27 aprile 2021

(Serina's) Wacky Races

Ed ora signore e signori vi presentiamo i più famosi e spericolati piloti che partecipano alla gara senza regole, il (Serina's) Wacky Races, dove ogni espediente è consentito per conquistare il titolo mondiale del Wacky Races. Sono sulla linea di partenza:

la prima vettura è la sei cilindri di Peter Perfect, INGUS NEUFCAT lo segue con la sua spaccatutto, in terza posizione troviamo l'armata speciale, subito dopo Clyde e la sua banda con la loro macchina antiproiettile, poi il super genio delle piste, MAR RUGGIERIG, con la sua Multiuso, a breve distanza la divina Penelope Pitstop, l'affascinante ragazza che partecipa alla corsa, appresso abbiamo la macigno mobile dei fratelli Slug Rock e Craval, quindi il Diabolico Cupe con alla guida CIP ANDREUM, proprio alle sue spalle concentratissimo Red Max, in penultima posizione l'insetto scoppiettante di EMI CORONER, e all'ultimo posto sulla vettura 00 DAR PEDROTSLY, pilota dall'astuzia proverbiale, e il suo compagno di corsa, il fedele Matley che lo aiuta nei suoi trucchi al limite del regolamento.

Attenzione, lo starter dà il via: ma che succede, i piloti non si muovono dalla linea di partenza, è un altro degli sporchi trucchi di DAR PEDROTSLY, che però ha ingranato la marcia indietro. In questo momento sono partiti! Inizia l'avventura del (Serina's) Wacky Races.

Il più lesto a scattare dal via è DAR PEDROTSLY che giunge alla 1, da sotto, 2'' prima di MAR RUGGIERIG e ben 12'' prima di EMI CORONER. Il suo baricentro alto lo penalizza un po' nella scala sgarrupata da percorrere per scendere alla 2, dove CIP ANDREUM arriva prima di tutti, ma alla 3 e alla 4, è ancora la 00 ad essere in testa, seppure a pari merito di MAR RUGGIERIG, che lo scavalca di 1'' alla 5, ma dopo la 6 esce dal parchetto con 1'' di ritardo.

L'attraversamento obbligato manda in crisi ancora una volta DAR PEDROTSLY, che questa volta non salta il punto successivo e si limita a fare la scelta sbagliata e a farla pure piano. Ad approfittarne è CIP ANDREUM che alla 7 balza al comando 1'' davanti a MAR RUGGIERIG e addirittura 15'' davanti a DAR PEDROTSLY. Il suo è però un regno di breve durata, dato che alla 8, dove EMI CORONER fa il suo primo miglior tempo, è la Multiuso di MAR RUGGIERIG a tornare al comando, seppure con un misero secondo di vantaggio sul Diabolico Cupe.

Ma CIP ANDREUM non ci sta e alla 9, dove DAR PEDROTSLY ripresosi dalla sbandata stabilisce nuovamente il miglior tempo parziale, torna in testa, dove rimane fino alla 14, dove giunge tallonato da DAR PEDROTSLY a 7'' mentre il terzo, EMI CORONER, è staccato di addirittura 23'', una eternità in una gara così breve.

La 15 è però una di quelle lanterne che fanno vedere chi ha 10/decimi di vista e chi meno ed è fatale a CIP ANDREUM e quasi a DAR PEDROTSLY. Il primo perde 1'02'' vagando per i vicoli; il secondo, dato che alla 14 ha superato INGUS NEUFCAT, ne approfitta per distrarsi quel centesimo di secondo sufficiente a leggere male la mappa, pensare di poter entrare alla 15 da sud, tirare dritto fino alla strada grande non trovando nessuna entrata, tornare indietro per cercarla inutilmente, e infine rassegnarsi a tornare su alla strada e fare il giro, smenandoci 35'' che lo retrocedono al 3° posto, 8'' dietro a MAR RUGGIERIG che qui sfoggia un miglior tempo di classe, e 11'' dietro a EMI CORONER che balza clamorosamente in testa.

La 16 ha poco da dire e la banale 17 (basta arrivare in fondo al vicolo, sbattere contro la casa e girare a destra fino in fondo al breve vicolo successivo) mostra la differenza fra un peracottaro è un vero Wacky Racer, con DAR PEDROTSLY che ormai in preda ai fumi del tubo di scappamento decide che la lanterna è alla fine di una ringhiera, va avanti fino a vedere la fontana e capendo di essere troppo avanti, torna alla fine della ringhiera, non trova la lanterna (che era 2 metri alla sua destra...) ne vede una poco più avanti nel cortile, ci va, vede che non è la sua, capisce di essere un pirla, va al cavolo di angolino dove c'è la lanterna, punzona, e perde 51'' (su una lanterna da 18'').

