28 febbraio 2012

Vietato pensare al titolo

Torno indietro di una settimana abbondante, per la precisione al giorno prima della mezza di Verona. Per quel fine settimana la gara scaligera era l'unico programma, ma qualche giorno prima mia moglie mi fa "non vai sabato a Villa Agnedo?" e si sa che alla moglie non so dire di no. E' la prima gara del circuito promozionale organizzato dal Gronlight, una gara simile e più o meno nella stessa zona di quella in cui un anno prima Cipriani mi ha inflitto più di un minuto e mezzo dando il via alla serie di scoppole che mi ha rifilato nel 2011.

Gli iscritti sul sito non sono moltissimi, in MA si prospetta una battaglia con Giacomo Pezzè, che ha una ventina d'anni meno di me. Penso che sarebbe triste farmi battere da lui, ma che magari prima di una mezza maratona è meglio tenersi prudenti.

Quando arrivo al sole di Villa Agnedo, mi appare Fabietto Daves. Va bene la mezza di domani, però, perdere da Fabietto Daves... Poi mi appare Andrea Segatta. Sì, è vero, domani ho la mezza, ma magari una sgambatina veloce mi potrebbe fare bene... Poi mi appare Cipriani. Fanculo la mezza di domani.

Tutti i presenti al corrente delle mie mezze intenzioni del giorno dopo mi sconsigliano calorosamente di correre qui, ma io sono un orientista che per disperazione fa la mezza maratona, non un mezzo maratoneta che per sfizio da una gara di orienteering. Così mi riscaldo (poco) e parto.

Pago il primo tributo alla prima gara dell'anno nel "bosco" avviandomi con la carta girata di 180° sotto gli occhi di tutto il pubblico presente. Quando dopo alcuni metri me ne accorgo e faccio dietrofront, scrosciano gli applausi, con i fratelli Daves che si fanno notare per entusiasmo e intensità. Non un figurone, ma non perdo molti secondi. E poi via a perdifiato fra i campi, con la gara di Verona espulsa totalmente dai miei pensieri, e tanta voglia di essere semplicemente lì.La gara non è esattamente un rompicapo, tecnicamente parlando, ma scorre via piacevole, con qualche microscelta da fare e molto da correre. Non capisco se sto andando veloce o piano, ma sono a manetta. Sia mai che Cipriani mi randella di nuovo perchè ho preso con leggerezza le tratte facili...


In uscita dalla 7 mi confondo un attimo sulla posizione della chiesa, e quando esco sulla strada e mi "ritrovo" sono scocciato per il paio di secondi persi. Talmente scocciato da passare dalla 8 alla 10, senza accorgermi minimamente dell'esistenza della 9. Ma questo lo scoprirò solo all'arrivo. Mi stupisco che Matteo Sandri mi faccia andare e tornare dalla stessa strada, ma non abbastanza da pensare che magari c'è qualcosa che non va. Per la 11 la strada sale un po', e io continuo a spingere come un somaro. Poi giù alla 12 e nel campo per la 13, con uscita da ovest verso la 14, quando forse conveniva uscire dal cancelletto a nord est, che però non avevo visto.

Per la 15 si risale una curva e poi nel giretto finale le uniche attenzioni sarebbero quelle di entrare nel condominio a destra fra la 19 e la 20 (ma me ne accorgo tardi) e di punzonare tutte le lanterne giuste nella sequenza 21-22-23 (e questo riesco a farlo).

Al traguardo sono ancora abbastanza pimpante, almeno fino a quando mi dicono che ho fatto PM e mi accorgo che è vero. Una mezza soddisfazione arriva quando vedo gli split (il Cip è stato più veloce di me solo su 8 lanterne su 26, e tolta la lanterna che non ho fatto, il mio tempo sarebbe stato inferiore al suo di una ventina di secondi), ma è solo mezza, perchè lui ha vinto la gara e io sono in fondo con PM.


L'errore, è stato pensare al titolo. Non al titolo italiano. Ma al titolo del post. Andando a Villa Agnedo in macchina, immaginando di trovare Cipriani e di batterlo, fantasticavo su un "1-0!" per compensare quel "0-1" di un anno prima. E, come già successo a Gardolo, pensare al titolo prima della gara, è stato fatale. Per fortuna, meno fatale che a Gardolo.

