24 settembre 2014

Cosa non si fa per i lettori


Un anonimo lettore mi chiede quanto sopra, e chi sono io per scontentare un lettore?
Ebbene sì, sabato 27 settembre, alle ore 18.00 in piazza Fiera a Trento, all'interno della fiera dell'Editoria Trentina "Medita", farò la prima (e probabilmente ultima) presentazione in pubblico del mio bestseller, "Diari di uno Scairanner". 

Ne parlerò assieme a Herbert Lorenzoni, uno dei fondatori di Trentino Trail Running, un gruppo di amanti della corsa in montagna che cura una pagina FB e un sito con parecchi percorsi e notizie interessanti per chi ama la corsa in montagna e il Trentino in particolare.

La Royal Albert Hall era purtroppo già prenotata, quindi ci dovremo accontentare delle 20 sedie della saletta allestita nella tendostruttura in piazza, ma magari si può portarsene una pieghevole da casa.

E per chi fosse rimasto incurabilmente rapito dalla mia prosa immortale, il giorno prima alle 19, all'interno delle “Letture musicate” a cura di ariaTeatro Denis Fontanari, attore, e Emanuele Dalmaso, sassofonista, verranno declamati alcuni brani dall'Opera.

Tanti anni fa io (lo Scrittore) e lui (l'Attore) giocavamo insieme a basket, e in allenamento, per farmi sbagliare i tiri liberi, mi faceva il verso dell'airone cinerino. La Vita alle volte è proprio buffa.


P.S. a proposito di cose "buffe", sono usciti gli split degli italiani long. A parte il fatto che fino alla 9 ero in testa (ma rimanerci fino alla fine era al di fuori della mia portata), mi ha impressionato il tempo di Rigoni sulla rampa che portava alla 100: a me e a Carlo Cristellon, che pure in salita fermi non siamo, ha dato 14'', e a Stefano Cristellon, uno che in montagna corre ma corre, ne ha dati 7''. Mostruoso.



21 settembre 2014

Campionato Italiano M35 Long Passo Vezzena

 

Quando ultracentenario sarò sulla sedia a dondolo davanti al caminetto e sfoglierò la versione olografica del mio blog, guardando questa pagina, il mio viso ormai molto rugoso verrà solcato da due lacrime. La prima sarà quella di orgoglio retroattivo per quello che sono riuscito a fare il 20 settembre del 2014. La seconda sarà di giramento di balle perdurante per aver corso nell'epoca di Carlo Rigoni.

Obiettivamente, se fossi una persona equilibrata, per aver chiuso un campionato italiano long con una classifica del genere, dovrei camminare a mezzo metro dal suolo, e magari ritirarmi dalle gare perché più di così non ce n'è. Chiudere secondo, davanti a questi nomi, con un distacco da Carlo R. di soli 6' (distacco minimo inflitto da Re Carlo in una gara long in M35 vittoriosa) non è cosa di tutti i giorni, e, come detto, sono certo che fra una sessantina d'anni me ne renderò conto. Però ieri, quando, partito Egli 16' dopo di me, invece di arrivare al traguardo subito dopo o addirittura prima di me, non era ancora comparso dopo quasi 10' dal mio arrivo, devo confessare che un piccolo pensierino al Titolo lo avevo fatto.

Che poi in realtà più di un pensierino ho dovuto farlo su quelli arrivati dopo, perché l'argento che davo in cassaforte non era poi così al sicuro, come i soli 12'' sul secondo Carlo di giornata dimostrano.

La giornata è di quelle che cominciano da 14enne, agitato per il campionato italiano come fosse la mia prima gara, e finiscono da 60enne, compassato come se di campionati italiani ne avessi vinti a mazzi. In mezzo un illuminante consiglio di Giancarlo Simion su come si allacciano le scarpe da corsa e a cosa caspita servono i due buchini per i lacci più in alto, e una buona gara da 40enne, tonico e bello centrato dall'inizio alla fine, o almeno abbastanza da limitare moltissimo i danni da minchiata gratuita. Solo due i veri errori, alla 10, dove per cervello surriscaldato ci ho messo 2' su un punto da 1', orientando la carta talmente male da pensare che la lanterna fosse a est della radura invece che a nord, e alla 12, dove la mia passione ormai sfrenata per le salite mi ha fatto partire su per il prato a mangiare pane e curve di livello, quando si poteva andare tranquilli tranquilli via per la strada. Non moltissimo il dislivello fatto a gratis, ma attaccare da dove l'ho fatto io era molto più complicato che dall'angolo della strada (e quando ero lì che cercavo di non perdermi fra roccette, muretti e semiaperti, pensavo "tanto avrò guadagnato un sacco sulla salita"...).