Da qui alla fine c'è solo il tempo per rosicchiare qualche secondo e la classifica finale vede primo EMI CORONER, secondo, a 12'', MAR RUGGIERIG e terzo, a 30'', CIP ANDREUM. DAR PEDROTSLY chiude quarto, a 1' da CORONER, e mentre supera il traguardo tutta la valle ode distintamente il suo «Accidenti, doppio e triplo accidenti!!».

(Per la serie "c'è anche chi ha più tempo da perdere di quanto ne abbia io, sulla pagina di wikipedia dedicata alla Wacky Races, il mitico cartone animato di cui qui potete trovare una puntata, c'è anche una tabella con i podi cumulativi di ogni partecipante...)



20 aprile 2021

Sempre legno

...ma in quel bosco, è un'altra cosa.

Riassumendo brevemente le puntate precedenti, dopo il trionfo di Lonigo, il PM di Montecchio Vicentino e la somarata nel boschetto di Schio, sulla più che ostica cartina di Velo d'Astico, che, eufemisticamente, "non è adatta alle mie caratteristiche", sono pronto ad arrivare con distacchi indecenti dai vari Emiliano - Mario - Andrea - Davide 1 - Davide 2, Ingemar, Matteo, Michele ecc. ed entrare ufficialmente in una crisi psico-socio-ecc. ecc. da cui mi rialzerò a malapena per la gara sociale di Natale (che non abbiamo mai fatto).

In più

1) la mappa Velo d'Astico 2021 è sì stampata al 7.500, ma con dei colori accecanti e senza la riduzione della dimensione dei simboli, quindi praticamente si legge meno del 10.000 del 2009

2) piove e fa freddo

3) per fare il galante con mia moglie e accompagnarla in partenza con il servizio guardaroba, parto per la mia partenza (1,6 km + 160 m) tardissimamente tardi e devo tirare come un forsennato per arrivare in tempo, giungendo allo start con non meno di 160 pulsazioni al minuto

4) a metà gara mi si slaccia una scarpa (e non vuoi mica che mi fermi ad allacciare una scarpa a metà gara) e a qualche lanterna dalla fine anche l'altra (e non vuoi mica che mi fermi ad allacciare due scarpe a fine gara), e non era esattamente un terreno su cui correre con le espadrillas

Insomma, sono spacciato.

Ma invece, colpo di scena, faccio un garone!

Mettiamo subito le cose in chiaro: non basta per battere Emiliano (che su questa carta 10 anni fa batteva un certo Denny Pagliari, mentre erano tutti e due in nazionale), e neanche Matteo Morara (che 10 anni fa non so che cavolo facesse, ma desso va come un treno, legge da Dio, ed è pure di statura moderata, cosa che in questo cavolo di boscaglia aiuta parecchio, checché ne dica Sgiursgiù (e Galletti)), e purtroppo neanche Davide Martignago (che parte come un missile e rimane in testa fino alla 8, dove incappa in un errore da più di un minuto, come il Perfido Ruggiero).

Ma basta per battere tutti gli altri (ma il Cip si batte da solo con un banale PE alla quartultima banale lanterna) e soprattutto basta per lasciare dietro di ben 3 minuti il signor Ruggiero, che, nelle interviste del dopo gara, dice di non essere stato abbastanza "cattivo", e infatti in tutta la gara fa un solo miglior tempo (alla 6, dove curiosamente lui, io e Davide Martignago facciamo esattamente lo stesso tempo, nonostante in gara non ci siamo neanche mai visti).

L'unico rimpianto di una gara in cui mi sono accorto che la cartina era illeggibile solo dopo essere tornato a casa, dove non ho mai perso il contatto con la carta, dove leggevo il terreno come fosse un libro in stampatello e dove le gambe stavano tanto bene che mi accorgevo delle salite solo quando le chiodate non bastavano per non scivolare, è che l'errore più grave, che mi è costato un minuto abbondante e una posizione, l'ho fatto alla 2, dove bastava seguire la linea di conduzione dell'alta tensione e nella buca con la lanterna ci cadevo anche senza volerlo.

Nota tecnica, per le due settimane precedenti alla gara ho effettuato un duro lavoro tecnico: ogni volta che mi sedevo sulla tazza del water mi guardavo la cartina 2009, sforzandomi di leggere solo le curve di livello, come se non ci fosse nient'altro. Beh, ha funzionato.

E, per la cronaca, 2 - 1.




13 aprile 2021

Medaglia (zucca) di legno

Schio, terza prova della Coppa Italia Sprint, ci arrivo piuttosto convinto dei miei mezzi, certo che la schiacciante superiorità fisica dimostrata a Lonigo e a Montecchio (in totale,  25 migliori tempi su 35 lanterne) non possa essersi liquefatta in due settimane, e che la schiacciante sbadataggine dimostrata a Montecchio (quarto punto saltato a piè pari) sia stata nel frattempo curata.

