Prima di parlare, le gare bisogna correrle, perché tra quello che se ne pensa prima e quello che può succedere poi, ce ne può passare parecchio. Epperò io adesso la gara l'ho corsa, e quindi posso parlare, e dire che il secondo posto era il risultato minimo che mi ero prefisso (o prefissato?). Potevo anche fare PM, o PE o prendere 2', ma a meno di boiate colossali, il primo posto dietro a Rigoni era alla mia portata. E in effetti così è stato.
A Monghidoro 2010 per il secondo posto dietro a Carlo, e davanti a neanche un terzo degli orientisti di primordine che mi sono lasciato dietro oggi, ero felice come una Pasqua e anche qualcosa di più. Oggi ho più che altro l'impressione di aver fatto il mio copitino, e neanche tanto bene. Non ho ancora visto gli split, ma, quick route alla mano, ho fatto almeno 1'10'' di errori, quindi fondamentalmente oggi da quelli dietro mi hanno salvato le gambe, mentre quello davanti non bastava una testa migliore per raggiungerlo.
Dato che sono 4 anni che penso che la medaglia dietro Rigoni negli italiani sprint è "mia", e negli ultimi 3 avevo collezionato un 7°, un 4° e un PM, prima della gara ero nervoso come non mi succedeva da tempo. Solo la bellezza del posto del ritrovo, l'abbondanza di partecipanti, e l'atmosfera del Monde Bondone, che è pur sempre la "mia" (questa sì) montagna, mi hanno fatto arrivare al minuto 1h33' tutto sommato tranquillo. Ma poi di cavolate ne ho fatte parecchie. La prima, per cominciare bene, già andando alla 1, quando ho persino attraversato un muro non attraversabile, ma non mi sono costituito perché era talmente stupido attraversarlo, che sarebbe stato come denunciarsi alla polizia dopo essersi sparati in un piede. Se rimanevo su era meglio, o anche se non ci salivo affatto, era meglio.
Poi, una volta salito sulla strada dalla parte che mi sembrava più prudente, sono stato irreprensibile per quasi 2' (durante i quali, ad onor del vero, c'erano solo da azzeccare due bivi), prima di fermarmi ad addocchiare con occhio languido un cortile cieco 20 metri prima della strada che dovevo prendere per la 3. Una decina i secondi persi. Molto peggio è andata alla 5, dove senza nessuna spiegazione apparente (non c'era nessuno, non stavo pensando a niente) invece di girare semplicemente intorno alla casa mi sono buttato sulla strada sotto. E qui i secondi andati sono stati almeno 40.
Dopo una 6 dignitosa, solo la dea bendata mi salva dal buttare tutto nel c. alla 7. Leggo bene la carta e capisco che alla 7 si arriva solo da sopra, non vedo la scelta più intelligente (uscire diritti dalla 6, stare a destra dei primi gialli e a sinistra del terzo e sbucare alla fontana) e sbaglio in corso d'opera anche la scelta meno intelligente, ma efficace, che consisteva nel passare accanto alla 9. Distratto da chissà cosa non vedo il bivio e solo il provvidenziale incontro con il torrente (e l'ancor più provvidenziale angusta successiva discesa a sinistra) mi permettono di arrivare alla 7 in un tempo dignitoso (e quanto ho perso qui me lo sapranno dire solo gli split, ma direi fra i 5'' e i 10'').
Alla 10 penso distintamente "ma perché quello va in fondo al parcheggio invece di fermarsi qui dietro?" e solo dopo aver letto il codice della lanterna che stavo per punzonare mi lancio pentito al suo inseguimento, non prima di aver regalato agli avversari quasi una decina di secondi fra rallentamento, slalom fra le macchine e momento di imbarazzo. Dopo la 11 giurerei di vedere in carta un passaggio in cima al prato (che in effetti l'ingrandimento della cartina sembrerebbe confermare) ma arrivato a pochi metri la realtà sembra di un'altra opinione, e quindi ripiego prudentemente a destra, prima di dar fondo alle mie residue energie per la manciata di curve di livello e di lanterne che mancano fino alla fine.
Lanterne, le ultime, che mi ero studiato prima di partire, dato che dalla zona tende si vedevano benissimo e nessun divieto lo vietava. Recuperando così la manciata di secondi che parecchi hanno perso confondendo la 15 con la 16 o con quella che c'era subito prima del ponte, ma perdendo la possibilità di guadagnarne almeno il doppio con la Scelta Furba alla 14. Non ho nessun dubbio sul fatto che Stefano Rauss abbia goduto un sacco a mettere la 14 vicino ad un punto della carta dove la sovrapposizione della curva di livello con quella del muretto, rendeva quasi impossibile distinguere il muro non attraversabile, dalla sua continuazione attraversabile (in carta, buoni 2mm). È tutto da vedere se io me ne sarei accorto, ma avendo visto vari atleti seri (fra cui Simone Grassi, il primo M35 a partire) fare la scelta lunga che tornava alla stradina, non ci ho pensato un secondo (e forse meglio così, dato che tanti sono stati squalificati per essere saliti sul muretto in corrispondenza della 13, invece di fargli il giro da nord).
Il campionato italiano sprint M35 2014 si conclude così con Re Carlo sul gradino più alto del podio ("nuovo campione italiano sprint", ha detto Galletti in premiazione, sai che novità...) io secondo a un minuto e trequarti, e Paolo Mario Grassi una ventina scarsa di secondi dietro di me.
Giuro che se arrivo sul podio domani, sarò parecchio ma parecchio più soddisfatto di così...
P.S. proprio mentre stavo per pubblicare, sono apparsi sul sito della FISO gli split della gara, a meno di 7 ore dall'arrivo dell'ultimo concorrente (questa sì che è organizzazione!). Dicono che di secondi in tutto ne ho persi una cinquantina; che alla 5 ho fatto il 36° tempo su 37; che sono riuscito a fare meglio di Carlo in una sola lanterna, ma dove altri 4 hanno fatto meglio di me (la 10 del parcheggio...); che Ingemar si è giocato la gara alla 2 perdendo un minuto (senza il quale sarebbe stato terzo), mentre Gottardi il podio l'ha buttato alla 7; che mentre Rigoni e Cattaneo correvano lo sprint in 15'' pensando di essere veloci, Michele Giovannini lo correva nel favoloso tempo di -4'-42'', ma ancora meglio di lui faceva Davide Spagnoli, in -14'-42''.
E dicono anche che fra la 12 e la 16 ho dato a GPM 47'' e alla fine l'ho battuto di 18'': siano benedetti gli allenamenti (e gli arrivi) in salita!
" ... avendo visto vari atleti seri fare la scelta lunga che tornava alla stradina, non ci ho pensato un secondo (e forse meglio così, dato che tanti sono stati squalificati per essere saliti sul muretto in corrispondenza della 13, invece di fargli il giro da nord)."
RispondiEliminaGara equa a quanto pare ...
non capisco a cosa alludi: cosa c'è di non equo nello squalificare uno che scavalca un muretto evidentemente segnato come non attraversabile, in una gara in cui il regolamento dice chiaramente che se attraversi un ostacolo non attraversabile vieni squalificato?
EliminaNon era quella la disequità alla quale facevo riferimento, ma al fatto che chi parte tardi possa vedere i propri avversari (seri) fare una scelta anzichè un'altra. Del resto l'hai detto tu stesso: non ci ho pensato un secondo ...
RispondiEliminasu questo hai perfettamente ragione, mi sono molto stupito anch'io che si potesse arrivare così vicino agli ultimi punti e guardare "legalmente" le scelte degli altri. Il giovane Rauss dovrebbe prendere nota...
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