma poi vai a vedere gli split e ti hanno sovrastato tecnicamente e fisicamente.

È la prima tappa della 2 giorni dell'altopiano (quello di Folgaria, per chi non fosse della zona) e sono in astinenza da 15 giorni, quindi vogliosissimo di partire, ma anche sufficientemente concentrato. Rischio di partire in ritardo perché faccio un giro di riscaldamento un po' troppo largo, ma, a parte dimenticarmi di accendere il gps, inizio bene, e alla 1 ho già preso Segatta, che partiva 4' prima di me, e che per l'occasione ha pensato bene di giocarsi già alla prima l'errorone che nelle ultime gare ci mette ogni volta. Per ringraziarlo del pensiero io vado a caso alla 2, per la quale basterebbe andare dritti costeggiando il muretto della 1, ma poi mi riprendo e vado via regolare praticamente fino alla fine.
I miei allenamenti invernali per saltare gli steccati si rivelano inutili prima della 6 e della 10, dove non ho il coraggio di provare, fra la 11 e la 12 mi mangio non so che insetto e corro per un po' con la paura di fare la fine di Sgiursgiù che era stato punto in gola da un'ape (ma io ci mangio dietro un po' di foglie di faggio per buttarlo giù...), alla 15 vado un po' troppo largo, alla 16 cincischio nei semiaperto e poi non c'è da fare molto di più che correre.

Gobber? Lui mi batte alla 5, alla 6, alla 7, alla 8, alla 10, alla 13, alla 15, alla 17, alla 21, alla 22 e alla 24, un sacco di botte di culo. Alla fine però gli sono davanti di 6', complici un suo brutto inizio, 2' gettati alla 12  e altri 2' alla 16.

Ipoteca sulla 2gg (anche se la seconda è una long dove a giocarsi 6' non ci vuole niente) ma il secondo giorno vale come campionato trentino long, quindi non si può certo partire per limitare i danni.




5 commenti:

  1. Nella mia dieta vegetariana un'insalata di foglie di faggio devo assolutamente inserirla ...

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    1. ma non è un piatto vegano! senza l'insetto, che va rigorosamente ingoiato, o meglio respirato, prima, l'insalata di faggio perde tutto il suo gusto sopraffino

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  2. Ciao "cugino"... sono lusingato di cotanto... rispetto.
    Nel 1988 in effetti non era una M15 ma una M18 o M20 non ricordo...
    ... e nell'individuale era la prima volta che, grazie ad un filotto di botte di culo, arrivavo davanti ad un certo Corona Pierpaolo... eh, eh, eh... non penso l'avesse presa molto bene...
    Ricordo che al tempo correvamo tutti con al polso lo stesso orologio Casio con il quale dopo aver puntonato il cartellino prendevamo anche gli intertempi punto per punto e poi li trascrivevamo sul retro della carta. Così poi si potevano confrontare scelte e intertempi.
    Già allora avevamo scoperto che le "botte di culo" nelle singole tratte sono indispensabili per vincere ma non sufficienti se poi commetti errori grossolani...
    Su questo ci devo ancora lavorare. Pensavo di chiedere a Pier qualche ripetizione, sempre che non sia ancora incazzato per quel 1988...




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    1. non vale! voglio esserci anch'io alle lezioni con Pier, che con me non è sicuramente incazzato, perché nell'88 giocavo a basket (ed ero alle medie...)

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    2. Siamo in tre, possiamo davvero chiedere al "maestro" Pier un po di ripetizioni!

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