26 maggio 2021

Dottor Freud e Mister Pedrotti

Dottor Freud, mi aiuti, anche questa volta ero in testa dopo le prime due lanterne, e ho finito decimo, a 21 minuti dal primo, non ne posso più, è evidente che la mia tenuta psicologica è minata da esperienze del mio passato che non mi permettono di dare il meglio di me.

Mister Pedrotti, io La aiuto volentieri, ma mi faccia capire cosa è successo esattamente, lanterna per lanterna. 

Allora, la prima era una tratta lunghetta, io ci ho messo quasi 8 minuti, ho evitato la costa che mi sembrava lunga e scomoda e mi sono buttato giù per poi risalire e attaccare il punto praticamente in curva dalla casetta. Poi sono tornato al prato e mi sono buttato giù per la canaletta.

Insomma, ha fatto dei ragionamenti e delle scelte giuste.

Direi di sì.

Poi cosa è successo?

Sono uscito velocemente dal punto e sono andato via in costa e poi mi sono buttato alla strada sotto perché correre in costa era scomodo, poi sono risalito e ho attraversato le piste velocissimo, arrivato al prato a bordo 3 mi sono buttato giù, troppo...

Ha notato che se saliva 5 curve in uscita dalla 2 risparmiava un sacco di strada e l'attacco al punto 3 era più facile? 

No...

Cioè non ha letto molto bene la carta

Beh, sono stato un po' frettoloso, forse

Vabbeh, proseguiamo

Per la 4 ho avuto qualche problema con gli alberi caduti, poi ho attraversato il torrente come un forsennato, mi sono spremuto tutti i decimi rimanenti ai miei occhi per vedere sul 15.000 il simboletto microscopico dell'altarino che mi indicava la curva giusta per la 5 e mi sono sparato lungo la costa, guardando sempre dei riferimenti più avanti per non scendere né salire, e arrivato al prato giusto sono salito in cima e ho trovato la buca, con il miglior tempo di tratta! Poi mi sono buttato giù alla 6 prima al sentiero e poi attaccando dal prato, poi ho puntato alle curvette per la 7, ho seguito il fettucciato fino alla 8, ho corso come un matto lungo il bordo del prato e su alla 9, 1 solo secondo più lento di Ruggiero!!

Mi pare di capire che ha letto bene la carta e ha progettato ed eseguito come si deve le varie tratte...

Credo si potrebbe dire così...

Poi?

Poi il patatrac, ho perso 10 minuti andando alla 10 girando intorno alle rocce sbagliate e facendo una fatica bestia a tornare indietro, per via degli alberi caduti.

Non sembrava difficile la 10, bastava orientare la carta e fare 50 metri di azimut fino al roccione

Ma io sono andato al roccione! Solo che era quello sbagliato!!

Ma aveva orientato la carta e fatto azimut?

...no...

Male, poi?

Poi ero indeciso se tornare fuori alla strada e tornare dentro dopo il casino, o stare fra le collinette, e ho fatto la scelta sbagliata, rimanendo fra le collinette facendo poi una fatica bestia ad attaccare il punto.

Cioè, mi faccia capire, Lei, che è probabilmente il più veloce della M35 sui tratti lunghi e uno dei più scarsi a districarsi fra le collinette, ha scelto le collinette?

...

Non sembrava proprio un'ideona, no?

...

Vabbeh, proseguiamo

Per la 12 mi sono buttato giù per la valletta sbagliata, ma lo ha fatto anche Morara!!

Ok, un errore parallelo, come dice Lei capita anche ai migliori, l'ha fatto anche Ruggiero il sabato, quindi non c'è da disperarsi. 

Eh, infatti non mi sono disperato troppo, ho ripreso Morara che mi aveva staccato andando alla 12, ho superato il baratro e lui, ho scelto di stare nel "tranquillo" a nord della zona svedese, correndo come un treno, e nonostante un po' di indecisione in zona punto, ho fatto il miglior tempo di tratta!!

Cioè mi sta dicendo che ragionando e sfruttando i Suoi punti di forza invece di inguaiarsi nei Suoi punti di debolezza, le cose funzionano meglio?

...eh, pare di sì...

Ma dai, chi lo avrebbe mai detto?

Vabbeh, comunque poi io e Matteo abbiamo fatto insieme la 14, primo e secondo tempo a 2'' di distanza uno dall'altro, e poi ho guardato un po' poco la bussola e l'ho portato ad asparagi invece che alla 15, e lui se ne è andato

Sembra che Lei non la guardi tanto spesso la bussola, eppure quando la guarda funziona meglio, no?

Eh, ma perdo tempo a guardare la bussola!!