16 febbraio 2012

Oribloggers Next Generetion

L'idea del "censimento" degli ori-blog mi era venuta varie settimane fa mentre correvo in salita su un'altura con vista Trento, e pensavo a quanto erano desolanti gli scambi di citazioni incrociate fra me e Stegal, fra i pochissimi disperati a combattere le secche invernali con ossessivamente puntuali post settimanali. Nelle varie settimane di lavorazione (aumentate anche dal fatto che una sera il maledetto blogger si era mangiato, con una mia marginale collaborazione, tutto il lavoro della settimana precedente) andava prendendo forma nella mia testa una idea, che il 24 gennaio è stata baciata da una di quelle coincidenze che fanno pensare ai segni del destino (ma che a volte sono proprio solo delle coincidenze).

Il 24 gennaio ha compiuto 17 anni World of O, e se perdete tempo a leggere cosa scrivo io, e non conoscete World of O, c'è qualcosa che non va. 

Come dice nel suo piè di pagina, "'World of O' is a website devoted to giving you the latest news from orienteering sites all over the World. Orienteering is a sport where you run in the forest and find your way between control points using a map", è stato fondato, ed è tuttora gestito, da tale Jan Kocbach, ed è (anche) un posto dove si possono trovare tutti gli ultimi post degli ori-blogger elite di tutto il mondo. Dato che bisogna essere elite di "ori" e non di "blogger", Stegal non c'è, però forse c'entra anche qualche forma di nepotismo, dato che per l'Italia oltre alle pagine di Tenani, Corona, Schgaguler e Negrello, c'è dentro inspiegabilmente anche Orimaps di Rudi de Ferrari. Comunque.

Perchè non facciamo un www.mond-o.it?

Un sito dove semplicemente vengono raccolti gli ultimi post di tutti quelli che in Italia hanno un blog (o un sito), scrivono di orienteering e hanno voglia di esserci su. Unica regola, vietati i blog anonimi. Per il resto, compare solo l'ultimo post di ciascuno (quindi se uno scrive tutti i giorni non ha più visibilità di uno che scrive una volta al mese), vengono messi in ordine di apparizione, si può pensare ad una sezione atleti e una società (per cui possono compaire anche tutte le notizie dalle squadre), e non c'è nessuna forma di censura di nessun tipo, dato che semplicemente vengono riportate cose che già ci sono nei blog di chi le ha scritte, che se ne assume quindi tutta la responsabilità.

Secondo me una roba del genere potrebbe essere linkata anche sul sito FISO (le cui news potrebbero comunque comparire anche su mond-o), che darebbe in questo modo la possibilità a chi si avvicina da novellino al mondo dell'orienteering, di conoscere dal vivo una parte del ruspante mondo degli atleti di questo sport, togliendosi il problema di chi rimpiange i "pezzi di colore" dello Stegal giornalista: chi vuole gli articoli di colore, li pesca dal link di mond-o, chi vuole gli articoli istituzionali, legge quelli di P.I.

Per metterlo in piedi, se la cosa interessasse a qualcuno, basterebbe una micro colletta per pagare registrazione del dominio e spazio sul server (ma poi probabilmente uno straccio di sponsor che sgancia 200 euro all'anno per comparire sul più cliccato sito dell'orienteering nostrano si potrebbe pure trovare), e un valente informatico volontario che ci metta un po' di testa (chessò, un trentino trasferito negli USA che ha tanta nostalgia del suo sport preferito, ad esempio) magari chiedendo qualche dritta a Jan Kocbach.

Che ne dite?

 
  

Back to Verona


Torno sul luogo dei uno dei miei tanti delitti sportivi.
Sta volta senza Segatta.

Obiettivi:
1) fare la seconda metà più velocemente della prima
2) non pensare neanche una volta "io adesso mi ritiro" o "ma sono proprio scemo"
3) scendere sotto 1h 24'



10 febbraio 2012

Once Were Oribloggers

Si era negli anni '90, quelli in cui il futuro sembrava ancora carico di belle sorprese. Non proprio una figata come negli anni '80, ma insomma quasi. Se ti piaceva il calcio, avevi un intero quotidiano tutto rosa, e un altro paio di altri colori, per sfinirti con i dettagli delle partite dei pulcini del Castrocaro, o con il colore delle mutande di Gullit. Se ti piaceva il basket, avevi l'intellettuale Superbasket o il patinatissimo Giganti del Basket, e come minimo ti potevi foderare la camera di poster. Se ti piaceva la pallavolo, c'era Velasco e la sua squadra dei sogni, e la rosea qualche pagina dovevano riservarla pure a loro.

