26 maggio 2019

Gare varie, risultati simili

Portato a casa l'argento negli italiani middle, qualcosa nel "perfetto meccanismo" che mi aveva fatto andare a podio in tutte le gare nazionali disputate fino a qui, si è inceppato, e ho infilato un filotto di 4 gare con almeno una Grande Minchiata per gara. Anzi, a ben guardare, almeno due.

Campionato italiano staffetta Non concorro per il titolo, perché come tradizione l'US San Giorgio non riesce a schierare una staffetta M35 o M4, ma con Federico Caldini e Marco Giovannini corriamo per la gloria. Federico è troppo imberbe per permetterci di fare la M45, quindi siamo in M35. Io lancio, e lancio fortissimo, tanto che alla 1 sono già solo solissimo e andando alla 2 il bosco attorno a me è deserto. Ottima occasione per pensare "oggi è una passeggiata", e buttare tutto nel cesso. Vagolante per la 2, casuale alla 3, dilettantesco alla 4, patetico alla 6 (arrivo alla 9 e neanche me ne accorgo). Bene da lì in poi, ma nel frattempo ho preso 8 minuti da Simone Grassi e Massimiliano Cavara. Prima della fine gliene recupero 6, ma invece di lanciare Marco con 9 minuti sul secondo, lo lancio 2 minuti dietro. Ok, poi tanto comunque si scatena il diluvio universale, e la gara passa in secondo piano, però sono stato una vera pippa. Chiudiamo sesti.

Trofeo Carlo e Franco Altra staffetta, questa volta mista, una mixed sprint relay, ma con due soli staffettisti che si alternano: lei - lui - lei - lui. In squadra con Chiara Corridori, che non mi lancia proprio proprio in testa, corro a tutta la mia prima frazione, e decentemente la seconda fino alla 7. Poi uscendo dal punto supero un M18 o forse anche meno, e dall'emozione smetto di leggere la carta, con il risultato di andare a "sbattere" contro la barriera virtuale e di provare poi a infilare tutti i vicoli che incontro, tentando di rimediare. E probabilmente dalla 7 alla 8 conveniva passare da sotto. Peggio di me fa Chiara, che dopo la sua prima frazione fa il clear prima di scaricare i dati, e quindi risulta non aver fatto neanche una lanterna. Ma peggio di lei riesco a fare io, che nel secondo giro sono passato a mezzo metro dalla 2, ma mi sono dimenticato di punzonarla. Quando si dice una coppia affiatata... Comunque, su 40 staffette partecipanti, 19 quelle qualificate. Forse noi orientisti siamo meno intelligenti di quello che pensiamo.

Coppa Italia middle Altipiano della Vigolana - Gara 1 La carta è bella, il terreno anche, il tempo fa un po' schifo, ma ormai chi se ne accorge più. Parto orrendamente male rimediando 3' e mezzo alla banale 1 (quasi a bordo prato, ma bisognava essere sul bordo giusto), 2' alla 2 (vado a caso), 4' alla 4, 3' alla 5. A quel punto, bontà mia, "entro in carta", peccato che sono ormai a 12' dal primo (Emiliano, partito maluccio) e dal secondo (PM Grassi tornato fra noi). Finirò a 15' da Emi e 9' da GPM. Che vuol dire che potevo fare parecchiuccio meglio.

Coppa Italia middle Altipiano della Vigolana - Gara 2 La carta è bella, il terreno anche, del resto sono gli stessi del giorno prima (due gare fotocopia, chissà perché). Il tempo fa molto schifo, ma ormai chi se ne accorge più (anche se stavolta è arduo stare in piedi anche con le scarpe chiodate). Sono già entrato in carta il giorno prima, quindi stavolta andrà tutto per il meglio. O forse no. La 1 è molto vicina ad una mia lanterna del giorno prima, solo che quella che ieri era una ottima scelta, oggi è pessima. La 2 più o meno la faccio giusta, alla 3, banale, riesco a metterci 1' in più di quanto ci mette quello che arriverà ultimo. Così mi prende Simone Rocca, partito 4' dopo di me, e ho un sussulto di orgoglio. Mi arrampico usando anche i denti su per il dirupo che ci separa dalla retta via per la 4, e inizio ad andare come un indemoniato. Ma non come un indemoniato e basta, come un Orientista, Indemoniato. Alla 4 e alla 5 faccio il miglior tempo (sì, migliore anche di quello di Emiliano), e da lì in poi, a parte una 9 e una 10 un po' rivedibili, infilo una serie di ottime lanterne, che mi portano alla 13 a poco più di un minuto dal terzo posto. La 14 è di nuovo vicina al pratone che mi ha detto male il giorno prima, e mi dice male un'altra volta. Non mi degno di guardare in carta quante curve devo scendere (3, scarse), mi abbasso dissennatamente, mi pare di riconoscere forme che non sono loro, capito sulla 15 ma non me ne accorgo, arrivo in vista della 100, mi sento l'orientista più pirla del mondo, e ci lascio 3' abbondanti. 

