2 ottobre 2022

A volte resuscitano

Dopo i miei penosi campionati italiani middle e staffetta del fine settimana scorso (dei quali non so se un giorno avrò il coraggio di scrivere qualcosa), la mia fragilissima o-autostima è ai minimi storici e sono fortemente tentato di disertare la 2 giorni della Valsugana per andare a correre e meditare solitario in Brenta. Ma dovrei alzarmi troppo presto e il tempo è così così, quindi opto per la terapia alternativa del suicidio assistito.

Avendo deciso che in M35 non ci sono abbastanza avversari, mi iscrivo in M45, dove non conta il numero di avversasi, dato che c'è Cipriani, alias il Cip. Per chi non fosse un intenditore delle categorie master, basti dire che oltre ad essere stato per me "Il Rivale" fino a qualche anno fa, è attualmente campione italiano middle M50, campione italiano long M50, campione trentino sprint M45 (per mia gentile concessione alla penultima lanterna...), nonché vincitore delle ultime 10 gare da lui disputate, fra M45 e M50. Fra l'altro l'anno scorso mi ha battuto in 5 delle 6 gare che ha corso in Coppa Italia in M35 (nell'altra ha fatto PM...).

O la va o la spacca.

Intanto, il primo giorno la spacca.

Il Fato, o uno scherzo sadico di quelli del Crea Rossa, lo fa partire 1' prima di me. Riesco a limitare i danni nel solito parchetto delle Terme e ad uscirne con soli 10'' di ritardo, che si riducono a 3 nella prima lanterna in salita, la 9. Qui la salita è lunga assai, e mi immagino di intravvederlo lassù, invece di lui non c'è traccia. Scoprirò solo poi che lui opta per una probabilmente non legalissima scelta a destra, che a lui fa risparmiare 34'' e a me impedisce di avvistarlo e sputar sangue per prenderlo.

Peggioro la mia situazione alla 12, dove mi scapicollo senza pensare un granché a cosa sto facendo e arrivo alla fontana dopo, prima di capire che sono andato lungo, buttando 15'' nel cesso. E poi cado anche nel trabocchetto della 15, che induce a stare sotto la linea rossa, ma di là non si entra nel parchetto. Ci cade anche lui, ma in ogni caso alla fine è 44 secondi davanti a me (che sono comunque più di 34).

Quella del secondo giorno a Passo del Brocon è una cartina ostica, che assomiglia un po' a quella in val Gardena, dove ho buttato alle ortiche una ottima gara per eccesso di fiducia nei miei mezzi da metà in poi. Direi che al momento non corro il rischio di peccare di eccesso di fiducia, se mai il contrario. Stavolta niente Fati e niente scherzi, e il Cip parte a distanza più che di sicurezza, 8 minuti prima di me.

Io mi imploro di partire tranquillo per entrare in carta, ma la prima è facilina e le mie gambe non mi danno retta, così ci arrivo con il miglior tempo, 17'' più veloce del Rivale. Però almeno non penso "oh, che facile, dai che oggi va via liscia" e mi limito a pensare "per la 2 via in curva di livello e prato diritto come linea di arresto", e casco dritto dritto nella buca, guadagnando altri 5''.

Per la 3 con il senno di poi era meglio rimanere nel semiaperto (che era parecchio aperto) e strisciare su lungo le rocce, invece salgo subito nel bosco. Ma gli dei oggi sembrano propizi e faccio di nuovo il miglior tempo, mentre il Cip si incarta un po' fra le rocce e scivola a 105'' di distacco, dei quali ne recupera 14 alla 4 che io faccio giusta ma un po' troppo titubante. Titubo molto meno alla 5, dove facciamo lo stesso tempo spaccato, mentre alla 6 gli do 5'', e gliene darei di più se non leggessi male il codice e mi allontanassi di un paio di metri dalla lanterna prima di tornare lì a punzonare.

Per la 7 meglio lui, io forse sono troppo prudente e prima di scendere lungo le rocce sto in curva per un po' troppo, lasciandoci addirittura 30'', dei quali me ne riprendo 16 alla 8+9.

La 10 mi sembra la tipica lanterna dove perdere gara - faccia e voglia di continuare a fare orienteering, così decido deliberatamente di prenderla MOLTO prudente, passando dalla 6 che conosco già, scendendo alla bucona e poi andando via in curva. Ci arrivo perfetto, forse un pelo TROPPO prudente, dato che ci smeno un centinaio di secondi e il primo posto, però non mi sono perso e non ho intaccato il mio fragile equilibrio psico-fisico!! Alla 11 di nuovo stesso tempo (e lui rimane davanti di 23'') e poi il Cip fa quello che di solito faccio io, cioè cicca un banale azimut da 75 metri. Mentre io cado nella buca con la lanterna, lui ravana lì intorno e mi dona 2', ai quali ne aggiunge 3 abbondanti alla 13, che io centro chirurgicamente appoggiandomi ad alcune forme del terreno, e lui no. Già che sono lanciato mi prendo altri 20'' alla 14 e posso permettermi di preoccuparmi un pelo cercando nelle buche sbagliate alla 15, dove perdo gli unici 20'' veramente persi della giornata.

Dalla 16 all'arrivo mi prendo il lusso di rifilargli altri 24+3+4+4+2 secondi chiudendo con la bellezza di 5' e 20'' di vantaggio, che su una gara da 29'35'' non è male 😎.

Chiudo questa gloriosissima giornata (per aver fatto una gara quasi pulita più ancora che per aver battuto il Cip nella due giorni ed essermi portato a casa una cassetta di mele golden) con una corsetta con Roberto Dallavalle (che ha vinto l'Elite in 34''...) in Cima al Monte Agaro da cui c'è una vista splendida su Lagorai, Pale di San Martino, Cima d'Asta e pure Carè alto e Brenta.



2 commenti:

  1. Vedo che ti sei preparato bene "a secco" :-)
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