Ma se ti piaceva l'orienteering, erano cazzi.

E' vero, c'era la rivista, Azimut, quella vecchia, di cui alcuni possono ancora vantare la collezione completa lì a mettere a dura prova gli scaffali della libreria della soffitta, ma tra un numero e l'altro, la disperazione. Fra una gara e l'altra, in mancanza di una solida società su cui poter contare, non rimaneva che l'autoerotismo intellettuale dell'ossessivo controllo e ricontrollo della carta dell'ultima gara corsa. E via di cartine che si accumulavano sul mobiletto del bagno e sul comodino. Ma era dura.

Il vero salto verso il futuro è nel 1998. Nello stesso anno in cui Azimut tirava le cuoia al numero 80, compare sul sito FISO il database con tutte le gare (23 in tutto...), le relative classifiche, e gli intertempi lanterna per lanterna. Magari la parte giornalistica non sarà stata sempre da premio Pulitzer (e quindi dall'autoerotismo intellettuale non si scappava comunque), ma quanto a dati e statistiche da quel momento il sito della federazione non temerà più confronti con nessuno (fornendo al succitato autoerotismo materiale sufficiente per ore e ore buttate nel cesso a confrontare i tuoi intertempi della lanterna 13 con quelli della categoria Mtal dei tali, anzi, allora Htal dei tali, che aveva lo stesso percorso).

Poi, 7 anni più tardi, apparve lui, Flawless, e l'ori-mondo non fu più lo stesso. Era il 15 dicembre 2005 quando Remo Madella pubblicava il primo post (non esattamente memorabile per altro) sul secondo blog di un orientista. Prima di lui era stato Rebelot (nome d'arte di Andrea Gianotti) il 22 novembre 2005 ad avere l'idea, ma solo il 20 febbraio 2006 scrisse effettivamente il primo post, e bisognerà aspettare ancora vari mesi prima che parlasse effettivamente di orienteering. Comunque, il mare era stato aperto e finalmente il popolo eletto vedeva una via per uscire dall'Egitto. E ci si buttò con un certo entusiamo.

Prima donna, Laura Scaravonati, che con il suo Superlau si aggiudica il terzo gradino del podio pubblicando il primo post il 16 marzo 2006, rubando la medaglia di bronzo niente meno che a Stegal Stefano Galletti, che debutta il 30 maggio 2006, ma è oggi l'unico a poter vantare comparsate anche su siti anche oltre Alpi, con articoli del calibro di "Vado, sistemo la Svizzera e torno" pubblicato sul sito della Associazione Sportiva Ticinese Corsa di orientamento (ma vanta anche ad altre pubblicazioni meno onorevoli...).

Sempre del 2006 sono altre 5 apparizioni: il 27 maggio è il turno di Alessandro Dipace, capace di scrivere 480 post nel solo 2007, e quattro giorni dopo arriva PLab di Piero Labanti, "Orienteering, Fumetti, Cinema, Libri, Giochi e minchiate simili". Il 19 giugno è il turno del primo atleta elite, con Alessio Tenani, tallonato il 21 agosto dal compagno di nazionale Emiliano Corona. Il 7 novembre apre infine Zonori di Stefano Zonato, definito dallo stesso autore con un pizzico di autoironia, ma prendendoci in pieno, "come farsi dei nemici parlando di Orienteering".

Salgono a 6 i fiocchi azzurri del 2007, accompagnati anche da due fiocchi rosa. Il 28 febbraio esordisce Rusky, al secolo Marco Giovannini, mentre in aprile appare Oripolitik di Bepi Simoni, che dura però solo lo spazio di 4 mesi, battuto in durata ma non di molto da quello di sua figlia Silvia Simoni che scriverà dal 28 ottobre 2007 al 31 dicembre 2010 (ed è questo l'unico esempio noto di dinastia di ori-bloggers). Il 1 luglio si getta nella mischia un'altra giovincella, Julia Shutkovscaya, e 8 giorni dopo sarà la volta di Eddy Sandri. Il 20 agosto compare Ori-master di Andrea Segatta, il 2 settembre arriva Klaus Schgaguler, il primo a scrivere, con moderazione, in inglese, e il 23 ottobre chiude l'anno Cosimo Guasina, con il suo Cosim-o (che verrà però non molto più tardi soppiantato nel suo stesso cuore dal variegato e spesso goliardico blog dell'Er.Team al quale dedicherà gran parte delle sue energie).

