8 maggio 2020

Quel che si pu-O

Dopo un doveroso minuto di silenzio per i campionati italiani sprint 2020 (pace all'anima loro), che erano in programma per sabato prossimo a Feltre (e che in assenza di qualsiasi riscontro posso dire che avrei vinto a mani basse in M35), eccovi un breve racconto dell'orienteering possibile ora come ora.

Auto-garetta ai Bindesi, sulla carta made in Cavazzani, dove si è corso qualche anno fa. Carta piuttosto bastarda, con molto dislivello, un po' di rocce, scala al 5.000, e una vegetazione che in maggio comincia a disturbare un po'; il che, unito ad una certa ruggine nei miei automatismi orientistici (??) e ai primi innegabili segni di abbassamento della vista, mi occupa per un bel po'.

L'orienteering di oggi prevede avvicinamento rigorosamente a piedi, il che vuol dire nella fattispecie che dal ritrovo (casa mia) alla partenza, ci sono 5 chilometri e mezzo con 450 metri di dislivello, forse un po' tantini, dovrò dirlo al tracciatore.

Mi faccio religiosamente il minuto di attesa al -3, quello al -2 e quello davanti alla carta, appoggiata su un tavolino in mancanza delle cassettine regolamentari, mi canticchio i bip regolamentari, e poi parto, soffrendo un po' per il mancato tratto fettucciato fino al triangolo. Da lì in poi è più o meno vero orienteering, con la sola piccola differenza che mancano le lanterne, ma in fondo Stegal sono anni che corre le gare senza lanterne (e quando dalle parti della 18 ne trovo una fissa, lì da chissà quando, mi commuovo pure un po').

Già lì per lì mi pareva di averci messo un po' di più dell'altra volta, ma il cronometro dice che ci ho messo addirittura il doppio, ed è vero che nel 2015 ero 5 anni più giovane, che allora dichiarai "Gara pulita la mia, una delle più precise e concentrate della mia carriera" e che allora non avevo fatto 5,6 km di avvicinamento, però è proprio un po' troppo.
Quello sulla carta è il mio percorso di allora, quello nella foto quello di quest'anno: un po' più a spasso alla 3, MOLTO più a spasso alla 7, dove non ho proprio capito una mazza di dove ero arrivato e ci ho messo un bel po' a rilocalizzarmi, troppo alto alla 8, e per il resto non malissimo, per quanto lento ed esitante.

Ho vinto, ma quando c'è qualcun altro è più divertente...

Ah, poi naturalmente un'altra decina di km di defa, come dicono i giovani d'oggi.




1 commento:

  1. Caro Dopolavori, l'area dei Bindesi che hai visitato possiede un percorso fisso di orienteering (una lanterna fissa, li da chissà quando..) posate 5 anni fa e quasi tutte ancora al loro posto.
    Un anonimo lettore, non quello anzianotto che si lamenta sempre.

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