Secondo puntata della due giorni della Val Brembana, long in bosco a Dossena, "la mia gara", dato che pare sarà lunga e dura.
In effetti sarà abbastanza lunga e abbastanza dura, ma non sarà la mia gara, nonostante il beneaugurante primo posto alla 1 (seppur a pari tempo con il Perfido), apparentemente così banale da costare 15'' Emiliano, che si avvia verso il prato sbagliato prima di ravvedersi.Io invece mi ravvedo troppo andando alla 2, la prima delle due tratte lunghe lunghe. Dire che su quella tratta c'è una scelta, è come dire che per piantare un chiodo puoi scegliere se usare il martello o il cacciavite. Io imbraccio il martello, spingo come un forsennato su per la salita, che tanto gambe ne ho. Arrivo probabilmente con secondi su secondi di vantaggio sul mondo intero poco prima dell malgone a tre quarti di tratta, qui c'è qualcosa che mi fa dubitare di essere al posto giusto, e il sollievo nello scroprire che invece sono davvero dove dovevo/volevo essere, mi fa lanciare il martello nel prato e afferrare l'invitante cacciavite a stella, che al modico prezzo di svariate curve di livello in più, e soprattutto di una pendenza molto molto meno potabile, mi porta alla lanterna 3 minuti più lentamente dei martello-dotati, e con molto più acido lattico nelle gambe.
E ok che "tanto io gambe ne ho", ma andando alla 3 me la fanno pagare inducendomi ad una scelta non proprio magistrale (altro minuto abbondante regalato agli avversari).
Il furore agonistico mi sorregge per la 4 (1 solo secondo più lento del Perfido, partito con un razzo nel c.) prima che gara e morale vadano aff. salendo alla 5, dove basta seguire un banale prato, o al limite un banalissimo sentiero, e invece il cervello mi va in black out a metà tratta e comincio a vagare su e giù per la costa fino a che mi raggiunge Cipriani (partito 6 minuti dopo di me...).
Da lì alla 14 si sviluppa il nostro infelice connubio, efficacissimo nello spingerci entrambi ad andare alla massima velocità possibile, molto meno a farci leggere con attenzione la carta, così alterniamo tratte fulminee (8, 9, 10 e 14 su tutte) a emerite ravanate (11 sotto tutte).
Riesco a distanziarlo solo alla 15 e poi a staccarlo definitivamente sulla trattona per la 16, dove azzecco la scelta giusta, e mi lancio lungo il sentierino a velocità smodata, guadagnando 14'' su Corona, 48'' sul Perfido, 1'30'' su Martignago Dav, 2'30'' su Morara, 2'40'' su Cipriani, e vari giorni di male cane agli alluci, dato che le scarpe chiodate da orienteering non sono propriamente delle pantofole con cui sviluppare velocità sui sentieri.
Da lì alla fine ho ancora tempo per perdere una posizione rimanendo bassissimo alla 18 (la vedo lassù, 4-5 curve di livello sopra di me, e piango)(ma il Perfido ci perde 1'40'' e il primo posto, e piange molto di più), andando giù un po' tremebondo alla 19, incrodandomi su un roccione mica tanto attraversabile a pochi metri dalla 20, e mancando la 21. Succede che è su un dosso della pista da motocross, io non resisto alla tentazione di fare un salto come una moto da motocross, solo che salto troppo presto e passo con la mano troppo lontana dalla stazione, così la mia siac non registra il passaggio e io devo tornare su dal ripidissimo dosso per punzonare, fra i frizzi e i lazzi di Perfido & C. appostati a pochi metri dal punto.
Peccato, era una gara divertente (e mi sono anche divertito). Bicchiere mezzo pieno: non ho sbagliato le lanterne più difficili. Bicchiere mezzo vuoto: sono un pirla.
Dai carica la traccia che ci facciamo 4 risate :) https://www.livelox.com/Viewer/2-Coppa-Italia-long-2021/M35?classId=369358
RispondiEliminaper ragioni a me oscure il gps si è mangiato la traccia fino più o meno al punto 5, mi fa vedere altimetria e passo, ma non il tracciato :-(
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