E' del 2007, luglio, anche il primo post a tema orientistico di Larrycette, la genovese trapiantata e Trieste, che ne scrive saltuariamente solo per compiacere il consorte, definendolo fra l'altro "correre a perdifiato nella boscaglia, allontanandosi dalla civiltà, affrontando percorsi impervi, anche in condizioni atmosferiche avverse, affidando la propria incolumità ad una bussola e alla propria presunta abilità di interpretare delle bizzarre rappresentazioni preistoriche (in quanto prive di scritte) chiamate cartine" o anche più generosamente "qualcosa che di bello non ha un fico secco, e che, in una condizione psico ormonale normale, qualsiasi individuo sano di mente e non minacciato di morte (propria o di un proprio caro) eviterebbe di fare". Dimostrando per altro di capirne parecchio (e devo ammettere che un post come quello su Venezia 2009, non sarebbe riuscito a scriverlo neanche Stegal). A proposito del consorte, da lei chiamato semplicemente Zzi, è anche lui un ori-blogger, anche se di un tipo decisamente più ermetico: il suo Larryetsitalia raccoglie cartine e telegrafici commenti delle gare che ha corso dal 2001 in poi (ma ha iniziato ad inserirle nel 2009, quindi lo scettro di Remo è salvo). Per la cronaca, è l'unica ori-blogger-coppia di cui si abbia notizia.

Tutti di nuovo maschili i nuovi arrivi del 2008: Manuel Negrello inizia a parlare di orienteering, fondo e corsa in montagna il 7 gennaio 2008, Emilio Santoni correda la sua meteorica apparizione nel mondo dell'orienteering scrivendo per un solo anno dal 18 aprile, Galimba inizia a fare "l'orientista senza pretese" l'8 maggio, e Rudi De Ferrari il 5 luglio apre Orimaps, il primo dedicato esclusivamente alla cartografia. Il 30 ottobre arriva anche finalmente il primo giovane, Michael Baggio, con Ori-micha, dedicato a "orienteerin, trainings, fun.

Nel 2009 il vento ha già iniziato a cambiare, e a fronte di una sola apertura, quella di questo blog, il mondo orientistico italiano assiste sgomento alla prima chiusura ufficiale, che è nientemeno quella del primo nato Flawless, il cui autore scrive salutando "ma di ori-blog non ce n'è più bisogno - non si può andare avanti all'infinito - 4 anni in termini web sono un'era geologica - a volte flawless era diventato troppo timeconsuming, mentre a volte la vita vera era talmente varia, rapida e piena che non c'era tempo per raccontare tutto - le ori-critiche forse non hanno mai portato a niente di positivo, solo risentimenti, quindi forse meglio smettere, tanto si accorgono tutti se il re è nudo, non c'è bisogno che lo dica io". Senza ufficiale chiusura erano per altro già andati in letargo, per quello che si rivelerà un tempo fino ad ora indeterminato, Julia Shutkovscaya e Piero Labanti, mentre in tempi diversi Stefano Galano, Silvano Daves, Matteo Sandri, Lucia Curzio, Irene Zanetello e Alice Dal Bello erano apparsi per un po' ma scomparsi a tal punto da ritrovarne le tracce solo nei link di altri ori-blog.

Il 2010 è l'anno dei supermaster (con Cjatile che l'11 gennaio diventa il primo a tenere un blog con regolarità), dei ritorni, con Remo Madella che resiste meno di 5 mesi prima di aprire un nuovo blog su musica, costume e tanto orientamento, e dei cantanti (il 26 maggio l'esordio di Zarf-O di Stefano Zarfati). Dello stesso anno anche la chisura (temporanea?) di Zonori, la fugace apparizione delle Orientine, le ragazze della nazionale di orienteering che hanno postato 3 articoli in luglio, e le non molto più durature esperienze di due nuovi giovani Francesco e Chiara Gatti (parenti?) con Francesc-o e Ori-world.