Per il resto ho corso proprio bene, veloce dove c'era da correre, e prudente su quelle dove si poteva perdere la gara o dove almeno potevo perderla io. E di occasioni in realtà non ne mancavano:
- sul semiaperto della 5, dove però bastava arrivare fino in fondo e cercare le rocce
- sul giallino della 7 che ha fatto disperare più di un concorrente, e che con me è stata semplicemente magnanima, perché sono solo andato fino al giallo e poi sono sceso pregando
- sulla roccetta della 8 che però era bella in curva con l'angolo recinto
- sulla buca della 9 in una zona dove era un po' tutto uguale ma sono riuscito a rimanere incollato alla carta
- alla 11 dove stavo per buttare tutto dalla gioia di aver intravisto Paolo Grassi che partiva parecchio prima di me e sono riuscito a rimanere calmo e districarmi fra le rocce (con un aiutino in zona punto dove c'erano più radici del previsto)
- alla 12 dove anche grazie alla mia scelta del cavolo sono andato ad attaccare da una zona bastardissima, dove oltretutto c'era un rudere segnato come muretti, e io sono stato lì un bel po' a cercare un rudere un carta ("se lo vedo, DEVE esserci") prima di arrendermi al fatto che probabilmente lo avevano segnato come muretti, e muovermi di conseguenza
- alla 13 dove non era scontatissimo capire a che punto del sentiero nel giallino ero arrivato, ma ero talmente in carta che mi ha quasi chiamato lei

Confrontando poi gli split con Carlo II, l'argento, che gli ho sfilato dal collo già alla prima che ho fatto benino io e maluccio lui, e che ci siamo scambiati poi un paio di volte durante la gara, me lo sono guadagnato definitivamente solo alla 17, quando lui, lasciando la strada asfaltata più avanti e dovendo poi scendere e risalire, si è giocato una ventina di secondi.

Così alla fine conquisto sta benedetta medaglia agli italiani long, e sono di nuovo Vice Rigoni Italiano, e quet'anno è la seconda volta e mezzo su tre, dato che agli sprint ero il primo dietro di lui e ai middle lo sono stato fino a metà gara. Peccato che per avere una foto del podio debba ricorrere ad un piccolo ritocco proprio di quello di Sopramonte, a causa di un'altra novità non proprio brillante del Crea Rossa (dopo la pubblicazione della descrizione punti prima della gara, su cui hanno ampiamente disquisito altri più competenti di me) ovvero l'idea di premiare prima tutti i terzi, poi tutti i secondi e alla fine tutti i primi, con il risultato di metterci di più, e rendere impossibili le foto delle posizioni perché c'era troppa gente, e ancor più quelle dei podi di categoria, che non ci sono stati.

P.S. Lo so, mi vengono molto meglio i post dove finisco spiattellato in fondo al canyon come il noto coyote, ma abbiate pazienza, e vedrete che tornerò a spiattellarmi.

18 settembre 2014

Staffette passate e future

Le staffette passate sono quelle del trofeo delle Regioni, uno dei pochi posti in cui ho la possibilità di correre una staffetta competitiva, dato che il glorioso US San Giorgio non dispone di altri atleti con cui provare a correre seriamente ai campionati italiani staffetta.

Quest'anno correvo per il Trentino con Eddy Sandri, con lui al lancio, perché così avevano scritto i capi e ci siamo adeguati, anche se nessuno dei due sapeva bene cosa avrebbe preferito. Comunque, per farla breve, abbiamo trionfato, con quasi 6' di vantaggio sull'Emilia Romagna dei fratelli Cavara, e poco più sull'Alto Adige di Rampato + Grassi S.

Eddy mi ha lanciato con 1' di vantaggio su Cavara 1, dopo essere passato in ritardo di almeno altrettanto al punto spettacolo, a poco meno di 10' dal traguardo. Io ho fatto il mio compitino, non facendo prendermi dall'ansia, correndo in gran parte in posti che avevo già visto il giorno prima, e sentendomi completamente fuori posto solo alla prima lanterna, dove non ho neanche perso tanto, ma mi sentivo completamente in balia della carta. Ripresomi, e superati i valloni spacca gambe fra la 1 e la 3, sono andato via abbastanza in scioltezza, incriccandomi seriamente solo alla 8, dove ho dimostrato ancora una volta che io azimut riesco a farlo solo se non c'è nessun altro nel raggio di centinaia di km, perché se solo vedo qualcuno, mi dimentico cosa sto facendo e vado a sentimento.

Chiudo con un tempo di frazione 4'' più alto di quello di SGrassi, che però aveva una lanterna leggermente più lunga.