...eh, ma se non la guarda lo perde dopo, no?

...già... comunque poi bisognava tornare nella zona svedese e l'ho fatta con pazienza, guardando bene la bussola e le forme, ma ero lentoooo!!

Cioè, mi faccia capire, quanto ha perso dal primo nelle quattro lanterne dalla 16 alla 19?

...11 secondi da Cipriani...

Una media di meno di 3 secondi a lanterna, sulle lanterne più difficili della gara, nella zona che il giorno prima l'ha vista pascolare come uno zebù: non sembra che questa idea di andare un po' più piano guardando bene la bussola e le forme sia così male, e non sembra neanche fuori dalla Sua portata, no?

beh, in effetti, vista così...

E la 20 e 21, che erano di nuovo due lanterne fisicissime?

Guardi, un fulmine: sulla 20 ho fatto 6:49, 15'' peggio di Ruggiero ma 1'01'' meglio di Cipriani; sulla 21 miglior tempo, 20'' meglio di Ruggiero e 13'' meglio di Cipriani. E poi allo sprint ho preso 6'' da Michele Franco, ma ho dato 1'' a Ruggiero e 14'' a Cipriani!

Insomma, mi faccia fare due conti... senza neanche contare le cose buone fatte prima... dopo che le botte in testa 10-11-12 l'hanno fatta un pelo rinsavire... e nonostante i 3 minuti buttati nel cesso alla 15... nelle ultime 11 lanterne, quelle nella zona che tutti ritengono sia quella a Lei meno favorevole... Lei ci ha messo... 42'05''... e chi ha vinto... 43'06'' 

...!?!?!...

Qui, conti alla mano, sembrerebbe che se Lei continuasse ad usare sempre le gambe che ha, e ad usare un po' più spesso anche solo quelle quattro competenze tecniche che è riuscito a racimolare in questi 10 anni e passa, le cose non andrebbero poi così male, non le pare?

....

Ecco, quindi la pianti con la menata dei blocchi psicologici, si decida a leggere sempre la carta e ad usare sempre la bussola, e la pianti di rompere i coglioni. 100 euro, grazie.

Grazie dottore, grazie!

(Senta, ma già che ci siamo, cosa cavolo centra la foto del balcone?

Ah, no, niente, stavo pescando una maglietta (che il mio Nemico ha fatto cadere dal balcone del quarto piano sul balcone del secondo piano) usando una gruccia piegata, un cavo dell'antenna della Tv e una prolunga elettrica. E' stato il maggiore successo del mio fine settimana). 


       

24 maggio 2021

Tonto

Quando le ho raccontato cosa ho fatto in gara, la vincitrice della W10, dall'alto del suo risultato, ha molto sinteticamente riassunto la mia prestazione con l'epiteto che dà il titolo a questo post. Non posso che sottoscrivere.

Siamo a Bellamonte, Val di Fiemme - Trentino, gran bel posto, non si vedono le Pale per via delle nuvole, in compenso il Lagorai è carico di neve.

Io sono carico di rogne lavorative e non chiedo di meglio di questo bosco per cercare di risciacquarmi un po'. Contrariamente alle previsioni non piove, quindi potrò limitarmi a risciacquarmi metaforicamente.

"Terreno scandinavo", pieno di paludi e con forme del terreno morbide, non esattamente il mio terreno, o almeno così dicono. Eppure le prime lanterne mi corrono incontro e alla 4, nonostante la mia non sia la scelta migliore, il secondo tempo di tratta (24'' peggio di Mario, che invece la scelta migliore la fa, ovvero, in assenza del recinto a forma fallica, tolto poco prima della gara e segnalato in partenza, si tiene alto al bordo dell'area vietata) mi catapulta al 3° posto, dietro a Mario e Davide.

Poi però sbaglio radura alla 5, e la rimonta iniziata con la sequenza 6-7-8-9 (non irresistibili, ma c'è chi ci lascia un bel po'), si frantuma alla 10, perché invece di arrivare al sentiero e seguirlo bravo bravo fino al bivio, mi metto a fare l'esperto di forme del terreno, lasciandoci quasi 2 minuti.

Molto rivedibile anche il mio approccio alla 11, dato che punto alla macroforma ma (come troppo spesso) guardo poco e male la bussola e arrivo da tutt'altra parte, e poi me ne vado un po' depresso da lì alla 15, dopo la quale decido arbitrariamente che si va alla 100.

