Ci sono gare in cui arrivi in fondo pensando di essere andato male, e così è. Ce ne sono altre in cui ti sembra di non essere andato malaccio, ma poi guardi i risultati e vedi che ci hanno tutti messo un'ora di meno e capisci che invece sei proprio andato malaccio. Poi ce ne sono di quelle che prima ti sembra non male, poi leggi e ti sembra male, poi fai due conti e insomma dai.
Domenica è stato il caso C, ma è un "insomma dai" da minimo sindacale. Dopo una partenza oggettivamente orrorosa (molto indeciso sulla 1, molto indeciso sulla 3, semiperso sulla 5) mi sembrava di essere andato discretamente da lì alla 18 e poi ancora dalla 20 alla 24 e mi ero tirato su. Poi all'arrivo scoprivo di essere 11esimo a 16 minuti da Rigoni, 9 da Miori e Christine Kirchlechner, e 2 da Ingemar, solo per nominarne alcuni, e mi ero buttato giù. Poi ci ho ripensato e considerando che correvo in MA (La Regia Provincia Autonoma di Trento ha deciso che la M35 non è una categoria degna di essere corsa), che da Rigoni 16 minuti in una gara da più di un'ora li ho sempre presi, e che Ingemar è arrivato quarto agli italiani Middle, insomma dai.
Eppure mi sembrava di essere partito molto più concentrato della gara scorsa. Eppure già alla 1 ho perso un minuto, mi pareva di aver fatto le cose per bene, ma non mi tornava un tubo. Forse ho guardato poco la bussola, forse sarebbe il caso che partissi un po' più piano. Sarebbe utile poter vedere la traccia GPS, ma mi sono accorto che non l'avevo acceso solo dopo la 3. 3 sulla quale ho perso un altro minuto, forse perché la 2 era effettivamente posata sbagliata e il mio azimut giusto è quindi arrivato in tanta mona. O forse perché anche il mio azimut era un po' sbagliato. Comunque un vero orientista quel terreno lo leggeva molto più velocemente di quanto abbia fatto io. La 4 l'ho fatta pulita, ma lento lento, mentre per la 5 mi sono macchiato contemporaneamente di due colpe (che effettivamente mancavano alla collezione della gara scorsa): attacco casual (arrivo fin lì e poi vado di là e vediamo) e mancata perseveranza (capisco dove sono, capisco dove devo andare, mi ci avvio dicendo a me stesso "occhio che 3 millimetri sulla carta sono 30 metri", ma mi fermo prima del dovuto e vado da un'altra parte a caso). Poi tanto per non farmi mancare niente per la 6 attraverso un doppio muretto con verdino in mezzo invece di prendere il sentiero che faceva il giro e portava diritto alla lanterna, dimostrando che fra me e la carta il rapporto era ancora tutto da costruire.
Qui vengo raggiunto da un giovincello del Monte Giner che partiva un po' dopo di me e qualcosa in me decide che è ora di darsi una regolata. La 7 la faccio prudente ma precisa rimediando ancora un altro minuto, ma alla 8 (non tecnicamente irresistibile in realtà) arrivo alla decenza. Fra me e la carta però l'amore stenta a sbocciare e alla 9 sono già di nuovo lì che faccio il giro del mondo e alla 10, dove c'è solo da correre, corro comunque più piano degli altri (o mi arrampico dalla parte più sfigata, non so).
La 11 è la tratta di campestre che sembra fatta apposta per me, e mi difendo onorevolmente ("solo" 1'20'' da Carlo). Ma alla 12 i problemi di coppia tornano fuori e ci metto un po' troppo a leggere bene che devo solo cercare un canalone (15'' più di Christine, per dire, che invece con la carta sembra essere in pieno idillio). Stesso copione per la 14, che prendo alla perfezione, ma facendo un giro disdicevole (arrivato in cima al dosso e resomi conto che ero troppo in alto ho pensato "almeno non perdo quota" e ho fatto il giro fino alla strada, ma poi dovevo comunque scendere).
Per la 14 ho sfruttato il sentiero che conoscevo già e ho fatto un breve decente azimut, per la 15 mi sembrava di essere stato un missile ma Christine ci ha messo 10'' meno di me, per la 16 non male ma era tutto sentiero e in zona punto c'è chi l'ha trovata per me, per la 17 evidentemente conveniva passare sopra dal naso e buttarsi giù poi, dato che in costa si correva malissimo.
Da lì alla strada mi supera Pradel a velocità doppia, e va bene che lui ha il baricentro più basso e su questo terreno è più agevolato, ma mi scazza e gli corro dietro. Poi lui va dall'altra, ma comunque il tempo alla 18 non è male (ma Ch. ci mette 40'' di meno: come cavolo ha fatto? Magari è passata a ovest della 21).
Per la 19 diventa evidente che per oggi l'amore non sboccerà. Prima vado un po' a caso, poi mi appoggio al torrente, poi non so dove sono, poi riconosco i due dossi ma quando mi lancio verso il terzo sbaglio direzione. Altri 2' da Ch. La 20 è lì ma Ch. mi dà 8'' anche lì (ma ne dà 6 anche a Rigoni, cosa aveva mangiato a colazione???). 21-22-23 le corro decentemente ma niente più e alla 24 faccio l'unica vera scelta di percorso decidendo che mi sono rotto le balle di far paludi e vado sull'asfalto, anche se è un bel po' più lunga. La scelta sembra essere buona, dato che su una lanterna da 4'20'' Rigoni me ne dà solo 20 e che riesco persino a darne una decina a Ch.
Insomma, se era l'antipasto dei campionati trentini long di domenica prossima, sono cavoli. Se era la fina del ripasso degli errori da evitare, bene così. E compimenti a Ch(ristine).
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