24 febbraio 2018

VeNotte 2018

Può essere che l'abbia già scritto, ma VeNotte è da qualche anno una delle mie gare preferite di tutto il calendario orientistico. Un po' gioca sicuramente il fatto che viene sempre dopo un lungo digiuno, un po' semplicemente il fatto che è una gara stupenda.

In più le tracciatrici Anedda Sisters, evidentemente a forza di studiarci su hanno imparato tutti i trucchi di quel mestiere assolutamente unico che deve essere tracciare a Venezia, e quest'anno hanno fatto secondo me la più bella gara di sempre, non lasciando praticamente neanche una lanterna di relax, e dando quasi sempre almeno due scelte per niente banali. Il che a Venezia potrebbe anche sembrare facilissimo, ma non lo è per niente. Certo, la scelta di fare molte tratte abbastanza lunghe e di evitare le farfalle probabilmente ha facilitato loro il compito, ma comunque.

Io sono stato preso da un po' di panico del debuttante appena avuta la carta, e ho finito con le gambe  e la testa troppo fresche per pensare di avere davvero spremuto tutto, ma non avrei saputo fare di più, dato che se non continuo a pensare a spingere non riesco a farlo di default, e a Venezia se continui a pensare solo a spingere, ti perdi.

Perso, non mi sono perso neanche una volta, ma ho fatto due scelte scellerate: alla 2, che si poteva fare molto più sotto la linea rossa, e alla 16 che era molto più corta da sopra invece che da sotto. Per il resto, probabilmente la scelta di sinistra per la 6 era meglio della mia da destra, per la 10 potevo evitare la via trafficata, e per la 11 forse era meglio arrivarci dallo stesso percorso fatto poi per andare alla 12, ma soprattutto per questioni di traffico.

Il traffico è stata la cosa più scocciante della gara, e considerando che era un sabato sera non carnevalesco e invernale, non me lo aspettavo. Certo, non era ovunque, ma era molto più di quello a cui VeNotte ci aveva abituato. "As usual" invece la "location" sui generis del ritrovo, con spazi e bagni molto risicati. Ma ormai chi corre VeNotte ci ha fatto l'abitudine, e non è certo un motivo sufficiente per saltarla...

Come temevo, i Daves mi hanno battuto entrambi, di 9'' Senior, e di 1'16'' Junior. Mi hanno battuto anche altre 10 persone, ma erano tutte mooolto più giovani di me :-)

15 febbraio 2018

Oricup Perzen e Trent

Prosegue la lunga marcia di preparazione alla stagione orientistica 2018, per ora con garette in centro, che però aiutano almeno a non perdere completamente la confidenza con la bussola. Il bosco poi naturalmente sarà un'altra storia, ma meglio che niente.

Due gare nelle ultime due settimane (lunga vita all'Oricup! ve li ricordate quegli inverni di non tanti anni fa, quando non c'era NIENTE da ottobre a marzo?) una a Pergine sulla solita cartina, e l'altra a Trento su una cartina recentissima.

Due gare divertenti, che personalmente ho corso in modo più o meno tollerabile. Più tollerabile quella di Trento, dove a parte non usare i 4 minuti di mezzofondo fra la 10 e la 11 per leggere le lanterne dopo (e trovarmi quindi impreparato alla 16, dove stavo per andare alla 19) ho fatto quello che c'era da fare. Meno tollerabile a Pergine, dove ho sbagliato banalmente strada in uscita dalla 6, ho sbagliato tragicamente scelta per la 11 (e sono stato anche a ravanare 40'' in zona punto senza vedere la lanterna che era lì che mi guardava), e ho sbagliato scelta per la 17.

Quanto ai tracciati, il lavoro di Francesco Raimondo nella gara di Pergine è sembrato parecchio più appassionato ed efficace di quello di Giancarlo Gozzer in quella di Trento,  ma sul lavoro volontario e gratuito di chi ci permette di divertirci, c'è solo da dire grazie.

Sabato finalmente (o già? a volte i mesi passano così veloci) VeNotte, senza il Perfido Ruggero, assente ingiustificato. A giocarsi la vittoria saranno verosimilmente quelli dell'anno scorso (Curzio, Todeschini, Mannocci e Mukhidinov, con il primo una spanna sopra), mentre per i posti di rincalzo e la leadership provinciale (in mancanza dei primierotti che disertano in massa per motivi di boh) ci sono i pericolosissimi fratelli Daves. Lo Junior si allena molto meno dell'anno scorso, va un po' più piano, ed è impreciso un po' più impreciso, il Senior si allena molto più dell'anno scorso, va più veloce, e ha vinto a Pergine. Finire dietro ad entrambi mi causerebbe gravi scompensi, che ad inizio stagione non sono consigliabili. 