Al mio arrivo Stegal si sgola come ai bei tempi, con complimenti del calibro di "il Pedrotti che non ti aspetti su questo terreno" e snocciolatura dei distacchi che ho inflitto ai vari Cipriani - Morara - Neuhauser. Solo che poi scarico, e viene fuori che i miei favolosi distacchi erano dovuti al fatto che avevo fatto due lanterne meno di loro :-(

In effetti, non mi pareva di aver fatto una gara così splendida da dare 1 minuto e mezzo a Matteo, che infatti invece vince (e mi avrebbe dato circa 3 minuti).




19 maggio 2021

Campionto italiano middle in Cansiglio


Se il sabato dei campionati italiani middle cominciano con Stegal che dice "benvenuti al Maracanà dell'orienteering", con Stefano Maddalena che incrociandoti ti saluta per nome, e con il tuo miglior nemico che all'arrivo sul campo di gara di abbraccia, anche se poi la gara va così così, non è poi sta gran tragedia.

Il mio obiettivo era essere all'altezza della carta, e ci sono riuscito solo a tratti.

Lei, la carta, era veramente difficile, e il solo fatto di non uscirne in lacrime sarebbe un gran risultato, se non fosse che prendere 15 minuti dal primo è piuttosto disdicevole, anche se si chiama Emiliano Corona e ha una bella manciata di anni meno di te.

Temevo di raggiungere Ingemar, che partiva 2 minuti prima di me, agitarmi e mandare la gara e remengo. Invece alla 1 il mio distacco da lui era aumentato, e alla 2 non lo vedevo già più neanche con il binocolo. Ed è un peccato, perché anche solo con 1'' meno di Ingemar, era bronzo (come al solito, lui magari non va velocissimo, ma non sbaglia. E qui l'importante era non sbagliare).

Il mio peccato originale è stato fare benino la 1, lento ma preciso, e di pensare di essere entrato bene in carta. Con il risultato che mi involo a passo spedito a 90° dalla direzione giusta (leggere la bussola? giammai!) e anche se ci metto relativamente poco a capire quale crimine ho commesso, a quel punto sono distante anni luce dal punto, e con il mare magno fra me e lui. Nell'andarci incontro Mario, che partiva 4' dopo di me, ma più che lo spietato agonista che è solito essere, sembra Cappuccetto Rosso, tanto è vero che praticamente mi porta lui alla 2, ma andando alla non irresistibile 3 sbaglia tutto e perde 6 minuti.

Poi ci perdiamo di vista noi e io perdo di vista il mondo, tanto che non saprei assolutamente dire come sono arrivato alla 4 (stesso tempo di Emiliano, ma non l'ho mai visto, giuro...), nè alla 5 (che ho già visto andando alla 2, ma vago su e giù per le buche lì intorno), mentre per la 6 so benissimo che mi sono fatto uccellare da una lanterna che non c'entrava niente, e mentre ci andavo pensavo pure "ma dai, non può essere quella!!".

Nella lunga tratta per la 7, dove stacco un clamoroso 2° posto a due soli secondi da Emiliano, ritrovo Mario e insieme troviamo Davide Martignago e Matteo Morara: ci studiamo tutti a distanza, ma andiamo su almeno 3 percorsi diversi (Davide e Matteo pare vadano insieme). 

Per la 8 seguo spudoratamente Matteo, che mi sono fatto l'idea essere uno che di tecnica la sa molto più lunga di me, ma lo vedo molto indeciso (anche se torna sulla retta via prima di me), per la 9 decido di andare per conto mio (facendo meglio di lui) e per la 10 sono quasi certo di vedere lui e Davide andare in tanta mona. Quando mi decido a crederci e vado per la mia strada, la raggiungo effettivamente prima di loro, ma una scelta infelice li fa ripassare davanti andando alla 11 e poi procediamo a pochissima distanza fino alla 16, dove decido di fare una scelta diversa, mi infogno fra gli alberi caduti non segnati in carta, e tanti saluti. 

Non è di nessuna consolazione il fatto che Mario si sia nel frattempo ri-perso e mi  arrivi dietro di 6 minuti.

Andare piano piano piano, prudente prudente prudente, non fa proprio per me, almeno per il momento. Sono curioso di vedere come correrò qui in Cansiglio gli italiani middle del 2044.


14 maggio 2021

Campioni Italiani Open!

Per vincere una staffetta in elite, servono tre frazionisti che vanno come le schegge.

Per vincere una staffetta in M35, serve un frazionista che va come una scheggia, uno che va benino, e uno che si difende.

Per vincere una staffetta in Open, serve un frazionista che fa una buona gara, uno che non si perde, e uno che non faccia PE o PM e arrivi entro il tempo massimo. In che ordine farli partire è una questione di strategia di squadra, ma di solito il più forte parte per primo, "al lancio".