Le staffette future del titolo sono quelle del campionato italiano staffetta, dove come detto non ho purtroppo alcuna velleità (nonostante mia moglie mi voglia molto bene e mi abbia già portato al podio di un campionato trentino staffetta M35, e il nostro terzo frazionista sono certo che ci metterà l'anima). Credo però meriti due righe di commento il pronostico di NostraGallettus, che scrive

"M35: questa finisce in una rissa come la W20. Nonostante Carlo Rigoni in terza frazione, nonostante Paolo Mario Grassi in seconda frazione, credo che il titolo prenderà ancora una volta la strada di Bellano: Colombo sta andando forte, Ruggiero sta andando fortissimo e Gottardi sta mostrando adesso la forza ed il talento che avrebbe potuto sciorinare da giovane. Secondo lo Sport Club Merano, dato favorito da tutti (Grassi, Grassi, Neuhauser), e terzo il Primiero (Gobber, Pradel, Rigoni)."

Io non riesco proprio a credere che possa finire come dice lui,  ma magari lui sa cose che noi mortali non possiamo neanche lontanamente immaginare.

 

 



17 settembre 2014

Campionato Italiano Long M35 deluxe


L'anno scorso era finita così, con Pedrotti mesto PM, forse anche per demeriti della carta, ma tant'è.

Quest'anno è evidente che lassù qualcuno non mi vuole sul podio. Non sono altrimenti spiegabili il fatto che abbiano annullato i campionati long previsti in Val Badia, dove sono andato sul podio tutte e 5 le volte che ho gareggiato, e che il tracciatore abbia disegnato una long di 12 miseri chilometri sforzo contro i 60-70 che sarebbero stati doverosi e a me graditi.

Eppure nonostante questo io tenterò per l'ennesima volta di arrivare al traguardo con una medaglia al collo, dopo che negli ultimi tre campioinati italiani long ce l'avevo a metà gara e poi l'ho persa nel bosco non riuscendo più a ritrovarla.

A meno di fatti non prevedibili ex ante, la medaglia in questione potrà essere un argento o un bronzo, perché l'oro non è disponibile. Sarà infatti fra i partenti un signore che ha corso nella sua vita 15 gare long in M35, vincendone 14 con distacchi fra gli 8' i 27' (e quella in cui non ha vinto è arrivato secondo per 2'', in una gara di apertura di Coppa Italia, che notoriamente a questo signore va indigesta). Lo stesso personaggio ha preso parte a 14 campionati Italiani M35, vincendoli TUTTI. Insomma, fosse anche stato una pippa da senior (ma non è affatto così) a livello master non c'è dubbio che sia di gran lunga il più forte. Quindi l'oro è suo. E non scrivo neanche il nome, se no poi mi dicono che voglio gufargliela.

Per gli altri due metalli, e anche per il legno che a questo punto farà una rabbia pazzesca ma sarebbe obiettivamente da premiare, ci sono almeno 10 legittimi pretendenti. Un gradino sopra gli altri i due Grassi e i due Cristellon, poi il quartetto Gottardi-Neuhauser-Ruggiero-Pedrotti, e un pelo sotto Bianchi e Origgi, il primo perché non è sembrato ancora al top della forma a Passo Radici ma non si sa mai, il secondo perché è da un po' che si dedicava solo alla bici, ma non si sa mai. In un posto imprecisato fra questi c'è anche Buselli, che fino a giugno andava come un treno, e adesso non si sa. E se Sandri ritrova la forma estiva, chisssà.

Vedremo se NostraGallettus si esprimerà in proposito, ma per conto mio credo sia uno dei campionati italiani M35 più competitivi degli ultimi molti anni.

La carta è parente di questa, dove si è corso un JTT nel 2007, dove io ho corso (male) in MB. A chi sia adatta un tipo di carta come questa, non ne ho la più pallida idea (e lo so che la grammatica vacilla, ma chissene). Credo ci sarà un bel po' da correre, i prati mi piacciono un sacco, il panorama sarà niente male, e speriamo che i semiaperti siano molto semi o molto aperti. Le previsioni del tempo al momento per sabato mattina a Trento danno "nebbia". Io la nebbia a Trento in 40 anni non l'ho mai vista. Mah.


14 settembre 2014

Trofeo delle Regioni - "long"

Il panorama ori-bloggeristico ultimamente è talmente poco guarnito, che mi sa che un post anche non particolarmente ispirato, e con una settimana di ritardo, è pur sempre meglio che niente. E poi sono pur sempre (bis) l'ori-blogger più letto d'Italia, come dice Galletti che evidentemente ha accesso a dati noti solo a lui, o se lo inventa (dall'alto della consapevolezza che il più letto è lui).