Per la cronaca, a Trento nel rosso ho vinto io (Daves Senior correva nel nero, un memory da cui mi sono tenuto alla larga): un po' per un grosso errore di Daver Junior alla 16, e un po' forse per un errore del mio cronometraggio sempre alla 16, perché non posso averci messo 3''...



3 febbraio 2018

Car-O 2018

Car-O 2018,
scusa se ho aspettato così tanto prima di scriverti, ma ormai sono un po' anziano e ho perso la reattività dei tempi d'oro. E poi ero impegnato a fare la preparazione atletica invernale.

I risultati per ora sono pessimi, ieri ho fatto la visita medica sportiva, e la stima della mia "età polmonare" è di 99 anni. È vero che l'anno scorso era di 107, quindi sono ringiovanito parecchio, ma considerando che ho cominciato a farmi di cortisone, pensavo meglio... E poi sul recupero post sforzo (la famigerata cyclette della visita medica sportiva...) sono stato una ciofeca: in un minuto ho recuperato 15-20 battiti meno dell'anno scorso. Speriamo che sia solo perché non ho ancora recuperato dallo sforzo della ecomaratona dell'anno scorso. In caso contrario chiederò alla FISO una deroga per iscrivermi in M60, che tanto quest'anno il Perfido Ruggiero corre in Elìte, Rigoni chissà se corre, i Grassi magari si imboscano di nuovo in M40, e io cosa ci corro a fare in M35? Per farmi battere da Ingemar ogni volta che sbaglio una virgola?

Comunque, veniamo a te.
Il calendario a dire il vero non è entusiasmante, e due titoli italiani, anzi, gli interi podii, sono già stati virtualmente assegnati con mesi e mesi di anticipo. Sto parlando degli italiani long e sprint, che vedranno questa classifica

1° Tizio
2° Caio
3° Sempronio

Gli italiani long e sprint si correranno infatti in provincia di Taranto, che magari sono dei posti bellissimi, ma sono a 9 ore di macchina in andata e 9 ore di macchina in ritorno da Trento, e a 5 ore e mezzo anche da Roma. Dopo il successone degli italiani long sul Gargano, che oltre ai piccoli disguidi tecnici (tipo che mancavano lanterne) ha portato 0 atleti alla pratica dell'orienteering, non riesco proprio a capire come abbiano potuto pensare di andare ancora più in giù, visto anche che girava voce negli anni scorsi, che le eliminatorie del campionato italiano middle (che piacevano un sacco agli atleti!) le avevano eliminate per non far star fuori la gente tutto il fine settimana. Comunque, tanti complimenti a Tizio, Caio e Sempronio, che potranno fregiarsi di un podio agli italiani, anzi due, e tanto negli annali non si vedrà che hanno corso da soli.

Ciò detto, dando per scontato che il momento clou della stagione saranno le gare di novembre di Max Bianchi in qualche altro incantevole paese della provincia di Siena, non sembrano affatto male neanche
  •  gli italiani middle di Passo Lavazé, se non altro perché c'hai il Latemar sopra la testa
  • l'ennesima long in Cansiglio, dove prima o poi dovrò pur riuscire a fare una gara decente
  • la middle sul Renon (Bz), se non altro perché c'hai il Catinaccio davanti
  • la 5 giorni d'Italia in Val Rendena (ma le iscrizioni non sono ancora aperte? boh)
  • la long del Primiero, che è sempre una garanzia
  • e naturalmente la VeNotte, l'unica a cui sono già iscritto
Non posso dire nulla della middle di Volpago, di cui nulla so, e di quella di Fuipiano Valle Imagna (anche se la descrizione del terreno sul sito ispira abbastanza: "La zona di gara va dai 1050 ai 1400 m sul livello del mare. Il bosco è di faggio, con visibilità da buona a ottima; presenza di aperti e semiaperti grezzi con molti particolari di vegetazione. Il terreno è a pendenza variabile, con coste ripide “addolcite” da zone ricche di forme dettagliate, di rocce e di massi. Notevole differenza di approccio tecnico tra le differenti aree del bosco."), mentre le altre sprint del calendario non sembrano particolarmente affascinanti, ma magari chissà.

Che poi lo sanno tutti che se mi mettono giù due lanterne io mi diverto anche a Porto Marghera e in un bosco di pioppi di allevamento lungo il Po, e quindi alla fine correrò tutte le gare che riesco, regionali, CSI e Oricup comprese...

Naturalmente farò anche qualche garetta sui monti, senza bussola e senza carta. Probabilmente correrò, anzi, ri-correrò
e poi mi piacerebbe fare il Kima, nella favolosa Val Masino, ma chissà se mi prendono, e il Trail di Corsica, ma devo trovare un modo per non farlo costare troppo.