Noi siamo una staffetta mista mista, cioè mista di generi e mista di squadre, schierando Antonella Valer (US. San Giorgio), Roberto Larotella (Cai XXX Ottobre), e Dario Pedrotti (US San Giorgio), e siamo fra i favoriti per il non-titolo (incredibile che non venga prevista una medaglia e un titolo per i vincitori della categoria Open...).

In quanto favoriti abbiamo la necessità di disorientare gli avversari, così decidiamo di tenerci coperti e far partire al lancio un giovincello di belle poche speranze: se passiamo indenni la prima frazione, possiamo farcela.

Il giovincello di belle poche speranze raggiunge la 1 incollandosi al sedere di Neuhauser, poi decide che è diventato grande e sceglie una strada tutta sua, che lo porterà a vagare per 20' nei boschi a sud del ritrovo e a giungere alla 2 con qualcosa come 18 minuti di ritardo da Ingemar. Essendo tenace, si lancia con tutto il suo giovanile ardore verso la 3, vagando per altri 14 minuti totalmente in balia della carta, e giungendovi con 29' di ritardo da Ingemar. Da lì in poi metterà il suo giovane ditino sulla carta e procederà più o meno al passo, spaventato anche della sua ombra, riuscendo ancora a sbagliare la 6, la 7, la 9, la 11 e la 13 e chiudendo in 1h16'18'': 6 minuti in più del doppio del tempo di Ingemar, ma entro il tempo limite e con tutte le lanterne "ok" (provvidenziale in questo senso il suo controllo in extremis del codice della 11, un bastardo cocuzzolo uguale ad un altro cocuzzolo poco lontano, con un'altra lanterna, e lui al primo colpo aveva punzonato quella sbagliata).

A quel punto della gara la staffetta Mista-Mista è sesta, a 41' dall'oro, ma si è già giocata lo scartino e ha in mano le sue carte migliori.

Antonella Valer, rassicurata sul fatto che il marito non è stato inghiottito da qualche forra o da un animale feroce, parte sulle ali dell'entusiasmo e recupera 3 posizioni, con un notevole 3° posto di frazione, 2' meglio del giovincello di belle poche speranze, che, se in casa Valer-Pedrotti non vigessero ferree regole di alternanza nella preparazione pasti & lavaggio piatti, a questo punto sarebbe di corvé fino al 2040.

Roberto Larotella che parte già sul podio ma ancora non lo sa, stabilisce il miglior tempo di frazione rimanendo sotto l'ora di gara, e issando la staffetta Mista Mista al primo posto. Cosa che i prodi scopriranno solo varie ore dopo, quando quasi per caso si rivolgeranno alla Segreteria per vedere se per caso c'era un vasetto di marmellata anche per loro.

Il tempo finale è di 3h30'13'', tempo che potrebbe forse sembrare un po' altino, ma se il distacco della seconda staffetta, l'Haunold Orienteering Team è di 2h11' e nessuna altra squadra è riuscita ad arrivare in fondo, vuol dire che quelli della staffetta Mista Mista sono dei campioni. Quasi tutti.

7 maggio 2021

Underdog

Dopo la mia vittoria all'esordio di Lonigo, e le mie debacles nelle due successive sprint di Montecchio e Schio, il Perfido Ruggiero mi aveva suggerito che il ruolo di favorito non mi si addice.

Siccome la FISO mi ama, ha fatto in modo che nei prossimi vari campionati italiani io sia meno favorito di Galletti in elite (absit inuiria verbis).

I campionati italiani middle si corrono, sabato, nei boschi del Cansiglio, dove ho collezionato una serie imbarazzante di bestialità, persino nella più potabile parte alta, dove nel 2016 non sono riuscito a fare meglio che sputtanare una ara fino a quel momento ottima, sbagliando di 90° l'uscita da un punto banale, come raccontato nel "famoso post sul cartello"; nel 2017 sono arrivato addirittura undicesimo a 33' dal primo (e a 8' dal Perfido, "splendido" nono...); e nel 2018 sono riuscito a fare un errore da 24' (ventiquattro-minuti) uscendo di carta, come raccontato qui.

I campionati italiani long si corrono il 29 maggio a Collepietra, in Alto Adige - Sudtirol, una terra fantastica dove non sono riuscito a fare una gara decente che sia una.

Il tutto, nel mese di maggio, il mio mesus horribilis per eccellenza, nel quale ho collezionato solo prestazioni indecorose anche nei miei anni migliori (???), causa inspiegabili black out cerebrali che mi fanno smarrire anche nei posti più banali.