Ritorno alle gare con la prestigiosa convocazione al Trofeo delle Regioni, che, per i master del Trentino, funziona così: "Diteci chi ha intenzione di venire alla gara e noi vi diciamo se correrete per il Trentino o per i cavoli vostri". Venire fuori da una selezione così spietata, dà quella spinta motivazionale che permette di superare qualsiasi avversario. Fortuna che di master fin giù lì scendono solo quelli molto patiti. E fortuna che io quest'anno posso essere schierato in M40, così hanno un buco da tappare, e "mi convocano".

Quando sto mesi senza gareggiare, ogni volta mi sembra di essere lì per la prima volta e di non c'entrare poi molto. Mi aggiro con aria spaesata, chiedendomi se non siano tutti più forti di me, e se sarò ancora in grado di leggere una carta. Mi dico di cercare almeno di partire molto prudente e piano, e di entrare bene in carta, e questa volta non ci vuole neanche una gran forza di volontà: per andare alla 1 (in quella che non si sa se è una M40 che dovranno sorbirsi anche gli M45 o viceversa) bisogna per forza andare dal sentiero, che in molti tratti è coperto da una palta tale (ma in italiano esiste "palta"?) che se non si fa attenzione si finisce come Enrico Casagrande, al quale il sentiero ha risucchiato una scarpa (ma siccome lui non è una svedese ai mondiali mixed-relay, si ferma e se la rimette).

Quando si tratta di fare il breve azimut dalla curva del sentiero alla lanterna (ci sarebbe anche una bella processione di carbonaie, ma io mica me ne accorgo) ritrovo la mia solita idiosincrasia per quella raffinata tecnica, ma in qualche modo ci arrivo. E concedo il bis alla 2, stessi tentennamenti ma stessa ricerca coronata da successo. Per la 3 torno alla strada, che da sotto il verdino è forse un po' più corta, ma sembra meno veloce, e da quelle parti mi accorgo che mi sono dimenticato di far partire il GPS. Dato che in movimento in mezzo al bosco i satelliti non li prenderà mai, e che non mi pare il caso di fermarmi in mezzo ad una radura a cercare i satelliti, ci rinuncio.

La 4 è la tratta "lunga" (7' e mezzo), e raggiungo Rampado partito 2' prima di me. Lo semino prima di iniziare un tira e molla come all'Arge Alp di qualche anno fa, dove io correvo e lui faceva orienteering, e continuava a riprendermi. La 5 e la 6 richiedono un minimo di attenzione che riesco a metterci, la 7 richiede un sacco di gambe e pazienza. C'era anche una scelta più furba, un cm a sud della linea rossa, ma io ero pur sempre un rientrante dopo una lunga estate lontano dalle carte. Accompagno Max Bianchi alla 8 (ma lui, che corre in 35 perché è un giovincello, mi aveva aiutato a superare il semiaperto prima della 7) e poi vengo su un po' storto prima di passare dalla fontanella del ristoro e lanciarmi in salita alla 9, dietro ad Andrea Cavara, che partiva 6' prima di me. Faccio bene ancora la 10 per staccarlo, e poi naturalmente mi rilasso in una parte di gara facilissima, e quindi perdo quasi 1' ingannato da una strada non segnata in carta, ma che guardando un minimo le forme del terreno non doveva ingannarmi. 

Scendo al sentiero per uscire in curva dalla curva, e dopo il semiaperto, riconosco il piccolo avallamento dal quale scavalco per la carbonaia della 13, la mia lanterna meglio riuscita del giorno. E sono quindi pronto per la peggiore: invece di impostare un azimut decente fino a sbattere sulla montagnola, vado via in curva e probabilmente sbatto sulla montagnola sbagliata. Cincischio in zona per un bel po' perché io vedo un pratone e in carta al massimo c'è un giallino, poi dal sentiero capisco che sono proprio nel giallino e torno su, con buoni 5' persi. Sulla cima incontro Zarfati, partito 4' prima di me, che avevo passato nella prima parte di gara, e mi maledico un po'. Abbastanza da scendere storto verso la 15 (e comunque le strisce di giallo saranno infide per tutti) e titubare (ma come parlo?) un po' prima di scegliere come attaccare la 16. 

Poi c'è solo da corre in pista e, anche se è da fondo, sono comunque più veloce di Visoli e Zarfo, che finiscono secondo e terzo sul podio per le Barbie. Per essere la prima gara dopo l'estate, poteva anche andare peggio, e in premiazione ci sono medaglie per i bambini e cibo per i vecchietti: così si fa!