2 novembre 2018

Primo titolo italiano, quasi

Mentre quello a cui domani e dopodomani cercherò in ogni modo di stare davanti vince la notturna a sequenza libera del Toscana Orienteering Classic, io torno alla gara di due sabati fa.

Ebbene no, nonostante il buon Galletti per un po' sia andato cianciando che Pedrotti era  finalmente riuscito a vincere un titolo italiano, non l'ho vinto neanche questa volta. Diciamo che ci sono andato più vicino che mai, ma un'altra lettura è che non ci sono andato vicino per niente.

Si correva a Mezzano il Campionato Italiano Sprint Relay, quella gara sprint a staffetta a 3, dove ci deve essere almeno una donna. Io una donna ce l'avevo (l'ho sposata più di quindici anni fa)(ma la foto è della gara del giorno dopo, a Caltena), ma non avevo un altro uomo. Così me lo sono fatto prestare. Sono cascato benissimo, perché mi hanno dato nientemeno che Carlo Cristellon, solo che non essendo del glorioso US San Giorgio, non correvamo per il titolo.

E già che non correvamo per il titolo, abbiamo vinto, contro ogni pronostico. C'erano varie squadre parecchio più forti di noi, in primis l'IKP A e lo Sport Club Meran, ma anche il Panda, e qualche altra. Solo che l'orienteering è l'orienteering.

L'Anto, forte dei suoi 3 allenamenti negli ultimi 15 anni, ha portato a casa un dignitoso 14esimo posto di frazione, ma con un distacco apparentemente siderale dalle prime. Così io sono partito con zero pressione addosso, puntando solo a divertirmi (e a cercare di digerire le due porzioni di lasagne al pesto consumate un po' troppo poco tempo prima della partenza).  

Il tracciato era decisamente divertente, con un cambio carta in autogestione (girare il foglio...) a metà gara, tante scelte, tanti posti dove ci si poteva perdere più o meno irrimediabilmente e, soprattutto, tante lanterne vicine. 

Anche questa sarebbe stata una cartina era molto adatta a me, ma io ero un po' arrugginito anche sulle sprint, tanto che già per andare alla seconda mi sono fermato in una piazzetta senza sapere dove andare. Poi però ho preso un ritmo decente, non sempre ho beccato al volo la scelta migliore, ma almeno l'ho fatto velocemente, senza perdere tempo in riflessioni esistenziali sulla strada migliore. Sono riuscito a rimanere sempre in contatto con la carta, ad anticipare ragionevolmente le scelte, a non piantarmi sul cambio carta, e a non fare errori significativi (ok, la scelta dalla 21 alla 22 potremmo anche chiamarla errore, ma insomma, non ho mai dovuto tornare indietro perché mi sono trovato davanti un muro o mi sono perso).

In gara non mi pare di superare nessuno, e do il cambio a Carlo senza nessuna aspettativa di classifica. Mentre aspetto che torni mi pare di sentire da Galletti che l'US San Giorgio è secondo dietro al TOL, ma non ci faccio granché caso: semplicemente non mi sembra possibile. Poi viene fuori che c'è stata una strage di staffette per PE, e che noi forse siamo secondi sul serio.

Carlo ci mette 2'' meno di me e supera il TOL (che, va detto, correva con due donne), e vinciamo :-)
Ovviamente niente titolo, ma non stiamo a sottilizzare (e speriamo che il mio Presidente faccia un po' di shopping in vista dell'anno prossimo).

Toscana, arrivo!!!




4 commenti:

  1. "Il tracciato era decisamente divertente, con un cambio carta in autogestione (girare il foglio...) a metà gara, tante scelte, tanti posti dove ci si poteva perdere più o meno irrimediabilmente e, soprattutto, tante lanterne vicine"
    Non lo metto in dubbio, ma il 33% delle staffette che viene squalificata per PE o PM fa riflettere ...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. vuol dire che un bel po' di gente non legge i codici delle lanterne, e un altro po' si fida tropo dell'air :-)

      Elimina
  2. Un onore essere su un podio nazionale con un grande come te! Mitico Dario!!!
    Mauro - Tarzo

    RispondiElimina

non lasciate commenti anonimi, suvvia...