L'anno appena passato vede la brevissima parentesi di Kanna di Gabriele Canella, che scrive di sci-o dal 4 al 5 febbraio, il debutto il 22 febbraio di Angelo Bozzola con Orizen, e l'apparizione del misterioso Rum-ori, l'ori-blog di autore sconosciuto dal sottotitolo pretenzioso di "quello che tutti pensano, ma nessuno dice, sull'orienteering", che si però è limitato fino ad ora ad una satira piuttosto sterile e non particolarmente acuta. Molto più promettenti Ori-Bea di Beatrice Baldi, la giovincella che al primo anno di gare è stata capace di arrivare sul podio della finale di coppa Italia in W18, e Ori Chobin '75 di Andrea Roberto, che mi ricorda il mio recente passato di MC. Due i post sul finire dell'anno anche su Trentin Nicola di Nicola Trentin (continuerà?) mentre il 21 dicembre appende ufficialmente il mouse al chiodo Marco Giovannini.

Il futuro, per i cazzeggiatori a caccia di qualsiasi cosa parli in qualche modo di orienteering, è bigio. L'anno scorso, sui 40 e rotti ori-blog nati in questi anni 7 anni, sono stati una decina scarsa quelli che hanno pubblicato con una certa continuità, e, anche se l'inverno è un periodo in cui solo i veri psichiatrici si ostinano sulla tastiera nonostante non ci sia oggettivamente un tubo da dire, il traffico degli ultimi tempi è stato decisamente scarso.

Saremo costretti ad accontentarci degli articoli del sito FISO sulle Magnifiche sorti e progressive? Speriamo di no.

Orsù, lettori, se solo siete in grado di battere su una tastiera anche con mezzo dito, e vi gira per la testa anche sola mezza idea, lanciatevi anche voi nel magico mondo dell'ori-blogging (e poi ditemelo, così aggiorno l'elenco). In fondo, se qualcuno legge quello che scriviamo Stegal ed io, ci sarà sicuramente qualcuno che leggerà anche quello che scrivete voi...

AGGIORNAMENTO DICEMBRE 2012

Non sono proprio certo sia stato il mio appello, ma qualcosa nel 2012 si è mosso, e anche un pelo prima. A fare da contraltare ai blog citati che nel frattempo non hanno più dato segni di vita (Rum-ori e Trentin Nicola), ne sono nati una manciata d'altri, non privi di un certo interesse. Già a dicembre 2011 (e quindi in realtà me lo ero perso nel mio post di febbraio 2012) vedeva la luce Pillole di Orienteering, il blog di Fabrizio Abate, poco conosciuto atleta piemontese che corre in MB, mentre a gennaio nasceva Ottava Bolgia, blog di Davide Vigliocco da citare per puro dovere di statitica per aver scritto in aprile il primo, e per ora unico post all'orienteering.

A luglio nasce invece il primo oriblog di morosi, Orimarty...e Raus!, che, al di là della mielosità eccessiva del titolo, che gli si perdona solo per la giovane età, è al momento uno dei più scoppiettanti sul sulla piazza, insidiato dal nemico-amico di Origiulio, avviato in settembre. Oltre alla comune matrice Trent-o, e ad una visione soprattutto goliardica dell'impegno bloggeristico, i due blog hanno in comune il fatto di non essere scritti dal titolare ufficiale. Sul primo, Orimarty, al secolo Martina Palumbo, non scrive praticamente mai (ma almeno Raus, che sarebbe Stefano Raus, promettente atleta nel giro della nazionale Junior, è citato nel titolo), sul secondo, Origiulio (Giulio Zucal) non scrive proprio mai mai, e il blog è un artificio letterario di Silvano Daves, che chiuso anni fa il suo già citato blog personale, ha ripreso a scrivere spacciandosi per il manager di Giulio e parlando solo (o quasi) di lui. Visto l'entusiasmo, speriamo tengano duro.

A voler essere proprio precisi, nel novembre 2012 è apparso un altro blog, Giancarlo Simion, che con l'orienteering ha parecchio a che vedere. Lui è un atleta fortissimo che bazzica in nazionale, ma è ormai passato quasi completamente alla maratona. Nel 2012 il suo unico post dedicato all'orienteering parla della Bevilonga (sic!), ma chissà che in futuro non ritorni a imbracciare carta e bussola, e a raccontarlo.

2 febbraio 2012

VeNotte

Nome nuovo e grossi miglioramenti di look (addio tracciati disegnati con il pennarello sulla carta) per la versione notturna della gara di Venezia, ma solito divertimento, anzi forse di più.

Il mio sbarco in laguna è uno dei momenti più belli della serata. All'uscita dalla stazione vengo letteralmente investito da una fortissima emozione mista di incredulità e gioia. La descrizione più fedele di quello che ho provato, che mi è venuta già al momento, è stata il paragone con un bambino di 12 anni con davanti una scatola nuova di lego da 1 metro cubo tutta per lui. Lui: ma davvero ci posso giocare io con tutta sta roba? Io: ma davvero mi lasciate giocare al mio gioco preferito in questo posto qui con questa atmosfera qui? E la risposta era sì!