Mentre con l'Anto giriamo in auto in zona embargata alla ricerca del ritrovo (io tengo gli occhi chiusi perché sono un atleta tanto corretto, lei no perché guida), la radio mi fa sentire la nuova canzone di Alice Merton che mi carica più di quanto già non lo sia di mio, e l'immersione nella trance agonistica prosegue ascoltando il Perfido Ruggiero che nel precario ritrovo covid-version (tutti in piedi fra le macchine nel parcheggio), mi promette che mi distruggerà. 

Solo che poi succede quello che dice lui. E lo aiuto pure parecchio.

Succede che inerpicandomi sul colle della 1, mi gingillo su quanto guadagnerò da questa salita, invece di pensare seriamente al punto e a come attaccarlo, così ci smeno 25'' salendo inutilmente sul prato e aggirandomi attorno ai baracchini delle bibite (chiusi) come un esordiente qualsiasi.

Dopo una 2 di rabbia e orgoglio  che mi fa recuperare una decina di secondi, naufrago definitivamente alla 3, sconfitto psicologicamente dal me stesso che la prima volta che aveva guardato la mappa pubblicata sul sito FISO aveva pensato "non leggo una mazza, io qui mi perdo". Se proprio mi fosse sembrato disdicevole seguire pian pianino i sentieri, avrei almeno potuto fiondarmi contro il recinto non attraversabile e poi andare un pelo a sinistra. Ma invece no, arrivo al giallo a sud della 3, vado probabilmente un pelo lungo, trovo una lanterna che non è la mia, e mi lascio serenamente prendere dal panico, perdendoci 50'' abbondanti.

Il resto è una inutile rincorsa al tempo perduto, con altri 5 migliori tempi di tratta, ma scarsissimo anticipo di lettura, e discutibile approccio alla 14 (peraltro, leggere quella parte di cartina, anche seduto alla scrivania, non è banalissimo).

Finisce che non solo le prendo da Mario (che alla fine mi da 2'' di meno della somma dei miei errori alla 1 e alla 3), ma anche da Emiliano e Andrea Cip, con i quali sarebbe bastato non campeggiare alla 3. 

Morale: condizione fisica eccellente, tenuta psicologica da registrare un pelo.

9 aprile 2021

Royal Rumble

Prima di iniziare, vorrei ricordare a tutte/i coloro che sono tentate/i di pensare che queste pagine siano troppo enfatiche, che Noi Orientisti siamo atleti di interesse nazionale riconosciuti dal Coni, tanto è vero che possiamo spostarci di regione anche in zona arancione - rossa - porporta - losaildiavolo. Sì, anche quelli/e che arrivano 37esimi in M/W C...

A quelle/i che invece pensano che in questo modo contribuiamo alla pandemia, vorrei invece far presente che il nostro sport, già senza le norme anti covid, creava più o meno gli assembramenti di un cinema di essay con Kieslowsky proiettato alle 8.30 del mattino. Figurarsi adesso.

Ciò detto.

Tantissimi anni fa, quando correvo in MC, Daniele Martignago mi mazzuolava una volta ogni due.

Tanti anni fa, quando correvo in MA, Davide Miori mi mazzuolava sempre.

Qualche anno fa in meno, quando iniziavo in M35, Andrea Cip Cipriani mi mazzuolava quasi sempre.

Pochi anni fa, quando proseguivo in M35, il Perfido Ruggiero mi mazzuolava quasi sempre.

Pochissimi anni fa, sempre in M35, Michele Ausermiller mi mazzuolava spesso e volentieri.

Da "qualche anno fa in meno", fino ad oggi, Ingemar Neuhauser mi mazzuola ogni volta che mi distraggo un attimo.

Da un paio d'anni Davide Martignago mi mazzuola sempre in sprint e ogni tanto in bosco.

Da un po' più di un paio d'anni Emiliano Corona mi mazzuola sempre in bosco e quasi sempre in sprint..

L'anno scorso Matteo Morara mi ha mazzuolato sempre.

Nel secondo fine settimana vicentino di Coppa Italia, sabato fra le strade (che sembrano proprio carine) di Schio, e domenica nei boschi (meno carini) di Velo d'Astico, questi signori ci saranno tutti .

I bucmechers dicono che, sulla carta, il sabato me la posso giocare con tutti (anche perché purtroppo mancheranno DavMart e MatMor e MichAus), la domenica, quasi con nessuno. Ma si sa che fra "sulla carta" e "in carta", c'è una bella differenza. In ogni caso, io mi divertirò un casino.

Calzature consigliate: sabato scarpe da strada, domenica pinne.