Non sono stati in molti a scegliere il trittico Made in Bezzi del fine settimana scorso, ma hanno avuto torto quelli che non c'erano, perchè è stato proprio bello. Sprint il sabato pomeriggio in un boschetto che è risultato molto più ostico di quello che sembrava a prima vista, notturna (almeno da metà in poi...) in paese a Spiazzo il sabato sera, e middle la domenica mattina, in una curiosa carta che si sviluppa su quasi 1000 metri di dislivello.
Si inizia con la sprint. In M35 la griglia dei partenti non è molto affollata, ma ci sono nomi prestigiosi, come quello di Corradini. Per la precisione, ci siamo solo io e lui, ma correre contro di lui è comunque uno stimolo di per sè. E quindi parto, motivato ma non al top della concentrazione, dato che arrivo in partenza 2 minuti prima del mio start e 5 minuti dopo essere arrivato a Carisolo alla guida di un pullmino pieno di bambini. Il bosco non è facilissimo, ma diventa insidioso per la simbologia ISSOM da sprint, alla quale si arriva sempre un po' impreparati quando la sprint è nel bosco. Così dopo il primo punto quella che in carta sembra una autostrara è in realtà un sentierino. Ma mi ricordo di una gara dalle parti di Roncegno di qualche anno fa, e non mi spavento. Mi lascia molto più perplesso il prato con qualche castagno dove mi trovo andando alla 2 e che non riesco proprio a trovare in cartina. Ci metto un po' a rassegnarmi all'idea che il prato inglese che mi circonda sia il semiaperto di cui parla la carta, e aggiungendo questo (che per altro non mi risulta sia imputabile alle norme ISSOM) alla insolita scala al 4000, impiegherò fino a oltre la 100 per entrare davvero in carta. Aiutato in questo dal mio rivale di giornata, che raggiungo fra la 5 e la 6, perdendo qualsiasi seria motivazione per concentrarmi come si deve. Non facciamo trenino, ma da lì in poi andiamo avanti in parallelo, alternandoci nelle bestialità. Il fatto che fossimo solo in due non evidenzia nel risultato finale quanto siamo andati male (anche se non così male come il tempo kms sul sito FISO dice: c'erano anche ben 65 metri di dislivello che non sono stati contati...).
Altro giro altro regalo, notturna. La M35 si arricchisce di un nuovo concorrente, Segatta, che si presenta però in tono un po' dimesso, lamentando scarissimo allenamento. La gara come al solito comincia in ritardo, perchè alle 21 non è notte neanche un po'. Neanche quando partiamo è molto buio in realtà, e Bezzi sperimenta una nuova partenza "a raggera", molto coreografica e non eccessivamente cruenta. Io opto per la scelta "prima nord e poi sud", con un manipolo di altri valorosi, fra i quali il ventenne Cristiano De Agnoi, che al termine della gara mi dirà "all'inizio ho deciso di leggere poco per cercare di staccarti, ma non ci riuscivo" facendomi gongolare un po'. Per altro da gongolare non ci sarebbe un granchè, dato che dopo la separazione da Cristiano per scelta diversa dopo la 40, salto la 35 (complice forse il saluto ai bambini, che mi distrae un secondo, ma quello cruciale) e me ne accorgo dopo la 47, dovendo tornare indietro (anche un Dalla Valle farà lo stesso errore...) e perdendo quasi un minuto, al quale se ne aggiunge quasi un altro quando supero la 44 senza vederla perchè troppo concentrato sul raggiungere quelli che mi avevano superato nel frattempo (e che avevano saltato la 44 di slancio). Per concludere faccio una scelta idiota dalla 33 alla 39, che oltre a farmi arrivare dietro il mio rivale 2009 Miori, mi procura delle orticate che mi terranno mezzo sveglio per tutta la notte. Alla fine il cronometro dice che ho dato 6' a Corradini, ma gira voce che abbia corso senza pila e senza occhiali...
La domenica la pattuglia degli M35 si rimpolpa con Frizzera e Cipriani: come al solito quattro gatti ma almeno 3 di quelli feroci. L'unica cosa che si sa della carta è un po' scoraggiante: servono circa 60' per andare in partenza. La stima è forse un po' generosa, ma alla fine conterò 115 (sic!) curve di livello dal ritrovo alla partenza "alta" (a esordienti, bambini e senior vengono scontate ben 40 curve) e questa volta chi dice che bisogna essere in forma per arrivare allo start, ha ragione. Io ci arrivo pimpante, ma correndo perchè accompagnando i bambini me la sono presa un po' comoda, e patirò un po' verso il finale lo sforzo fatto. La gara si snoda a zete scendendo lungo un costone, ma è molto più faticosa di quello che il dislivello complessivo negativo farebbe pensare. Alla 1 raggiungo Friz che partiva 3' prima di me e come al solito questo condiziona tutta la mia gara. Non posso dire di averlo seguito, ma spesso in uscita dal punto sono stato frettoloso per non lasciarlo scappare via, e l'averlo raggiunto mi ha tolto da subito un po' di "cattiveria" agonistica. Nel complesso non ho corso male, ma ho seminato parecchi secondi fra le 115 curve. Pulito alla prima, ho perso un po' di secondi prima di credere che davvero ero alla confluenza di ruscelli a 1 mm dal cerchietto della 2, e mi sono fatto distrarre da un masso non segnato in carta alla 3. Alla 4 sono stato fermo a guardarmi in giro al termine del sentireo invece di andare dove pensavo fosse la lanterna (ed era), alla 5 mi sono impantanato fra i rami tagliati, alla 9 mi sono inspiegabilmente buttato nei prati a sinistra invece di scendere dritto, alla 11 mi sono guardato intorno per mancanza di un punto di attacco e sono poi uscito seguendo Friz invece che puntando al bivio di sentieri, alla 13 non ho guardato la descrizione punto e ho girato intorno al rudere per scoprire che la lanterna era dentro, e alla 15 mi sono giocato la gara nel breve tratto dal punto d'attacco (angolo del prato) alla lanterna. Ho buttato 1' e 10'' (quelli che mi separavano da Cipriani, primo su Corradini) perchè dopo aver scelto e individuato il punto d'attacco ho preso una direzione casuale invece di guardare la bussola (o girare di 45° rispetto alla direzione da cui venivo). Sono andato lungo e sono dovuto risalire. Inutili gli ultimi due migliori tempi.