L'organizzazione è da gara di ben altra caratura, dato che questa era presentata solo come una promozionale, tanto che già il giovedì sera si potevano trovare sul sito del Galilei le liste iscritti, vera goduria feticista per orientisti stremati dal lungo e lungi da finire inverno. A voler essere proprio pignoli, andrebbe spostata la segreteria, che è imbucata dietro la porta di ingresso e chi entra si scontra con chi è in fila. E poi ci sarebbe un'altra cosetta. Ma la tengo per dopo.

Mi guardo intorno e sembro l'unico che da mesi non tocca bussola. E in effetti fra inverno veneziano, circuito padovano, tour trevigiano, beric-o tour e chissà cos'altro, i veneti sono già in piena stagione agonistica, mentre noi su al nord spaliamo ancora la neve (che per altro non c'è, ma ci comportiamo come se ci fosse). Così quella che per me è una boccata di ossigeno prima di riprendere l'apnea, per gli altri è giusto una piacevole serata fra le calli.

Quando arriva l'ora di partire, superato il freddo e la sensazione di avere due incudini al posto delle cosce, l'arrivo nella piazzetta della partenza riscalda il cuore, con un fottio di persone, molte delle quali venute con i veri pullman organizzati dall'Orienteering Dolomiti e molto alle prime armi.

Se Sgiurgiù corre sempre nel tunnel di luce, la mia sensazione nella VeNotte è stata quella di correre per 55' in una spece di "bolla di luce", grande poco più della mia testa: nella bolla, quel micro pezzo di tracciato che riuscivo a tenere a mente, la carta piegata più piccola possibile, e il dito piantato dove stavo per arrivare. Fuori, le stradine semibuie, i canali con l'acqua immobile, le persone nei loro cappotti, gli altri concorrenti, e un miliardo di possibilità di sbagliare strada. Non penso di aver corso per più di 3 o 4 tratti senza guardare la carta per più di 5 secondi e in un paio di lanterne ho punzonato senza avere idea di come uscire dal punto e dove avrei dovuto andare. Un po' perchè alla luce della frontale mi sembra di riuscire a momorizzare ancora meno che di giorno, un po' perchè rispetto alla maggior parte dei MOV tutto il giro è alla rovescia e ti stravolge tutti punti di riferimento, un po' perchè i tracciatori fegandosene un po' delle sacre leggi del buon tracciatore sembrano essersi preoccupati esclusivamente di complicarti la vita, riuscendoci alla perfezione (se a fine gara era felice persino Madella...). 

Non ho fatto la scelta ottimale in un paio di punti, ho avuto due esitazioni quasi serie (in una addirittura un veneziano mi ha indicato dove dovevo andare, dicendomi il nome del vicolo...), sono riuscito a non perdermi mentre cercavo di staccare un giovincello che mi inseguiva dalla 22 alla 23, ma non ho preparato la tratta lunga (21-22) perchè impegnato a gareggiare con un quasi coetaneo per chi arrivava prima alla 21. Insomma, una gara discreta, di cui forse il più grosso dispiacere è il non essere riuscito a godersela pienamente durante, perchè il grado di concentrazione richiesto esauriva completamente la mia ram.

Allo scarico, risulto terzo, a poco meno di due minuti da Lerose e Pfeifer che fanno lo stesso tempo. Non so bene cosa voglia dire sul mio stato di forma, ma loro sono due che corrono, e la mia preparazione atletica di questo periodo non è certo mirata alla velocità, e il mio tempo mi avrebbe permesso una facile vittoria in M35, che è pur sempre la mia categoria.


L'altra cosetta? Ai premiati della 19-34 è andato un trofeo in vetro+plastica che oltre ad essere un po' troppo pretenzioso per una gara promozionale, è bruttarello come tutti i trofei in vetro + plastica, e come tutte le coppe e medaglie è decisamente indigesto a (credo) tutti gli atleti che abbiano superato i 12 anni di età (e abbiano vinto almeno un paio di gare nella loro carriera). L'anno prossimo sarebbe mica possibile investire i soldi che è costato in frittelle o altro dolce tipico del carnevale veneziano? Credo sarebbe un premio molto più apprezzato.