A questo si aggiunga che:

- quello che nel 2017 mi ha dato 33', DP anche lui, alto anche lui, ma lui ex nazionale e io no, ha pensato bene di sospendere momentaneamente la sua lontananza dalle gare, e venire a giocare con noi in Cansiglio

- ci sono tutti i più forti di questo inizio stagione (tranne Cipriani che per l'occasione è tornato fa i vecchietti)

- la mia kryptonite personale, Ingemar Neuhauser, quello che quando lo raggiungo mi perdo sempre, in Cansiglio mi parte 2' prima

- Davide Martignago mi parte 2' dopo, e il Perfido Ruggiero 4', tanto per non mettermi troppa pressione

Morale della favola, i bucmechers danno una mia medaglia alla stessa quota a cui davano Steven Bradbury vincente alle Olimpiadi invernali di Salt Lake City nel 2002...

 


 


4 maggio 2021

Coppa Italia Long Dossena

Secondo puntata della due giorni della Val Brembana, long in bosco a Dossena, "la mia gara", dato che pare sarà lunga e dura.

In effetti sarà abbastanza lunga e abbastanza dura, ma non sarà la mia gara, nonostante il beneaugurante primo posto alla 1 (seppur a pari tempo con il Perfido), apparentemente così banale da costare 15''  Emiliano, che si avvia verso il prato sbagliato prima di ravvedersi.

Io invece mi ravvedo troppo andando alla 2, la prima delle due tratte lunghe lunghe. Dire che su quella tratta c'è una scelta, è come dire che per piantare un chiodo puoi scegliere se usare il martello o il cacciavite. Io imbraccio il martello, spingo come un forsennato su per la salita, che tanto gambe ne ho. Arrivo probabilmente con secondi su secondi di vantaggio sul mondo intero poco prima dell malgone a tre quarti di tratta, qui c'è qualcosa che mi fa dubitare di essere al posto giusto, e il sollievo nello scroprire che invece sono davvero dove dovevo/volevo essere, mi fa lanciare il martello nel prato e afferrare l'invitante cacciavite a stella, che al modico prezzo di svariate curve di livello in più, e soprattutto di una pendenza molto molto meno potabile, mi porta alla lanterna 3 minuti più lentamente dei martello-dotati, e con molto più acido lattico nelle gambe.

E ok che "tanto io gambe ne ho", ma andando alla 3 me la fanno pagare inducendomi ad una scelta non proprio magistrale (altro minuto abbondante regalato agli avversari).

Il furore agonistico mi sorregge per la 4 (1 solo secondo più lento del Perfido, partito con un razzo nel c.) prima che gara e morale vadano aff. salendo alla 5, dove basta seguire un banale prato, o al limite un banalissimo sentiero, e invece il cervello mi va in black out a metà tratta e comincio a vagare su e giù per la costa fino a che mi raggiunge Cipriani (partito 6 minuti dopo di me...).

Da lì alla 14 si sviluppa il nostro infelice connubio, efficacissimo nello spingerci entrambi ad andare alla massima velocità possibile, molto meno a farci leggere con attenzione la carta, così alterniamo tratte fulminee (8, 9, 10 e 14 su tutte) a emerite ravanate (11 sotto tutte).

Riesco a distanziarlo solo alla 15 e poi a staccarlo definitivamente sulla trattona per la 16, dove azzecco la scelta giusta, e mi lancio lungo il sentierino a velocità smodata, guadagnando 14'' su Corona, 48'' sul Perfido, 1'30'' su Martignago Dav, 2'30'' su Morara, 2'40'' su Cipriani, e vari giorni di male cane agli alluci, dato che le scarpe chiodate da orienteering non sono propriamente delle pantofole con cui sviluppare velocità sui sentieri.

Da lì alla fine ho ancora tempo per perdere una posizione rimanendo bassissimo alla 18 (la vedo lassù, 4-5 curve di livello sopra di me, e piango)(ma il Perfido ci perde 1'40'' e il primo posto, e piange molto di più), andando giù un po' tremebondo alla 19, incrodandomi su un roccione mica tanto attraversabile a pochi metri dalla 20, e mancando la 21. Succede che è su un dosso della pista da motocross, io non resisto alla tentazione di fare un salto come una moto da motocross, solo che salto troppo presto e passo con la mano troppo lontana dalla stazione, così la mia siac non registra il passaggio e io devo tornare su dal ripidissimo dosso per punzonare, fra i frizzi e i lazzi di Perfido & C. appostati a pochi metri dal punto.

Peccato, era una gara divertente (e mi sono anche divertito). Bicchiere mezzo pieno: non ho sbagliato le lanterne più difficili. Bicchiere mezzo vuoto: sono un pirla.