Ho vinto un pirlo, mi pare un premio adatto.
Il fatto è che dovrei concentrarmi per un po' sulla tecnica, lasciando perdere i risultati. Ma quando mai io riuscirò ad andare nel bosco pensando "beh, oggi anche se mi battono è lo stesso, devo solo pensare a migliorare la tecnica"???
Avevo pensato potesse essere una buona occasione il trofeo Argentario di domani, una long sul malefico terreno tutto buche dei campionati italiani middle 2009, e mi ero iscritto in MA per non avere nessuna possibilità di fare risultato. Ma poi ho visto che in M35 c'erano Cipriani, Hueller, Corradini, Beltramba e Candotti, e non ho resistito...
La domenica la pattuglia degli M35 si rimpolpa con Frizzera e Cipriani: come al solito quattro gatti ma almeno 3 di quelli feroci. L'unica cosa che si sa della carta è un po' scoraggiante: servono circa 60' per andare in partenza. La stima è forse un po' generosa, ma alla fine conterò 115 (sic!) curve di livello dal ritrovo alla partenza "alta" (a esordienti, bambini e senior vengono scontate ben 40 curve) e questa volta chi dice che bisogna essere in forma per arrivare allo start, ha ragione. Io ci arrivo pimpante, ma correndo perchè accompagnando i bambini me la sono presa un po' comoda, e patirò un po' verso il finale lo sforzo fatto. La gara si snoda a zete scendendo lungo un costone, ma è molto più faticosa di quello che il dislivello complessivo negativo farebbe pensare. Alla 1 raggiungo Friz che partiva 3' prima di me e come al solito questo condiziona tutta la mia gara. Non posso dire di averlo seguito, ma spesso in uscita dal punto sono stato frettoloso per non lasciarlo scappare via, e l'averlo raggiunto mi ha tolto da subito un po' di "cattiveria" agonistica. Nel complesso non ho corso male, ma ho seminato parecchi secondi fra le 115 curve. Pulito alla prima, ho perso un po' di secondi prima di credere che davvero ero alla confluenza di ruscelli a 1 mm dal cerchietto della 2, e mi sono fatto distrarre da un masso non segnato in carta alla 3. Alla 4 sono stato fermo a guardarmi in giro al termine del sentireo invece di andare dove pensavo fosse la lanterna (ed era), alla 5 mi sono impantanato fra i rami tagliati, alla 9 mi sono inspiegabilmente buttato nei prati a sinistra invece di scendere dritto, alla 11 mi sono guardato intorno per mancanza di un punto di attacco e sono poi uscito seguendo Friz invece che puntando al bivio di sentieri, alla 13 non ho guardato la descrizione punto e ho girato intorno al rudere per scoprire che la lanterna era dentro, e alla 15 mi sono giocato la gara nel breve tratto dal punto d'attacco (angolo del prato) alla lanterna. Ho buttato 1' e 10'' (quelli che mi separavano da Cipriani, primo su Corradini) perchè dopo aver scelto e individuato il punto d'attacco ho preso una direzione casuale invece di guardare la bussola (o girare di 45° rispetto alla direzione da cui venivo). Sono andato lungo e sono dovuto risalire. Inutili gli ultimi due migliori tempi.
Ho vinto un pirlo, mi pare un premio adatto.
Il fatto è che dovrei concentrarmi per un po' sulla tecnica, lasciando perdere i risultati. Ma quando mai io riuscirò ad andare nel bosco pensando "beh, oggi anche se mi battono è lo stesso, devo solo pensare a migliorare la tecnica"???
Avevo pensato potesse essere una buona occasione il trofeo Argentario di domani, una long sul malefico terreno tutto buche dei campionati italiani middle 2009, e mi ero iscritto in MA per non avere nessuna possibilità di fare risultato. Ma poi ho visto che in M35 c'erano Cipriani, Hueller, Corradini, Beltramba e Candotti, e non ho resistito...
Nessun commento:
Posta un commento
non lasciate commenti anonimi, suvvia...