10 settembre 2015

JTT a Passo Vezzena


Primo test match in vista dei Campionati Italiani Long* di fine mese, nello stesso posto (ma non sulla stessa carta) dove ho vinto l'argento agli Italiani Long dell'anno scorso, e sulla stessa carta degli Italiani Middle di quest'anno, dove non ho vinto un tubo.

Come dice Stegal, il tempo è splendido, e la gara è l'ideale per riprendere in mano una carta dopo le ruggini estive. C'è anche un sacco da correre, cosa che a me non fa mai male.

Dopo il solito crampo al braccio per far pigliare i satelliti al mio garmin rosa in mezzo al bosco, penso di partire prudente, ma la strada invoglia, e il punto d'attacco è chiaro, e trovo anche facilmente la lanterna, che mi sembra molto più vicina di quanto pensassi. Primo doppio rosso su winsplit (miglior tempo di tratta e miglior tempo totale) e via verso la seconda. Decido di aggirare il montarozzo e un uno due di radure, con tanto di buche fra una e l'altra, mi fionda sulla lanterna con un altro doppio rosso.
Ruggine piena invece alla 3: esco malissimo dal punto precedente (come farò in tutta la gara) e attacco da sotto lungo le rocce invece che dal comodo albero nel prato: 30 secondi persi.

Per la 4 si corre, e pure in discesa (che temo peraltro non sia il mio terreno ideale, visto il mio baricentro un po' alto). La prima idea è attaccare dal laghetto, ma poi la cambio e ci arrivo dal sentiero. Non so se da sotto ci avrei messo meno, ma l'azimut dalla canaletta a bordo sentiero è insperatamente preciso e altro d.r. Discreta ma non ottima la 5, meglio uscire subito sul prato e poi buttarsi giù, che cincischiare un po' nel bosco: Ingemar ci mette 10 secondi di meno.

Sul prato per la 6 vedo in lontananza Fabio, partito 4' prima di me. L'unica difficoltà è beccare il punto del sentiero da cui attaccare. Quando mi sembra di esserci, punto la bussola, guardo dove dice lei, e vedo Fabio uscire dal punto: uau! Lo raggiungo prima di punzonare la 7 (un azimut perfetto sotto la linea rossa: giuro che non ho taroccato la traccia GPS!) e lo stacco correndo verso la 8. Il punto di attacco non mi è chiarissimo, ma arrivo alle rocce, poi mi pare di vedere il verde 3, e poi in pratica la vedo. Ok, un pizzico di culo, e Ingemar fa 10'' meglio, ma va bene così.

Secondo quadratino rosa invece alla 9 (errore maggiore del 20% del tempo del migliore), alla quale faccio una scelta del tutto insensata, che non saprei spiegare neanche adesso. Ci arrivo precisissimo, ma è la scelta più stupida del mondo, e mi ci mangio 40'', senza neanche accorgermene, prima di riguardare la carta all'arrivo.

Sulla 10 ci si cade, sulla 11 molto meno. La linea rossa non mi sembra una buona idea e allargo per fare meno dislivello, vai a sapere se l'idea era migliore. Una volta arrivato in zona punto leggo il boschetto come fosse in stampatello e arrivo alla lanterna come se mi avessero detto dove era, però Emanuele Rebuli ci mette 33'' meno di me, e un po' mi scazza.

La sequenza 12-13-14 è fra le rocce e la prendo mooolto prudente. Ci entro con 1'45'' di vantaggio sul secondo, e ne esco con soli 37'' e due quadratini rosa, ma tutto sommato per oggi va bene così anche questa volta. Meno bene che esca dalla 14 di nuovo a casaccio e vada a pascolare nel verde 2 prima di ritornare sulla retta via: era una di quelle tratte dove dovevo guadagnare mezzo minuto su tutti, e perdo 8'' da Fabio.

Volutamente guardinga la 16 e poi a perdifiato per la 17, che per molti è stata perdigara. Accade che Eddy, in perfetta armonia di intenti con tutti quelli che c'erano a Passo Vezzena per il raduno dei giovani trentini, metta 4 lanterne in altrettanti avallamenti piuttosto vicini fra loro, e che in parecchi, in varie categorie, ci lascino le penne. Ora, gli avallamenti erano MOLTO evidenti e non si poteva confondere uno con l'altro, sulle lanterne c'era il codice che tutti potevano (anzi, avrebbero dovuto, da bravi orientisti) confrontare con quello riportato in descrizione punto. Se ce l'ho fatta io...

Campestre pura da lì all'arrivo, la cui specifica graduatoria è: primo Rebuli in 6'20'', secondo Pedrotti in 6'21'', terzo Gobber in 6'32'' e quarto Neuhauser in 7'8''. La graduatoria finale della gara invece dice primo Pedrotti in 1:01:21, secondo Neuhauser in 1:04:26, terzo Gobber in 1:07:32 (ottavo Rebuli in 1:50:29).

Sabato 12 nuova puntata di avvicinamento a Rovegno con il probante test di Barricata, la mia amica. Mentre Simone Grassi continua a sottrarsi allo scontro diretto rifugiandosi di nuovo in MA, saranno questa volta della partita in M35 anche Pin e Paolo Mario Grassi, oltre di nuovo a Hueller - Gobber - Neuhauser. Mi sa che ci divertiremo un sacco. 

* gira voce che gli Italiani Long di Rovegno saranno del tipo Rigoni-free, ovvero a scelta multipla anche per quanto riguarda la medaglia d'oro. Sinceramente (e poco sportivamente...) speravo che Re Carlo decidesse che la Val Trebbia era troppo fuori mano per estendere fin lì il suo regno, ma se è vero che invece non ci sarà per uno stiramento alla coscia, mi spiace un sacco e gli faccio tantissimi auguri.

2 commenti:

  1. Considerato come stai andando forte, considerato che se non c'è Rigoni il grande favorito dei Campionati Italiani sei tu, considerato che magari questa volta si riesce a fare delle premiazioni "umane"... no, ma tu stai pure tranquillo e non pensare alla gara del 26! :-)

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    1. tanto lo so che sei pagato dal Clan dei Lombardi (http://dopolavori.blogspot.it/2014/10/7-coppa-italia-long-casa-del-romano.html) che sono i veri favoriti dei CIL

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