Riassumendo: storicamente in maggio ho sempre fatto gare terribili. Meno male che la prossima, campionato Trentino - Alto Adige middle, è in giugno.

11 maggio 2019

Campionato italiano middle

Campionati italiani middle in uno di quei posti dove non sarei mai passato se non fosse per l'orienteering, profondi Appennini, dove le Marche stanno per diventare Toscana. In M35 corre Emiliano Corona, che ha le cosce come la somma delle mie + i miei polpacci e ha corso con la nazionale fino a pochi anni fa. E per di più mi parte due minuti dopo (le griglie sono l'unica pecca dell'organizzazione del Picchio Verde, in M35 su quattro favoriti, tre partono uno dietro l'altro). Sarebbe da non partire neanche. Ma nel bosco tutto può succeredere.

Ad esempio succede che alla 1, dove io arrivo a dir poco titubante, incontro Carlo Cristellon che partiva 2 minuti prima di me. Ne sono molto lieto e tento di staccarlo senza deconcentrarmi. Solo che per staccare CCristellon nel bosco ci vorrebbe la moto, anche se si allena poco per un problema al polpaccio.

Così mi accontento di fare bene la 2, dove il miglior tempo lo fa lui solo perché lo tiro, e di lanciarmi più veloce possibile in curva di livello verso la 3. Peccato che io non abbia una idea chiarissima di linea di arresto, e che da quelle parti incontri una cosa che sembra tanto una carbonaia, mentre si rivela essere qualcosa non segnato in nessun modo in carta. CC non fa meglio di me, così, mentre punzoniamo, vedo Emiliano arrivare da dietro, come un treno.

Per la 4 faccio un azimut da applausi, poi, proprio quando CC mi dice "arriva Emi, tiriamo!", mi fermo ad allacciarmi una scarpa: sembra una mossa stronza per farsi superare e seguirlo, invece è solo una mossa da pirla che non si è allacciato abbastanza bene la scarpa, e rischia di perderla nel bosco.

Tutte le energie che avrei potuto spendere per tentare di non farmi raggiungere da Emiliano, mi servono per tentare di raggiungerli. Tentare solo, perché comunque rimangono una manciata di secondi davanti a me, e io più di così non riesco ad andare. E a quella velocità non c'è verso di pensare a strategie alternative, già tanto non farsi seminare.

Per fortuna Emiliano sul dossetto ci della 8 ci stacca abbastanza da impedirmi di vederlo allargare parecchio per la 9, e io scelgo di buttarmi lungo il torrente. Arriveremo alla lanterna 1' prima di lui, perché fa un errore da 3', ma non lo sappiamo, purtroppo. Se no magari evitavamo di sbagliare la 10, causa attacco casual e deliri vari (tipo, troviamo una lanterna, capiamo che non è la nostra, dopo essere andati via mi invento che era la nostra 11 e mi comporto di conseguenza, prima che CC, sempre seguendomi, non mi dica che è una cavolata).

Prende il comando lui per la 11 (Emi nel frattempo è di nuovo in testa, ma non ci ha ancora superati) e poi ci separiamo per la 12, dove arriviamo praticamente insieme, anche ad Emiliano. 

Da lì tutto quello che riesco a fare io (e non è facile per niente!) è di non farmi staccare troppo da Emiliano, e tutto quello che riesce a fare CC è di non farsi staccare da me, e chiudiamo in trenino. Probabilmente, se non avessimo sbagliato la 10, l'ordine di arrivo sarebbe stato lo stesso, perché Emiliano ci avrebbe comunque recuperato un minuto nelle 5 lanterne finali. Se le griglie fossero state diverse, probabilmente no. 


7 maggio 2019

The Abbots Way

Aprile dolce dormire, dice il noto adagio, ma i trail runners sanno che se vogliono trangugiarsi chilometri e metri di dislivello durante l’estate, non possono certo rimanere inattivi fino alla bella stagione. Sulle Alpi è da poco (finalmente) caduta un po’ di neve, così quelli che non possono permettersi le gare esotiche sulle isolette oceaniche, svernano sugli Appennini, e nel sono ultimo fine settimana di aprile sono addirittura tre le gare di trail running che si corrono in Toscana: il Tuscany Crossing (160 km), l’Ultra Trail del Mugello (60 km) e la The Abbots Way (125 km).

Io mi dedico a quella che in italiano suona “La Via degli Abati”, che va da Pontremoli (provincia di Massa Carrara) a Bobbio (provincia di Piacenza), lungo quello che si dice fosse...

Il resto sul sito della sito della Gazza :-)