23 febbraio 2022

6 ore di Pastrengo

L'inverno è lungo e duro (anche quando non nevica e non fa mica tanto freddo) e bisogna temprare il carattere e mettere fieno in cascina per l'estate dei trail attorno al Cervino, dei trail sul lago di Lugano, e di chissà quale altro trail (qualche ideuzza ce l'ho, ma facciamo pure i superstiziosi e tacciamo). E per le gare di orienteering, ça va sans dire.

E cosa c'è di meglio, per temprare il carattere, di una 6 ore su circuito da 7 km, sotto un cielo bigissimo, su e giù per le colline di Pastrengo (VR)?

Io una 6 ore non l'avevo mai corsa, si tratta di partire e di vedere quanti giri riesci a fare in quel tempo, e se arrivi ad un'ora ragionevole ti lasciano anche finire il giro che hai iniziato, sforando un po' il tempo limite (e per chi pensa che sia una follia, sappia che c'è moooolto di peggio, tipo la Monte Prealba Up & Down, dove la 6 ore è la distanza per gli sfigati che non vogliono correre la 12,la 24 o la 36 ore...).

Dopo un po' di giri, anche se sei uno stordito come me, inizi a conoscere il percorso radice per radice e sasso per sasso, e cominci addirittura a divertirti e a ballare come un cretino salendo la infame salita del "Getsemani", dove i volontari ti bombardano gentilmente con musiche che vanno da "Don't stop me now" a "Io credo risorgerò" (la seconda non l'ho ballata). E ti divertiresti ancora di più se non lasciassi in macchina le pillole di aminoacidi (quei mattoncini a cui ormai i tuoi muscoli si sono assuefatti per evitare i malefici DOMS dopo gara e pure il male ai muscoli durante), e a casa i gel alle maltodestrine (quei cosi appiccicaticci con sapore rivoltante, che però funzionano tanto bene come benzina durante la gara).

Il tracciato è proprio carino, con quattro salite corte ma bastarde, una varietà di pendenze e fondi che te la fa passare proprio bene, e un clima molto caloroso fra i volontari e fra i concorrenti (molti dei quali si riscaldano ulteriormente accettando le generose offerte di birre e spritz lungo il percorso). E chissà come sarebbe stato se fosse stato anche bel tempo.

Nei fatti, la 6 ore di Pastrengo 2022 in realtà ne è durata solo 5, perché dopo la partenza alle 11 e il primo giro, hanno fermato tutto, dato che qualche "bontempone" aveva spostato o tolto un po' di balise e vari concorrenti erano arrivati alla fine del primo giro con 3 km in meno rispetto al percorso giusto. Dopo una mezzoretta a prendere freddo da sudati (ah, se mi vedeva mia mamma...) ci hanno fatto ripartire da capo, ma con 5 ore a disposizione invece di 6. 

Io arrivo in fondo al mio 6° giro in 4 ore e 59 minuti esatti, quindi non mi fanno partire per un altro giro (che avrei dovuto concludere in 30', decisamente pochetto, dato che ai primi ne erano serviti 33) piazzandomi in una onorevole 17° posizione. Ho il sospetto che con i mattoncini e i gel (e un po' di acqua in più, dato che arrivavo ad avere sete prima di trovare i ristori) avrei potuto andare pure un po' meglio (e magari, chissà riuscire a rimanere attaccato a Luca Guerini, che è stato dietro per 4 giri, mi ha raggiunto alla fine del 5°, mi ha staccato all'inizio del 6° ed è riuscito a fare pure il 7°).



6 febbraio 2022

Oricup Inverno: Rione Cristo Re

C'erano una volta le gare promozionali con la punzonatura manuale su cartoncini d'antan. Beh, non ci sono più, oggi le gare promozionali si corrono con "sistema elettronico di punzonatura SPORTIDENT, anche in modalità AIR" o "touch free" che dir si voglia, quello che fino a pochi anni fa c'era solo ai mondiali. E quindi anche ad una promozionale sembra di essere ai mondiali. 😎

Io corro sempre come Forrest Gump, ma non prendevo in mano una carta da mo', e quindi sono stato in grado di dare 6'' ad un Fabietto che ha 20 (venti) anni meno di me, alla 10, ma anche di non capire più come girare la cartina in uscita dalla 11 regalando 20'' a tutti. E poi non ci vedo mica più tanto bene, e quindi sono stato anche in grado di vedere una inesistente stradina che dalla 4 va dritta alla 5, e regalare un'altra quindicina di secondi a tutti, tornando mestamente sui miei passi dopo aver guadato un po' meglio la carta (e se decidermi o meno a mettermi un paio di occhiali almeno nelle sprint, sarà uno dei grandi dubbi della mia stagione 2022...).

Però a me mi hanno insegnato che non devo mica punzonare tutte le lanterne che incontro, e quindi se arrivo dalle parti della 2 e vedo una lanterna che invece di essere sul recinto 5 metri a destra della curva, è su un albero 10 metri a sinistra della curva, devo resistere alla tentazione di tuffarmici, e continuare a cercare la mia. Soprattutto se in quella gara il percorso nero, che io faccio, non prevede descrizioni punto e codice lanterna, e quindi non saprò mai se quella lanterna è la mia o no. E nonostante una parte del mio cervello mi dica che se per caso quella lì in quel posto evidentemente sbagliato è la mia lanterna, un Fabietto qualsiasi la punzonerà al volo senza farsi tante domande, e mi darà 50''.

In una gara dove per renderla più difficile, non vengono appunto fornite descrizioni punto e codici delle lanterne, si dovrebbe anche evitare di posare i punti in posti dove senza descrizione punto potrai solo tirare ad indovinare, tipo sugli angoli di recinto. Se no succede come alla 16, dove se hai culo arrivi dalla parte giusta, se non hai culo ma sei furbo arrivi dalla parte sbagliata ma metti il braccio oltre al muretto e grazie all'air punzoni alla cieca, se sei molto bravo hai già guardato andando alla 15 se la 16 è o meno in fondo alla stradina dove sembrerebbe essere, mentre se sei poco fortunato e poco furbo (come me) arrivi dalla parte sbagliata e ci smeni mezzo minuto per andare dall'altra.

E sarebbero magari da evitare anche passaggi tipo quello fra la 14 e la 15, dove se avevi 14 decimi vedevi che c'era una scaletta di passaggio e a quel punto

- se eri molto fortunato e un po' sciallo non incontravi nessuno, trovavi un cancello chiuso con l'aria molto privata, provavi lo stesso ad aprirlo, e passavi

- se eri fortunato e basta venivi placcato da un residente all'ingresso del portico, che ti costringeva a fare il giro, ma senza perdere tempo nel vicoletto

- se eri sfortunato e non sciallo, non incontravi nessuno, trovavi un cancello chiuso con l'aria molto privata, non provavi neanche ad aprirlo e tornavi indietro smenandoci assai secondi (tipo, chessò, me)

Per il resto, la cartina di Cristo Re, di proprietà della mia gloriosa società US San Giorgio (e questa volta mi sono almeno degnato di dare una mano a raccogliere le lanterne dopo la gara...) non è esattamente memorabile, ma cercare lanterne con l'acido lattico che ti invade il cervello è sempre divertente, e quindi mi sono divertito.