10 aprile 2017

Como leic orientiring miting - dei 1

Giungo a Dervio per la seconda gara del Fu Trofei Centri Storici orfano del mio avversario n°1, passato dall'altra parte della barricata. Di solito quando mancano i miei avversari n°1 faccio schifo. Ma non può mica andare sempre così, no?

Per aumentare le probabilità di (in)successo, il mercoledì prima della sprint faccio ripetute sui 100 metri, per "aumentare la velocità". Non so se la velocità sarà aumentata, ma quando arrivo a Dervio ho la netta sensazione che i miei quadricipiti femorali si siano accorciati di 5 centimetri ciascuno. Gli esperti di preparazione atletica stanno ancora discutendo se bisogna o meno arrivare al termine degli allenamenti con il mal di gambe. Sono però tutti concordi sul fatto che arrivare con il mal di gambe all'inizio di una gara sia una cosa cristallinamente stupida.

La lochescion è fantastica: il riscaldamento si corre sul lungolago, con una corona di montagne di 2.000 e più metri che fa da sfondo. Se anche la carta fosse una ciofeca, il posto valeva comunque il viaggio. Anche la zona ritrovo è molto piacevole: c'è un sacco di gente, è caldo, sono tutti contenti, e c'è anche il baracchino della birra, forse lo hanno messo lì solo per il Bezzi, forse no; in compenso al ristoro ci sono solo delle fette biscottate e dell'acqua liscia molto quaresimali e dietetiche. Inoltre essendo una gara valida per il uorld renching tur ci sono atleti fortissimi, e anche in M35 sono schierati al via autentici fuori classe.

Dopo una partenza un po' stentata (3'' da un lanciatissimo Christopher Gallo alla 1, e 1'' da Paolo Mario Grassi alla 2 e alla 3) infilo 11 migliori tempi consecutivi, prima di prendere un altro secondo alla 15 e alla 16 dal Gallo e poi addirittura 4'' alla 17 [che evidentemente era meglio prendere da sopra tagliando fra le case, mentre credo di aver azzeccato tutte le altre scelte fino a lì, a meno forse della 8-9 che, da casa, sembrerebbe migliore passando dal vicoletto dalla 8 alla 1 e tagliando poi dal parchetto giallo rettangolare (o anche facendo il sentiero giallo a sud della 1, che volevo fare (ed è per questo che ero uscito dalla 8 ad est invece che ad ovest) ma poi ho cambiato idea all'ultimo)].

Plano alla 17 con 30'' di vantaggio su Christopher e 1'13'' su Ingemar: mancano 3 lanterne all'arrivo, sto andando alla grande, le gambe si sono completamente dimenticate delle ripetute sui 100 ed è anche tutta discesa. Sputtano 20'' andando in confusione in uscita dalla 19 e sbagliando l'entrata alla 20, ma sarei ancora in testa, se non ci fosse stata la 18.

Che c'era la 18 lo scopro solo all'arrivo, quando il mio stupido bigliettino degli split ha di nuovo il coraggio di dirmi "punches NOT ok", come a San Gimignano e io riguardo disperato la mappa. Mi lascio andare ad alcune parole non eleganti e trucido con lo sguardo tutti quelli che incontro nei successivi 5' (pardòn, Rosella), prima di avviarmi in un lungo mesto defaticamento lungo il lago, che si conclude con un adamitico bagno catartico nel lago (freschino...), su uno scoglio lontano da sguardi indiscreti.

Quando torno fra i civili mi è già passata, e penso che così posso saltare la premiazione e proseguire più velocemente con la tappa successiva del week end romantico con l'Anto, che prevede romantica pedalata lungo lago fino a Varenna, romantica traversata del lago in battello (che sarebbe più romantica se non ci fossero su anche autentici fuori classe, ma dalla vita non si può avere tutto) e romanticissimo pernottamento in camera di hotel con vista spaziale sul lago e le montagne dietro.

Per onor di cronaca, la gara la vince Ingemar, che è una specie di avvoltoio super specializzato, che non fa quasi mai il miglior tempo di tratta (a Dervio solo 1, ex aequo), ma non fa mai neanche grossi errori e, se sbaglia qualcun altro, lui c'è. Secondo GPM a 5'', molto più in forma di quello che si poteva ragionevolmente pensare dopo un inverno da neo-padre, ma abbastanza arrugginito da perdere 9'' alla 9) e terzi a pari merito, altri 7'' dopo, Ausermiller (che mi ha confessato che il suo cognome giusto è questo, non quello che aveva fino all'anno scorso) e Gallo, al quale è risultata fatale la 18, dove ha perso 50'' (ma almeno l'ha fatta, non come altri 3 pirla che l'hanno lasciata per strada, al secolo Simone Grassi, Fabio Cattaneo, ed il sottoscritto). 

P.S. naturalmente la classifica qua sotto è tarocca, l'ha prodotta per me il Perfido Organizzatore, dato che sul sito gli split degli sfigati che hanno fatto PM non ci sono...

6 commenti:

  1. Leggendo i tuoi post mi viene in mente quando da piccolo a scuola le maestre dicevano a mia mamma che ero bravo ma che non mi impegnavo abbastanza e che avrei potuto ottenere molto di più se solo avessi voluto... Tu sei un po' come il Perfido bambino con quell'aggiunta di sfiga che i tuoi avversari apprezzano sempre con piacere.

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    1. il mio prof di italiano delle medie si limitava a dire che ero come una Ferrari che va come una 500 (ma non mi ha mai spiegato come si faceva a fare andare la Ferrari come una Ferrari...)

      e comunque, io mi impegno un sacco!!!

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    2. Confermo. Nelle OriCup Dario è imbattibile. Sono le gare di un certo spessore che gli creano problemi. Freud direbbe "ansia da prestazione" :-D

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    3. eh, quando si corre contro i fuori classe, è quasi inevitabile...

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  2. Dario il baracchino della birra lo hanno messo anche per il sottoscritto, che se n'è scolata una alla castagna... Davvero ottima! Ed è evidentemente servita come consolazione preventiva per i i disastri che ho combinato il giorno dopo... :-)

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    1. beh, alla 7 hai fatto una scelta molto migliore della mia e fino alla 3 mi eri davanti :-)

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